Capitolo 21

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Maria

Finimmo di ascoltare quella canzone meravigliosa e rimanemmo attaccate con ogni centimetro della nostra pelle che percepiva quello dell'altra. Le posi la domanda che De André lascia alla fine un po' con fare provocatorio, perché lei nella vita si è sempre fatta scegliere e puntualmente sempre da persone sbagliate.
Finalmente Sabrina riuscì a dirlo, riuscì a dire non solo che sceglierà lei d'ora in avanti ma anche che ha già scelto, ed ha scelto me. Ero in estasi, la tenni stretta a me e me la abbracciai tutta... lei adora gli abbracci perché la fanno sentire protetta, amata. Le piacciono quasi più dei baci (quasi, sottolineo quasi!).
Partì l'ultima canzone del disco ma non ci interessava più della musica, volevo farle sentire e ballare quella prima e ce l'avevo fatta. La lasciammo proseguire come sottofondo alle nostre parole, mentre Sabrina si staccò da me per prendermi la mano e tornare nel letto.
"Posso dormire qui?"
"Non è che puoi, devi!" dissi scherzando.
"Poi però domani torno a casa..."
"Se è necessario..."
"Vieni tu da me, no? Tanto non ci saresti dovuta essere a casa, dovevi sta' ancora in vacanza! Te fai 'na vacanza a casa Ferilli..!"
Ci pensai su un attimo, non era una brutta idea, avevamo ancora qualche giorno prima di riprendere a lavorare.
"Quasi quasi mi faccio convincere!"
"Quindi accetti?"
"Sì, vengo da te..!"
Sollevò mezzo busto per darmi un bacio e poi si mise a ridere.
"La signora De Filippi Rottenmeier ospite a casa mia" e continuò a ridere.
Scossi la testa ridendo anche io e iniziai a solleticarle la pancia, così imparava a dire certe cose! Rise ancora più forte, quasi le mancava il respiro.
"Basta Marì..... basta..... me fai morì...."
Smisi e la abbracciai, mi portai sopra di lei e le diedi un bacio. Lei era ancora nuda, io avevo solo mutande e reggiseno addosso e l'eccitazione si faceva sentire, soprattutto a quel punto, quando, con le gambe incrociate alle sue, la mia intimità toccò la sua con solo un piccolo e sottilissimo strato di tessuto a dividerle.
Tornammo serie e i nostri occhi iniziarono a fissarsi, a parlare senza che stessimo parlando con la voce.
Era come se in quegli istanti lei mi stesse dicendo "che facciamo, provo? Promoviamo?" e io le stessi rispondendo "perché no? Dai, buttati", il tutto senza emettere nessun suono, solo guardandoci negli occhi.
Ad un certo punto prese coraggio e si buttò sulla mia bocca con foga, togliendomi da sopra il suo corpo e girandomi da un lato. Continuò a baciarmi e con la mano mi spostò gli slip. Era timida e impacciata, sembrava avesse paura di farmi male, così avvicinai una delle mie mani e la sovrapposi alla sua, così da accompagnarla nei movimenti.
Iniziò a roteare sul mio clitoride con le dita e io, con la mia mano sopra la sua, le facevo capire con quanta forza e intensità proseguire quei movimenti.
Io ero già eccitatissima ma mi trattenni per diversi minuti, volevo godermi ogni attimo di questo nostro primo contatto reciproco.
Le nostre bocche non si stancavano di cercarsi e insieme alle nostre lingue non si staccarono mai se non per dire qualche cosa o per emettere qualche gemito.
"Sto andando... bene?" mi chiese.
"Molto.... bene "
Fece un cambio mano. Con quella libera riprese i movimenti che stava già facendo mentre con quella con cui mi stava massaggiando mi aprì la gamba e iniziò a sostare all'entrata della mia vagina. La invitai con la mia mano a proseguire quello che voleva fare ed entrò dentro di me. La aiutai coi primi movimenti ma poi la lasciai libera di sperimentare ed esprimere quello che voleva fare.
Decisi allora anche io di regalarle quello che lei stava per far vivere a me. Le aprii anche le sue gambe e iniziai a ripetere i suoi stessi movimenti, su di lei.
Ansimavamo entrambe e facevamo morire i nostri gemiti e le urla nelle bocca dell'altra. Aumentò l'intensità e la velocità dei movimenti ed io feci lo stesso. Staccò le labbra dalle mie.
"Marì... ti a... amo"
"Non vale... ora"
Bacio.
"Non... vale?"
Bacio.
"No... non qui... non ades..so"
Bacio. Bacio. Bacio.
"Marì... io sto..."
"Anche io Sab..." non finii la frase che l'orgasmo mi pervase il corpo e dopo qualche secondo venne anche Sabrina. Durò un bel po' per entrambe e seguitammo nei movimenti finché non si placò l'onda di piacere. Ci siamo guardate per tutto il tempo dell'orgasmo, i nostri occhi non si sono staccati per un secondo se non per quei pochi istanti in cui una o l'altra li chiudevano e piegavano il collo all'indietro in preda ad un piacere sublime.
Quando due persone vengono nello stesso momento, condividendo il piacere che l'altra le sta procurando, inevitabilmente si instaura un'unione unica e speciale che difficilmente si dimentica, soprattutto quando queste due persone si amano come ci amiamo noi.
Uscimmo dai reciproci corpi e ci guardammo soddisfatte ma sfinite. Ci avvicinammo sempre più fino ad unirci in un abbraccio che ci permise, piano piano, di riprendere un respiro regolare e di far tornare il cuore a battere normalmente.
Ci accarezzavamo a vicenda, lasciando dei piccoli disegni immaginari l'una sulla pelle dell'altra.
"Maria, io ti amo davvero."
Feci silenzio, sorrisi e basta ma lei non poteva vederlo.
"Ao? Dì qualcosa!"
"Ora vale..."
"Vale?"
"Vale."
Alzò lo sguardo, era appoggiata sul mio petto e si tirò su fino a darmi un bacio.
"E tu a me non lo dici?"
"Tu lo sai già che ti amo."
"E tu ricordamelo!"
"Ti amo Sabrina, ti amo, ti amo, ti amo!"
E le nostre labbra si incontrarono ancora.
Coprii i nostri corpi col lenzuolo perché non faceva più caldissimo come qualche settimana prima ed eravamo nude e sudate, se non ci fossimo coperte ci saremmo sicuramente prese un accidente.

Ci addormentammo così, senza niente addosso, avvinghiate, con il respiro dell'altra che sfiorava la nostra pelle.
Dormimmo un sonno beato e tranquillo per tutta la notte.

Il mattino seguente si svegliò prima lei, quando aprii gli occhi la vidi in piedi davanti al mio armadio, era avvolta da un asciugamano quindi si era anche già fatta una doccia.
"Buongiorno Sabrina, prego, con comodo, faccia pure come se fosse a casa sua!"
"Buongiorno Marì, sì sì sto già facendo come fossi a casa mia, grazie" non si voltò e mi rispose seria, sembrava non aver notato il velo di ironia con cui dissi la mia frase.
"Ma da quanto sei sveglia? Ti sei già lavata?"
"So' sveglia da un'oretta penso, non ho guardato l'ora."
"Puoi venire qui da me? Non è così che si dà il buongiorno"
Si girò sorridendo e mi raggiunse nel letto. Si sdraiò sopra di me e sfiorò il suo naso con il mio.
"Buongiorno Maria" ripetè e poggiò le labbra sulle mie, piano, senza fretta, senza malizia.
Ricambiai il bacio.
"Ecco, così va meglio."
Appoggiò i palmi delle mani sul mio petto e il mento sul loro dorso, così da guardarmi dal basso.
"Allora, che mangiamo per colazione?"
"Non penso di avere molto, sono tornata ieri ma ho fatto solo preparare le cose per la cena. Avrò qualche scatola di biscotti e del caffè. A te vanno bene?"
"Basta che magnamo, dopo ieri sera c'ho 'na fame che non t'immagini... m'hai fatta sudà parecchio eh Marì!"
Risi compiaciuta.
"Adesso andiamo a mangiare, fammi fare anche a me una doccia veloce."
Non mi alzai subito dal letto.
"Allora, com'è andata Sabri? Ti è... piaciuto?" chiesi con un po' di timore ma curiosa di sapere cosa pensasse, cosa avesse provato.
"Tutto Maria, mi è piaciuto tutto. È stato... eccezionale. La prima e la seconda volta, tu sei eccezionale."
"E sarà sempre meglio, ogni volta impareremo a conoscere l'altra e di cosa ha bisogno e andrà... benissimo. Ogni volta di più."
"Vojo provà un sacco de cose Marì"
"E le proveremo.. abbiamo tempo!"
"'Nsomma, semo vecchiette eh!"
"Oi parla per te!!!"
"Ma se so' più giovane de te!"
"Sulla carta sì... ma dentro son più giovane io!"
"E che ne sai di ch'età c'ho io dentro?"
"Lo so eccome, hai un sacco di acciacchi"
"Anche tu fija mia te incricchi ogni tanto, eh! E poi dici sempre che so' 'na bambina, 'mo hai cambiato idea e so' vecchia dentro?"
"Sei una bambina che ogni tanto è vecchia dentro, va bene?"
Non rideva, anzi, forse se l'era un po' presa.
"Oi sto scherzando eh Sabri!"
"Te conviene..."
Le diedi una pacca sul culo e mi guardò con gli occhi sbarrati. La baciai e lei ricambiò, non era così arrabbiata come voleva farmi credere.
Ci alzammo e andai a farmi una doccia mentre lei frugava di nuovo nel mio armadio per decidere cosa poteva mettere.

Quando uscii la trovai in cucina, con solo una delle mie camice un po' larghe addosso.. era così sexy.
"Se queste sono le mattine tipiche in casa Ferilli mi trasferisco da te per tutta la vita, altro che vacanza fino a domenica!"
"Se vuoi venire sei libera di farlo, tanto abito da sola, io!" disse sorridendo e continuando a preparare la colazione.
"È un po' presto, non credi? E poi io qui ho Maurizio e Gabriele e.."
"Scherzavo Marì, era una battuta. Prima abbiamo entrambe delle cose da sistemare, poi vediamo come va."
Mi avvicinai a lei, la girai fino ad avercela di fronte e le diedi un bacio.
"Comunque ti amo"
"Io ci devo pensare..." mi provocò.. ma rideva, non riusciva ad essere seria.

Ci sedemmo al tavolo e iniziammo a fare colazione con quel poco che Sabrina aveva trovato in casa.
"Che famo oggi?"
"Preparo le cose e vengo da te, no?"
"Okay"
"Mi fai leggere il copione che stavi leggendo ieri?"
"Quando annamo a casa mia te lo faccio leggere"
"È bello?"
"Sembra interessante, sì.. poi mi dirai che ne pensi!"
"Va bene"
Pucciò un biscotto nel caffè e mi guardò con l'aria un po' perplessa mentre lo masticava.
"Domani te faccio vede' io come se fa 'na colazione...!"
Risi e bevvi un sorso del mio caffè.

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