24. Granata

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Can't look back and you can't slow down
When the chaos comes.
In too deep,
and there's no way out

Public Noise & Ruelle - When the Chaos Comes

Inclinai il viso; i suoi occhi nocciola mi trafissero, il mento mi sfiorò la fronte, l'urgenza le rattrappì il viso

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Inclinai il viso; i suoi occhi nocciola mi trafissero, il mento mi sfiorò la fronte, l'urgenza le rattrappì il viso.

«Disconnettiti!

Mi strappò il telefono di mano, chiuse tutto e lo gettò sulla tavola come fosse bollente. I camerieri si voltarono al suo gesto irruento.

Rimanemmo immobili a fissarlo, tese come corde di un arco, pronte al lancio oppure alla rottura...

Emily mi afferrò il gomito; recuperai al volo il telefono prima che mi trascinasse per tutta la sala sotto lo sguardo stranito dei camerieri.

«Em

«Aveva ragione Will. Stupide! Stupide...»

Ma erano parole distanti ed eteree, più rivolte a sé stessa che a me.

Eravamo andate contro quello che ci avevano chiesto per un motivo ben preciso. Mi sentivo viva per quella scelta, mi sentivo attiva, dopo mesi di letargo. Non me ne sarei pentita... come lei sembrava stesse facendo.

«Em? Cos'è successo

Iniziò a salire i gradini che portavano alla nostra stanza a due a due, trascinandomi dietro come un peso morto.

«Ho una brutta sensazione, Sam.» Le parole frastagliate si persero nel corridoio, venendo assorbite dalle pareti.

Non mi guardò. E fu la cosa peggiore di tutte. Perché lei era sempre stata diretta e schietta, una freccia scoccata che arrivava a destinazione, senza traballare, senza indugiare. Ora invece...

Estrasse la chiave della nostra camera, l'aprì e mi tirò all'interno. Richiuse la porta appoggiandosi sopra con la schiena e si voltò verso di me con una palpebra sotto un occhio che tremava in modo catastrofico.

Era successo qualcosa di cui non ero a conoscenza, che mi lasciava all'oscuro.

Ed era proprio quell'essere ignara che mi serpeggiava nelle vene come un ammonimento sibillino.

«Suo padre-»

Il trillo del mio telefono le cristallizzò le parole; vibrò così forte che per poco non lo lasciai cadere a terra.

Lo sollevai con una lentezza che non mi apparteneva ma che era la viscosità del sangue che non riusciva a correre nelle vene, del terrore che si inerpicava sulle braccia come una slavina a ritroso.

Lo si percepisce quando un fulmine sta per abbattersi a terra?

Osservai il numero che mi stava chiamando sullo schermo. Ansimai, con l'indecisione che mi tagliava a fette lo stomaco.

Black Moon ~ Il peso della SperanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora