Capitolo 15

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Maria

Quando mi svegliai, la mattina dopo, Sabrina dormiva ancora tranquilla. Aprii gli occhi non riuscendo a distinguere bene le forme che vedevo ma sentendo chiaramente il profumo dei suoi capelli e della sua pelle.
Per tutta la notte l'avevo tenuta tra le mie braccia, quasi come se avessi paura che mi potesse scappare via da un momento all'altro.
Con la luce del sole che entrava tiepida dalle tapparelle, invece, la ritrovai lì, nel mio letto, ancora più bella del giorno prima, nonostante non credevo fosse possibile.
Non volevo svegliarla, feci per alzarmi piano ma non appena mossi leggermente il braccio che avevo sotto il suo corpo da chissà quante ore lei strinse la mia mano nella sua e mi impedì di alzarmi. Mi portò ad abbracciarla più stretta di quanto non stessi già facendo, coprendo le mie braccia e le mie mani con le sue e facendo in modo che le nostre dita si incastrassero perfettamente.
Sollevai la testa e le diedi un bacio sul collo, poi un altro e un altro ancora.
Mi accomodai con il mento nell'angolo tra il suo collo e la sua spalla e sorrisi.
"Buongiorno" le dissi.
"Buon.. giorno"
"Hai dormito bene?"
"Benissimo, tu?"
"Non mi sento più il braccio destro, ma bene!" lasciò le mie mani come se volesse lasciarmi libera di sottrarmi a quell'abbraccio.
"Oddio scusa Marì, toglilo da sotto se ti fa male!"
Le ripresi le mani e a quel punto fui io ad intrecciare le mie dita nelle sue.
"Non me ne frega niente del braccio, voglio stare qui così con te."
Sorrise e strinse anche lei.
"Ho pensato fosse tutto un sogno" mi disse ad un certo punto.
"Non lo era"
Fece silenzio.
"Marì... con la luce del sole mi fa tutto più paura."
"Lo so Sabri. Tranquilla Sabri, qui siamo solo noi. Nessuno verrà a sapere nulla. Ci sono io qui con te."
Strinse la presa ancora più forte.
"Che dico a casa? E a Flavio?"
"Non devi dirlo per forza. Possiamo rimanere noi e solo noi per quanto ci va. Quando e se ce la sentiremo, diremo di noi a chi vorremo."
"Siamo un... noi?"
"Se tu lo vuoi sì, siamo un noi."
"Siamo un noi."
Le diedi un altro bacio, era così minuscola, impaurita, anche un po' impacciata. La Sabrina spavalda che si vede in tv e che ho conosciuto per tutti quegli anni era completamente sparita in quel letto.
"E Maurizio?"
"Maurizio sa già del mio... interesse nei tuoi confronti, non penso si farà delle domande o che ci chiederà qualcosa, è molto riservato."
"Lo sa?!"
"L'ha capito Sabri, viviamo insieme da così tanti anni..."
"E il personale?"
"Sono pagati per lavorare, non per fare gossip. Non diranno nulla. E comunque non siamo obbligate a farci vedere da loro..."
"Okay.. e... i paparazzi?"
"Sabri, basta domande o ti esploderà la testa! Non farti più paranoie... i paparazzi qui non vengono senza preavviso, le paparazzate che si vedono sui giornali sono organizzate, okay? Dai, non pensarci più."
Dopo quelle parole si svincolò dalle mie braccia e si girò verso di me, permettendomi non solo di muovere quel braccio che ormai non sentivo più ma anche di guardarla finalmente negli occhi.
Appoggiò la testa sul cuscino, le spostai i capelli che le coprivano l'arte del viso e la guardai e basta. Si avvicinò lenta, sempre di più, finché i nostri nasi non si sfiorarono. Chiuse gli occhi e avvicinò le sue labbra alle mie. Li chiusi anche io, dopo di lei però, volevo guardarla un po' di più.
Mi baciò piano, timida.
Sentivo il suo respiro sulla pelle, era calmo e regolare; portò la sua mano sulla mia schiena mentre io la lasciai di fianco al suo viso, con due dita appoggiate tra il mento e la guancia. Le sue gambe si incastrarono nelle mie e rimanemmo così per qualche minuto.
Ad un certo punto il suo stomaco fece un rumore inconfondibile, staccò le sue labbra dalle mie e tornò a guardarmi negli occhi.
"Marì, me sa che c'ho fame" mi disse tutta seria, e io scoppiai a ridere.
"Adesso scendiamo, scema" dissi tra le risate.
Rise anche lei e mi diede un altro bacio, più veloce questa volta, prima di alzarsi e andare in bagno.
Mi girai supina a guardare il soffitto, incredula di tutto quello che stava accadendo.
Se fino a qualche giorno prima Sabrina era il mio sogno proibito, ora era il mio presente, vero, reale.
Non ci potevo credere.

Scendemmo a fare colazione, io presi il solito caffè senza zucchero e il Muesli con lo yogurt. Lei si gettò sui dolci invece, si fece preparare dei pancake che riempì di nutella e li accompagnò con del caffè e una spremuta d'arancia. La guardai sorridendo per tutto il tempo.
A metà colazione arrivò Maurizio.
"Buongiorno, buongiorno a tutte e due! Sabrina, che piacere vederti!"
"Ciao Maurizio, buongiorno. Come stai?"
"Bene dai, tu invece? Che ci fai qui? Maria mi aveva detto che non saresti venuta, poi l'altro giorno invece ho sentito che saresti arrivata! Cambio di programma?"
"Sì, Flavio è dovuto tornare a casa prima e io volevo comunque godermi qualche giorno di mare. Ho sentito Maria ed eccomi qui!"
Mentiva molto bene, io tenni gli occhi sul piatto per non far leggere a Maurizio i miei occhi che dicevano il contrario di quello che stava raccontando Sabrina.
"Hai fatto bene, per noi è un piacere averti qui. Quanto ti fermi?"
"Mah, non ci ho pensato ancora in realtà. Marì, fino a quando me fermo?"
"Fino a quando vuoi. Anche fino a fine mese, se fosse per me!"
"Mmmh, per settimana prossima in realtà dovrei tornare a Roma da mamma. Vabbè, direi che una settimana me la faccio tutta, poi torno a casa e vi lascio in pace per l'ultima settimana di vacanza!"
"Sabrina lo sai che quando dico che non disturbi sono seria, vero?"
"Sì, lo so.. ma devo tornare davvero a Roma. Mi fermo una settimana e poi ci vediamo a settembre."
Mi prese un po' di malinconia solo al pensiero ma annuii, avevamo ancora una settimana davanti.
"Che fate oggi?"
"Mmmh, non avevamo nulla in mente. Penso che staremo in spiaggia. A te va bene Sabri?"
"Benissimo."
"Allora magari ci vediamo per pranzo. Se non arrivo per le 13:00 voi mangiate pure senza di me, ho delle cose da fare a Roma per il Maurizio Costanzo Show"
"Ah vai via Mauri?" dissi presa un po' alla sprovvista.
"Una scappata, poi torno. Buona giornata signore mie!"
"Grazie, anche a te."
"Buon lavoro Maurizio" aggiunse Sabrina. Ci lasciò sole, finimmo la colazione e andammo a prepararci per il mare.

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