CAPITOLO 23: FINALMENTE A CASA

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Ero lì, immobile, davanti a quel freddo portellone in acciaio, fin quando sentì scattare gli ingranaggi della serratura che impediva ad esso di muoversi e lo tenevano ancorato al suolo.

Uno scatto metallico, seguito dallo stridio provocato dallo scorrere di esso nei binari metallici.

All'improvviso Un fascio di luce mi abbagliò, e quello che trovai davanti ai miei occhi, mi scaldò il cuore e mi illuminò di gioia, erano tutti in piedi, osservandomi con aria stupita, erano incantati come se stessero guardando un fantasma, fin quando riuscì a parlare, nonostante l'emozione del momento:

< bhe, che avete da guardare!? Non avete nulla da dire? > chiesi con un aria interrogativa, mentre le lacrime continuavano a solcare il mio viso

< ma... tu... sei vivo! > rispose mio cugino Gabriele mentre accennava qualche passo per venirmi incontro

A quel punto mi liberai dello zaino appoggiandolo sul muro, e tutti corsero verso di me, saltandomi addosso, abbracciandomi forte, stritolandomi quasi. Stavano tutti intorno a me, felici del mio ritorno e visibilmente commossi.

La felicità che si creo al momento, aleggiava nell'aria e si riusciva quasi a sentirla con il tatto.

Non avevo mai avvertito così tante emozioni al momento, felicità, gioia, nostalgia, e molte altre emozioni che si fusero tutte insieme, tutte in quell'attimo speciale.

Continuavo a piangere dalla gioia creatasi, non riuscivo a smettere, era impossibile placare quelle emozioni che continuavano a pervadere il mio animo e quello dei miei amici.

Camminammo sino al fuoco e ci sedemmo intorno ad esso, e iniziammo a parlare di tutto quello che mi era successo all'esterno:

< ehi Danié, come sei riuscito a sopravvivere là fuori? > chiese Andrea s. emozionato

< un misto tra fortuna e adattamento alla situazione... > risposi con un aria assonnata ma felice

< gli altri della squadra di ricognizione ci hanno parlato di banditi?! È vero che li avete visti? > chiese Daniele s. con un'espressione interrogativa

< si, li abbiamo visti, e abbiamo assistito pure alla loro fine... > risposi, mentre il volto stava assumendo uno sguardo più serio

< e ci hanno detto pure cos'è stato a ucciderli, un'enorme robot alto una decina di metri?! Non so se crederci... > disse Riccardo, riluttante al racconto dei nostri compagni

< quelle cose che ti abbiamo raccontato non sono cazzate! > rispose Fabiana, visibilmente alterata ma pacata

< bha, io non so se... > rispose Riccardo in parte, venendo interrotto fa me

< credici, questo non è un tempo in cui bisogna scherzare, é la verità, fidati... > risposi

< ehi Dani, Andrea ci ha raccontato di quello che é successo all'armeria... Se ti va' di parlarne... Noi siamo qui... > rispose Alessia con un aria triste

< io non so... se ce la faccio... > risposi mentre ripensavo a quel momento, a tutta la disperazione provata in quel momento.

< se non ti va' di parlarne adesso... Ne parleremo più tardi... Ricorda che non devi tenerti tutto dentro... > disse Francesco con un sorriso leggero e speranzoso

< ehm... ehi ragazzi... va bene se ne parliamo dopo, adesso sono un po' stanco... > risposi mentre accennavo ad alzarmi per prendere qualcosa da mangiare

< stai seduto e tranquillo, ci pensiamo noi... > disse Fabio mentre si alzava per raccogliere una ciotola con della sbobba dentro

< grazie... > risposi con un aria triste ma piena di gratitudine verso i miei amici

< ecco a te, prendi, non è il massimo ma non è poi così male, almeno ti rimetterà in forze > disse Fabio con modo gentile

Dopo aver preso la ciotola, mi misi a mangiarne il contenuto, aveva ragione Fabio, non era poi così male, si avvertiva un odore un po' fastidioso ma il sapore era normale, in fondo non faceva poi così schifo. Passammo un po' di tempo mangiando intorno al fuoco. Parlando del più e del meno. Senza accennare cose che potessero farmi ricordare quel fatto. Dopo un po' di tempo andai a riposare, e pensai a come stava scorrendo la mia vita, pensai ai momenti più brutti che passai da quel giorno, ma una cosa mi rendeva felice.

Ero finalmente a casa.

Al sicuro.

Con i miei amici.

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