Scioglilo.
Un prezzo agognato,
un traguardo sognato,
lacrima del cielo.Si brama quel suo tepore,
Rabbia che scintilla,
che brucia,
che scalda.Mostrarglielo.
Esponiglielo,
osserva come te la scioglie.Cuore di cera.
Più brucia e più lo consuma,
lo stoppino del cuore.🌒 🌗 🌒
AmberShiver
Perché Nicholas era lì, perché?
Che cosa gli era successo negli ultimi mesi? Come stava?
A che scopo farci incontrare ora?
Mille immagini si rincorrevano nella memoria, srotolando ricordi di quel 25 dicembre, di ciò che ci avevano fatto quando ci avevano presi.
Mi arressi al bordo di marmo del lavandino elegante, soffocai un conato di vomito...
Sollevai la testa, fissai il mio riflesso cinereo e sciupato nello specchio enorme e intarsiato: l'abbronzatura sembrava un fondotinta slavato che stonava con le occhiaie che mi bordavano le iridi e sottolineavano quella opacità malaticcia del mio incarnato.
Nella scatola che mi aveva portato Trevor c'erano anche dei trucchi che avevo gettato sul pavimento con rabbia e poi raccolti, uno a uno, vergognandomi... perché in fondo non volevo che Nicholas mi vedesse così.
Che stronzate. Dopo tutto quello che avevo passato per rivederlo, mi preoccupavo davvero di come mi avrebbe visto?
Non sarebbe bastato un rossetto scarlatto e un mascara a rendermi diversa, felice, bella... eppure non potevo fare a meno di guardarmi e vedermi sciupata dal tempo, avvizzita dal dolore e, nelle iridi nere così enormi al centro del viso, consumata dalla furia che custodivo.
Non c'erano trucchi per quello. Non c'erano maschere spesse a sufficienza.
Nemmeno per il livido violaceo sul gomito, le abrasioni alla spalla destra o le cicatrici ormai sbiadite all'attaccatura dei capelli e quelle biancastre che mi adornavano le braccia.
Mi asciugai le mani sul morbido tessuto vellutato dell'abito blu notte che indossavo.
Avevo strappato la sottoveste creando due spacchi laterali lungo le gambe per permettermi, se necessario, di avere libertà di movimento. Lo avevo fatto in bagno, lontano da possibili telecamere nascoste. Se volevano piegarmi a essere una loro marionetta, lo avrei fatto secondo le mie regole.
Sentivo i pori gioire, la pelle ringraziare per la pulizia, eppure... non mi ero mai sentita così sporca dentro.
Bussarono alla porta, poco prima di sentire il clic della serratura che veniva sbloccata.
Mi affrettai a far scivolare sotto la gonna dell'abito le minuscole forbicine da viaggio che avevo trovato nel necessaire beauty in bagno. O mi credevano una rammollita arresa, oppure mi stavano istigando a ribellarmi.
Sistemai il primo strato della lunga e ampia gonna che mi giungeva fino a metà polpaccio e raggiunsi la porta dove Black mi aspettava con un sorriso smagliante a incorniciare il fascino spavaldo che emanava; smoking grigio tortora con la camicia bianca. Incarnava i colori della purezza, l'opposto del suo cognome.
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Black Moon ~ Il peso della Speranza
ActionAZIONE/DARK ROMANCE SECONDO CAPITOLO DI BLACK MOON. . Ancora una volta, un po' di più, dove il fondo non c'è! Non c'è fine a quello che la speranza si aggrappa se gliene dai modo. Soprattutto se ti chiami Nicholas e hai l'animo nero come le tenebre...