AZIONE/DARK ROMANCE
SECONDO CAPITOLO DI BLACK MOON.
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Ancora una volta, un po' di più, dove il fondo non c'è!
Non c'è fine a quello che la speranza si aggrappa se gliene dai modo.
Soprattutto se ti chiami Nicholas e hai l'animo nero come le tenebre...
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«Ti fa male?» indagò il ragazzo dalla capigliatura rossiccia chinandosi con circospezione verso il suo sosia, che si trovava a sedere sul bordo del letto matrimoniale.
«No, figurati!» sventolò una mano grossa quanto una padella per allontanare l'attenzione dell'altro. «Adoro essere preso a sprangate da un nanerottolo!»
Gli gettai un'occhiata carica di tutto il rancore che ancora mi grattava in gola. Il pelato ricambiò con un sorriso striminzito, tirato e alquanto finto. Aveva il viso quadrato con zigomi enormi e prominenti, guance glabre come la nuca, senza barba, sopracciglia fini quasi invisibili di quel buffo color carota.
A differenza sua, l'altro ragazzo, che si stava ritraendo di qualche passo senza scomporsi alla ritrosia acida del compagno, esibiva ossa meno sporgenti, o forse era solo il volto più pieno, più tondo. Escluso quell'aspetto, erano identici: stessa peluria rossiccia sul viso, stesse spalle taurine, arti gonfi e ossatura massiccia.
Ci trovavamo tutti in una camera d'albergo grande quanto un monolocale, un odore di detergente al limone mi pizzicava le narici; io e Emily sedevamo su un mini divanetto ai piedi del letto, il nerboruto ragazzo seduto davanti a me veniva medicato dal fratello che, nonostante la fisicità poderosa, si muoveva con una certa delicatezza.
«Quindi?» sbottai con impazienza.
Ivan e la ragazza dai capelli multicolore, che se ne stavano in piedi vicino alla finestra socchiusa, immersi in una lunga battaglia di sguardi sommessi, si voltarono alle mie parole.
Le lampade sui comodini gettavano luci soffuse in tutta la stanza, illuminandola lo stretto necessario.
«Voglio mettere in chiaro che questo non è un gioco» la donna ci squadrò tutti, la voce baritonale che stonava con la femminilità della sua figura. «Non mi interessa quello che desiderate sapere. Nonostante la situazione lo richieda, sarà mia premura garantire che le informazioni in vostro possesso non danneggino né voi, né violino il regolamento. Sono stata chiara?»
Per chi ci prendeva, dei bambinetti dell'asilo!? Cristo santo William era un Moon!
Il ragazzo, infatti, per quanto già non fosse strano dal suo arrivo in Australia, se ne stava in un angolo a studiare tutti, con le braccia conserte e irrigidite, lo sguardo vacuo e tremendamente a disagio.