Capitolo 24

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Sabrina

Maria andò via da casa mia il lunedì pomeriggio, l'indomani avrebbe ricominciato a girare Uomini e Donne e ad assistere ai casting di Amici. Non ero triste o spaventata da questa cosa, avevamo deciso che almeno all'inizio avremmo provato a vederci una notte sì e una no, a casa mia e a casa sua alternate. Forse eravamo un po' troppo propositive, non sapevo se ce l'avremmo fatta davvero a mantenere questi ritmi, ma almeno per i primi tempi volevamo vedere se fosse una cosa possibile.
Quando rimasi sola mi misi a sistemare un po' in cucina, in salotto e in camera da letto. Misi i miei vestiti puliti nei cassetti e notai che Maria aveva già iniziato a lasciare i suoi vestiti da me. Si era presa un angolo del cassetto più in basso, aveva messo lì un completo intimo e una maglia che usa per stare in casa. Li sollevai e sorrisi, sapevo benissimo cosa significasse per lei averli lasciati lì.
Li presi in mano e li annusai, avevano il suo profumo. Poi glieli piegai meglio e liberai il resto del cassetto così che le prossime volte potesse riempirlo del tutto, le avrei fatto anche più spazio se me lo avesse chiesto. Richiusi e tornai in salotto.
Accesi la tv e misi su un canale a caso, mi bastava avere un sottofondo e non sentire solo i rumori della città. Arrivò Jacky a farmi compagnia e mi misi ad accarezzarla, presi i miei occhiali da lettura e decisi di cominciare il libro che Maria mi aveva regalato prima delle vacanze, tra una cosa e l'altra non avevo avuto tempo e voglia di leggerlo.
Maria è davvero una persona completa, sa un sacco di cose e non se le tiene per sé, è molto generosa per quanto riguarda il suo sapere e ogni volta che ti fa un regalo ti regala un pezzetto di lei. Anche questo libro che mi aveva preso era bellissimo, scritto bene, con una storia interessante, originale.
Come facesse non lo so, ma ogni cosa che ti dava ti arricchiva dentro.
Mentre stavo leggendo mi squillò il telefono.
Guardai lo schermo: Mamma.
Risposi senza pensarci troppo.
"Pronto, Ma?"
"Ciao Sabri, come stai?"
"Io sto bene mamma, e tu?"
"Sto bene, sto bene"
"Papà?"
"Sta bene anche lui"
"Bene!"
"Allora, che mi racconti? È un po' che non passi da casa nostra"
"Hai ragione Ma, scusa, ho avuto un po' da fare qui.." e arrossii pensando a Maria e a quello che "avevo avuto da fare".
"Niente di grave spero!"
"No, no, assolutamente.."
"Senti ma vuoi venire a cena? Così parliamo un po' che non ci vediamo da una settimana ormai?"
"Mmm, non so mamma, ho delle cose da fare qui e..."
"Ti aspetto per le 20:00"
"Ma ti ho detto che non lo so!"
"Per le 19:30 se preferisci"
"Non mi ascolti eh, Ma? Vabbè, va bene, vengo..."
"Bene! 19:30 o 20:00?"
"19:30"
"C'è anche Flavio?"
"No, Flavio non c'è.."
"Mmmm"
"Mmmm, che?"
"Niente, pensavo. Okay, ci vediamo dopo allora!"
"A dopo mamma"
Chiusi la chiamata e ripresi il libro per continuare a leggere. Non riuscivo a concentrarmi, la chiamata con mia madre mi aveva leggermente scossa.
Stava forse capendo qualcosa? Non mi piaceva tenerle nascosto quello che mi stava succedendo ma non ero ancora pronta a raccontarle di Maria.
Forse, però, avrei dovuto parlare della situazione con Flavio, sicuramente prima o poi la notizia sarebbe diventata pubblica ed era giusto che lei lo sapesse prima.
Presi il segnalibro e smisi di leggere, almeno per quel giorno. Andai in cucina e preparai una torta, dovevo tenere la mente e le mani occupate e così avrei avuto qualcosa da portare a casa di Maria il giorno dopo.

Finii il dolce e lo misi lontano dalla portata di Jacky. Mi preparai per andare a mangiare da mamma ed uscii.

Una volta arrivata aspettai qualche minuto prima di salire. Ero leggermente agitata, era la mia mamma ma avevo paura di cosa potesse aver intuito, cosa potesse pensare, come potesse prendere la notizia del divorzio e... di Maria. Non avevo in mente di parlarle di Maria ma prima o poi lo avrebbe saputo.
Presi un respiro profondo e suonai il campanello.
"Si?"
"So' io mamma"
"Sali!"
Feci le scale con calma e la trovai ad aspettarmi alla porta.
"Ciao tesoro" e mi abbracciò. Ricambia l'abbraccio e le diedi un bacio sulla guancia.
"Ciao mamma, allora, come stai?"
"Bene, bene"
Entrammo e ci mettemmo in cucina. C'era anche papà seduto al tavolo e andai a salutare anche lui con un bacio.
"Ciao papà"
"Ciao Sabrina, come va?"
"Tutto bene dai, tu? Sei in forma?"
"Sto bene, sono un po' stanco ma sto bene."
Mamma richiamò la mia attenzione.
"Sabri, vieni, vieni qui! Guarda cos'ho cucinato.. ti va del polpettone?"
"Mi va bene tutto mamma! Wow, che bella faccia che ha!"
"Ci ho messo un bel po' a farlo, spero sia buono. Ho preparato anche le patate al forno"
Le diedi un altro bacio sulla guancia.
"Grazie ma'!"
"Mi dai una mano ad apparecchiare?"
"Faccio io, tu stai qui a controllare i fornelli"
Presi la tovaglia e i tovaglioli, poi i bicchieri e le posate, i piatti, l'acqua e il pane... feci qualche giro per sistemare tutto ma ci misi comunque poco.
Tornai in cucina e mamma stava affettando il polpettone.
"Ti serve una mano?"
"No, grazie, ora arrivo! Riesci a portare la pirofila con le patate?"
"Certo"
La presi e andai al tavolo, dove c'era già seduto papà. Dopo un paio di minuti arrivò mamma col polpettone e ci mettemmo a cenare.
"Allora Sabri, che ci racconti? È un po' che non passi.."
"Niente di che, tutto normale..."
"E Flavio?"
"Flavio non era a casa.."
"E dove sta?"
"Eeeh dove sta ma', sta a ggiro. Lavoro, cose sue, non è a casa e basta"
Mi vide un po' tesa e smise di fare domande a riguardo.
Papà non disse una parola.
"E tu, col lavoro?" cambiò discorso.
"Io ho qualche proposta interessante per una fiction e un film, poi ho tu si que vales con Maria e.."
"Ah, Maria! Come sta?"
"Sta bene mamma, perché me lo chiedi?"
"Così, mi è venuto in mente quando me l'hai nominata. È qui a Roma?"
"E certo, dove vuoi che sia? Domani torna a lavorare, avrà un sacco di cose da fare, sta a casa sua qui a Roma"
"Che bella che è Maria, e che forza! Fa tutti sti programmi e non si stanca mai"
"Si stanca anche lei, te lo assicuro"
"Vi siete viste in questi giorni?"
"Chi? Io e Maria? Sì.. cioè, di sfuggita, giusto un saluto, niente di che..." distolsi lo sguardo dai suoi occhi dopo quella domanda e fissai il piatto, ero in imbarazzo... ero un'attrice cacchio, dovevo saper mentire bene, no? Eppure con Maria di mezzo facevo proprio fatica.
"Senti, dove hai trovato la ricetta del polpettone? È buonissimo!" Cambiai discorso nella speranza di farmi passare il rossore che sentivo sulle guance.
"L'hanno fatta vedere in televisione e me la sono segnata"
"Molto buono, me la passi?"
"Dopo te la scrivo su un foglio!"
"Grazie mamma"
Continuammo a mangiare ma parlando un po' meno.

Alla fine della cena papà si spostò in salotto e ci lasciò sole in cucina. Aiutai mamma con i piatti e sentivo che voleva chiedermi qualcosa ma non osava farlo. L'aria era leggermente tesa così decisi di parlare io.
"Mamma, devo dirti una cosa... io e Flavio ci separiamo, divorziamo."
"Lo so.."
"Come lo sai?"
"Me lo sentivo Sabrina"
"Solo perché non è venuto stasera?"
"Ma no, figurati, non è la prima volta che salta una cena. È per come ti ho sentita durante le vacanze, eri sfuggente e molte volte di cattivo umore. Sei sparita per una settimana, ti sei fatta viva poco e anche stasera, quando ti ho chiesto di lui, ti sei irritata subito"
"Scusa..."
"Non fa niente"
"Ha un'altra mamma"
"Mi dispiace Sabri..."
"Anche a me mamma... si vuole risposare. Io lo capisco anche però questa notizia mi ha scossa, non mi va di rivivere quello che ho dovuto subire con le prime nozze e i giornali, la televisione, quello che diranno... non so se ne ho la forza"
"Ma certo che ce l'hai Sabrina. E poi non sei sola, ci siamo sempre noi con te."
"Grazie mamma"
"Comunque pensavo di trovarti peggio, sai?"
"In che senso mamma?"
"Non so, avevo paura stessi male, male come l'altra volta... invece non ti vedo troppo triste, pensavo di trovarti distrutta invece mi sembri solo preoccupata"
"Non ci amavamo io e Flavio, sarà per questo.."
"Mmm, non lo so. Però sono contenta che tu non stia male."
"Anche io mamma, anzi, ti posso dire che a parte questa questione con Flavio, sono veramente in un momento felice"
"Come mai?"
"Niente sono solo... felice. Felice e basta. Mi sento bene"
"C'è qualcuno che ti fa sentire così, Sabri?"
"...."
"Lo conosco?"
"Ehm... sì. Ma non posso dirti di più, non ancora. Ti basti sapere che non mi sono mai sentita così bene e amata in vita mia"
"Amata? Allora è una cosa seria.."
"Non lo so ma', sì, credo di sì... te ne parlerò quando sarà il momento giusto."
Si asciugò le mani e venne a darmi un bacio sulla guancia e un abbraccio.
"Ti voglio bene Sabri"
"Anche io mamma"
Finimmo di lavare e sistemare le stoviglie e poi raggiungemmo papà in salotto. A lui non dissi nulla, non era necessario, era mamma la mia confidente.
Ero molto più leggera e non vedevo l'ora di dirlo a Maria.

Mi fermai ancora una mezz'oretta a casa loro e poi rincasai. Sulla strada di casa inviai un messaggio a Maria
-Marì, sono andata a cena da mamma e papà, ho detto a mamma di Flavio e... di noi. Cioè, non di noi noi ma della nostra storia. Tranquilla, non le ho detto che sei tu e nemmeno cosa sia successo, le ho solo detto che sono felice ed amata come non mai.
>Sabri che bello! Mi è venuto un colpo all'inizio, quando ho letto il messaggio la prima volta ma sono davvero contenta per te!
-Domani ti racconto meglio!
>Va bene. Per che ora vieni?
-Dimmi tu, ho fatto una torta per cena, se ti va
>Certo che mi va! Vieni per le 19:00?
-Va beeeene
>A domani scema
-Buonanotte Marì, ti amo!
>Ti amo anche io.

Arrivata a casa mi addormentai presto con il cuore leggero e felice.

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