CAPITOLO 7: NOI SIAMO LA SEZIONE D

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Mi svegliai ancora un po' assonnato, disturbato dai miei amici che stavano cercando di svegliarmi,

< Su dai Dani, alzati, manca un ora alla partenza! Dai svegliati! > urlo svogliato Alberto,

< adesso, aspetta solo un attimo > risposi mentre cercavo di aprire gli occhi.

Mi alzai assonnato, pronto per indossare il giubbotto e lo zaino con l'equipaggiamento che ci dovevamo trasportare per la ricognizione. Dopo essermi sistemato, andai dai miei amici per raccontarli com'era strutturato il piano e cosa avremmo fatto al ritorno, mentre camminavo mi sembrava di avere un macigno pesantissimo sulla schiena, ma non era il peso dello zaino.

Era il peso della responsabilità che gravava sulle nostre spalle.

Noi cinque avevamo le vite dei nostri amici tra le mani.

Ed era nostro compito preservarle fino alla fine.

Una volta arrivato al centro del rifugio attirai l'attenzione di tutti e iniziai a parlare:

< Ehi ragazzi, vorrei dirvi una cosa. Noi tra poco usciremo e andremo in un supermercato e in un armeria per cercare delle provviste come ben sapete, ma il punto del discorso non è questo.Voglio dirvi solo che...se ci succederà qualcosa...non lasciatevi trasportare dal dolore...dovrete resistere anche senza di noi, ma tutto questo e solo una supposizione, capito !? > urlai a gran voce con un tono leggermente amareggiato,

< tranquillo Danié, noi ce la faremo, ma anche voi ce la farete, quindi smettila di dire stronzate e salutateci prima di partire! > urlo Lorenzo mentre sorrideva,

< ok grazie, mancano pochi minuti alla partenza e sono le 22:56, bene ragazzi, io direi di salutarci adesso! >.

Ci salutarono tutti quanti con abbracci calorosi, come se non dovessimo tornare mai più, sentivamo nei nostri cuori la vicinanza di ogni singolo compagno della nostra classe.

La ricognizione sarebbe durata di più di una o due ore vista la scarsità delle nostre risorse attuali, staremo rimasti via per un giorno quindi saremmo ritornati tra il pomeriggio e la notte del giorno dopo.

Ci avviammo verso il portellone del rifugio, pronti per uscire, ma continuavo ad avvertire una sensazione.

Questa situazione mi metteva in ansia.

Ma sentivo una certa curiosità su come fosse mutato il mondo esterno.

E inoltre volevo sapere se avrei avuto l'occasione di incontrate i miei amici perduti.

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