Maria
C'eravamo quasi abituate l'una alla presenza dell'altra.
Passammo così i seguenti giorni di vacanza, stando attaccate come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se stessimo insieme da anni. Che poi, così era, perché alla fine eravamo amiche da molto tempo e il nostro rapporto non è mai stato convenzionale, c'è sempre stata un'intesa speciale.
L'unica cosa che mancava era la parte carnale, fisica, quella a cui ci eravamo inizializzate quando Sabrina prese coraggio e mi baciò.
Adesso era come era stato fino a quel momento, la complicità che ci legava era rimasta completamente ma in più potevamo baciarci, toccarci, viverci anche in questo modo.
Ed era magnifico.
Sabrina non era ancora pronta a fare il "grande passo", chiamiamolo così, e a me stava bene, l'avrei aspettata senza problemi; sapevo che non era perché non la attraevo o perché non era abbastanza coinvolta, ma perché aveva paura, era una cosa nuova e doveva solo convincersi che ce l'avrebbe fatta. Non avevo intenzione di fare pressione o altro, doveva arrivare lei a volerlo, da sola. E poi lei mi bastava anche così, era già un sogno per me potermela baciare tutta e avercela lì con me.Era arrivato giovedì e lei aveva deciso di tornare a Roma il sabato. Il tempo insieme stava per finire e avevamo deciso di vivercelo tranquille, senza fare nulla di troppo esagerato.
Maurizio c'era e non c'era, andava spesso via e anche quando rimaneva lì non si faceva praticamente mai vedere. Forse aveva iniziato a sospettare qualcosa, non lo so, sta di fatto che gli ero molto grata per essersi fatto da parte, così che io e Sabrina potessimo viverci senza occhi indiscreti attorno.
Giovedì decidemmo di uscire di nuovo in barca.
Mentre eravamo sdraiate tranquille ricevetti una chiamata da una delle mie assistenti personali. Pensai per un momento di non rispondere, non avevo voglia di parlare di lavoro, ma cambiai idea subito perché di solito non mi disturbavano mentre ero in ferie se non per questioni importanti.
"Si, pronto?"
"Pronto, ciao Maria. Come stai?"
"Tutto bene grazie, tu?"
"Bene, bene."
"A cosa devo questa chiamata?"
"Stanno arrivando i paparazzi"
Sbiancai. La saliva mi scomparve immediatamente dalla bocca, tanto che feci fatica a riprendere a parlare.
"Come scusa?"
"Mi hanno chiamata una decina di minuti fa, vogliono venire a fare le foto oggi perché per settimana prossima hanno già diversi appostamenti programmati mentre devono riempire i prossimi numeri delle riviste."
"E non potevano chiedere prima? Io oggi non posso!"
"Stanno già venendo lì Maria. Mi hanno detto che volevano fare le foto dalla barca quindi non escludo che vengano anche loro tramite mare. Sei in barca?"
"Sì..."
"Ormai la vostra la conoscono, non arriveranno tra molto tempo. Fatti scattare due foto e poi se ne vanno, lo sai come sono fatti."
Cazzo!
"Mi invento qualcosa. Grazie Marta, a presto."
"Buona giornata Mari-"
Appesi senza sentire nemmeno la fine della frase, ero in panico e dovevo cercare di nascondere Sabrina senza che però si agitasse troppo. Non le avrei mentito ma dovevo stare calma.
Mi avvicinai a lei che era seduta a bordo nave, con i piedi a penzoloni che sfioravano l'acqua.
"Sabri, abbiamo un problema. Piccolo, piccolissimo, risolvibile."
"Ao Marì, che c'è? Avemo finito la benzina?"
"No, tranquilla, la benzina c'è. Ecco... stanno arrivando i paparazzi per scattare qualche foto.."
"CHE COSA?!"
Si alzò in piedi in fretta con le mani nei capelli.
"Sabrina, stai calma, siediti un secondo. Mi hanno avvisata perché come ti ho detto siamo sempre d'accordo per questo servizi. Arriveranno tra un po'. Le foto le devono fare a me, nessuno sa che tu sei qui. Ti puoi mettere di sotto per un po' e appena hanno finito torni qui con me. Se non ci agitiamo andrà tutto bene, okay? Le sappiamo gestire queste cose."
Non si sedette di fianco a me ma almeno smise di fare avanti e indietro per il ponte della barca. Mise gli occhiali da sole come se questa cosa potesse proteggerla dalle foto, ogni tanto la paura porta a fare cose irrazionali come pensare di riuscire a nascondersi dietro ad un paio di occhiali.
Mi alzai e andai ad abbracciarla, si calma quando viene stretta e rassicurata.
"Vengo di sotto con te?"
"No Marì che se non ti vedono sopra iniziano a zoommare nelle finestre..."
"Tiriamo giù le tende. Mi faccio chiamare dallo skipper se vede arrivare delle barche e salgo. Dai, scendiamo"
Le presi la mano e la portai di sotto con me. Come prima cosa tirai le tende, poi le passai il pareo per coprirsi, era ancora umida dall'ultimo bagno e senza sole le venne la pelle d'oca.
Ci sedemmo su uno dei divanetti, le feci appoggiare la schiena sul mio petto e la abbracciai da dietro.
"Non è successo niente Sabri.."
Era ancora agitata e lo sarebbe stata sicuramente fino a fine giornata. Presi a dondolare accompagnata dalle onde del mare e le diedi qualche bacio sulla guancia e sui capelli.
"E se ci beccano?"
"Non è possibile, starai qui sotto!"
"E se non se ne vanno e quando escono scattano altre foto?"
"Se ne andranno Sabri, vogliono solo scattare un paio di foto, lo fanno ogni anno."
"E se quest'anno non fanno così? Se si fermano? Marì se uscimo sui giornali semo rovinate.."
"Allora non ti farò uscire finché ci saranno barche nelle vicinanze. Se ti senti più tranquilla puoi stare sotto finché non torniamo a casa e rientriamo subito dopo aver fatto ste foto. Che ne dici?"
"Va bene"
"Va bene che non esci finché ci sono barche o va bene che torniamo a casa?"
"Non lo so, vanno bene entrambe. Decido dopo..."
Era tesissima e iniziava a rispondere con nervosismo. Volevo lasciarla in pace la ma risposta di prima mi aveva un po' lasciata perplessa.
"Comunque non sarebbe la fine del mondo se dovessero farci due foto. Sì, non sarebbe il top e dobbiamo evitarlo finché possiamo, ma non sarebbe una catastrofe come la stai facendo passare tu.." forse sentì il mio dispiacere nella voce; si girò per guardarmi.
"No Marì non intendevo questo. Non voglio esporci così, non ora. Non mi va di gestire la gogna mediatica con l'imminente notizia del divorzio con Flavio. Le foto sarebbero un casino con chiunque uscissero, non perché sarebbero con te. Se dovessero scoprire in futuro di me, di noi, non me ne vergognerei... è solo il momento ad essere sbagliato"
Sorrisi e le presi le guance per avvicinare le sue labbra alle mie. Avevo inteso male le sue preoccupazioni e quelle parole mi avevano rasserenata.
"Quindi ci vedi in futuro?" ammiccai un po'.
"Ma che cazzo ne so' Marì, ora come ora non mi vedo distante da te nemmeno per mezza giornata. Non so che m'hai fatto, forse m'hai drogata. Al futuro non ci penso, non per il momento."
"In realtà nemmeno io... mi bast-"
Non finii la frase che lo skipper bussò alla porta. Ci separammo istintivamente.
"Avanti"
"Sono arrivati, ci sono un paio delle solite barche che girano attorno."
Guardai Sabrina.
"Vado" e mi diressi verso la porta.
"Marì!"
Mi girai e la vidi venire a passo sostenuto verso ti me. Mi diede un bacio appassionato ma veloce e mi lasciò salire per fare le foto.Mi fermai sul ponte da sola per almeno un'oretta. Mi misi in diverse posizioni, prima con un libro in mano, poi a prendere il sole, poi mi buttai in acqua e tornai a sdraiarmi sulla barca. Ero molto felice che i fotografi avessero deciso diversi anni fa di avvisarmi quando volevano fare questi servizi così da non prendermi alla sprovvista, odio mostrare la mia vita privata al mondo. Però quel giorno ero davvero annoiata e scocciata, Sabrina era di sotto da sola e io sopra a mettere in scena questa recita.
Mi dispiaceva saperla giù.Finalmente le barche si allontanarono e rimanemmo solo noi nel mare. Scesi ad avvisare Sabrina e la trovai assopita su uno dei divani di bordo. Mi avvicinai con il sorriso stampato sulle labbra, era così bella, eterea. Le accarezzai i capelli e le lascia un bacio sulla fronte. Mi sedetti accanto a lei e attesi il suo risveglio.
"Maria?"
"Dimmi Sabri"
"Ho dormito?"
"Beh, direi di sì" dissi ridendo. Ogni tanto straparlava appena sveglia.
"Se ne sono andati?"
"Andati. Siamo libere!"
"Sicura?"
"Se vuoi salgo a vedere ma prima di scendere eravamo l'unica barba nel mare visibile."
Si stirò e si alzò per guardare fuori dalla finestra.
"Ti dispiace se torniamo a casa, per sicurezza? Non sono tranquilla."
"Ma certo, torniamo. Vado a dirlo a Marco."
"E 'mo chi è Marco?"
"Lo skipper Sabrina!!"
"Ah se chiama Marco? Pensavo Filippo."
"Filippo? Ma manco gli somiglia!" ero in lacrime dal ridere. Non so come le uscissero certe cose ma come mi fa ridere Sabrina non mi fa ridere nessuno.
"Ma che te ridi ancora? Me sarò sbagliata! Dai, vai a dirlo a 'sto cristiano così annamo a fa' un bagno in spiaggia. Anzi, prima a mangiare..!"
Salii scuotendo la testa e senza aver mai smesso di ridere.Scendemmo dalla barca e andammo in casa ad appoggiare le cose e ad avvertire che avremmo pranzato lì e non fuori in mare, com'era previsto. Sabrina andò a farsi una doccia veloce perché le dava fastidio il sale e io la aspettai in salotto. Sentii dei rumori strani fuori, mi affacciai e vidi il cielo coperto, tutt'a un tratto. Si era alzato il vento e iniziarono a cadere le prime gocce che in poco tempo si trasformarono in una vera e propria tempesta. Meno male che non aveva voglia di stare fuori in barca e siamo tornate a casa, ci saremmo beccate tutta la bufera e sicuramente non sarebbe stata facile da gestire.
Mi rimisi a sedere e poco dopo mi raggiunse Sabrina di corsa, spaventata dai tuoni e dalla pioggia che batteva sulle finestre. Ormai era diventata grandine e faceva così tanto rumore che pensavamo si potessero rompere i vetri da un momento all'altro.
"Porca vacca Marì, qui vien giù la casa!"
"Succede d'estate, tranquilla, com'è iniziato finisce"
"Ma pensa se stavamo ancora là 'n mezzo.. era la volta buona che morivamo!"
"Ma quanto sei scema? Saremmo tornate sane e salve, magari un po' spaventate ma saremmo tornate!"
"Se, sticazzi Marì, ce ribaltavamo. O ce pijava un fulmine e ciao ciao! Avremmo pure fatto tutta sta fatica coi paparazzi pe' niente perché poi saremmo morte insieme.. pensa che scoop!"
"Almeno non avremmo dovuto gestire la tempesta mediatica" dissi per sdrammatizzare.
Ascoltammo per un po' il rumore della pioggia, aveva smesso di grandinare ma la pioggia non sembrava volersi fermare.
"Che famo se piove oggi Marì?"
"Boh, dormiamo?"
"Non c'ho sonno, ho dormito pure in barca!"
"Che ne so Sabri, giocheremo a carte"
"Du cojoni.. 'n semo mica pensionate all'ospizio!"
"Oh, a me piace giocare a carte, non discriminarmi!"
"Vabbè, piace anche a me ma nun me va', okay?"
"E allora guardiamo un film!"
"Ecco, questo già me piace..."
"Che vuoi vedere? Un film tuo?"
"No per l'amor di Dio, non ho voglia di riguardarmi, non oggi"
"E che vuoi guardare allora?"
"Vuoi sceglierlo tu?"
"Fammi pensare un attimo.."
Ci pensai su trovai il film da proporle.
"Guardiamo Carol?"
"Che è?"
"È un film molto bello, di qualche anno fa, con Cate Blanchet e Rooney Mara... parla della loro storia, è ambientato negli anni anni 50, in America. È molto emozionante e le due protagoniste sono molto belle!"
"Ah so du' donne le protagoniste? Interessante..."
"Allora, ti va?"
"Va bene. Però io so' più bella, dillo!"
"Tu sei più bella..."
"Non sei credibile"
"Sabrina, tu per me sei la più bella del mondo!"
"Ecco, così va meglio" mi diede un bacio e andammo a pranzare, non avevamo ancora mangiato e io non vedevo l'ora di farle vedere quel film.
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Verranno a chiederti del nostro amore
FanfictionNon è la prima storia Deferilli, probabilmente non sarà l'ultima, ma ognuno apporta qualcosa di nuovo e bello quindi perché non leggere anche questa? Spero vi piaccia! [I fatti raccontati sono frutto della mia immaginazione, tutto quello che viene...