CAPITOLO 25: ECO DEI RICORDI

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< vedo che ci siete tutti... > risposi mentre osservavo gli ultimi arrivati

< e sì... > rispose Alessio incuriosito dal discorso lasciato interrotto ore prima

< adesso vi racconterò cosa successe all'armeria durante quella ricognizione, dal principio...

Tutto incominciò con la nostra partenza verso il supermercato, camminammo per un po' di tempo mentre la pioggia cinerea continuava a scendere imperterrita...

Entrammo al suo interno, e raccogliemmo tutte le provviste dal magazzino del supermercato, quindi ci rifugiammo all'interno di un negozio abbandonato per riposare e riprendere le forze...

Passammo un po' di tempo a riposarci, sempre svegli e all'improvviso... > dissi bloccandomi un attimo per riprendere fiato.

Poi Federico prese parola per lasciarmi il tempo di riposare e ricordare:

< sentimmo il rumore di quell'auto che si avvicinava, appena la vedemmo, notammo subito che si trattava di banditi, e passarono dritti senza degnarci di uno sguardo, poiché eravamo nascosti dal buio della notte...

Quindi decidemmo di separare il gruppo per portare le provviste alla base... >  disse Federico mentre mi cedeva la parola per lasciarmi continuare il discorso

< dove eravamo rimasti... Ah si... Le squadre...

Dopo aver diviso le squadre io e Andrea ci dirigemmo verso l'armeria per raccogliere quello che ci serviva per difenderci...

E dopo aver esaminato l'esterno, per controllare l'eventuale presenza di persone ostili decidemmo di entrare dal retro...

Camminammo lungo uno stretto corridoio fino ad arrivare alla sala principale, e iniziammo a raccogliere tutto ciò che poteva esserci utile...

E li che accadde tutto...

Il bandito sfondò la porta...

Cercò di colpirmi e nel tentativo di schivata caddi in terra, al suo contrattacco gli sferrai un calcio al petto...

E poi nel suo ultimo attacco, mentre bloccavo la forza applicata dal pugnale... Afferrai il coltello che si trovava sopra al mio giubbotto e con un colpo deciso glielo piantai nel petto...

Ricordo ogni singolo spasmo, ogni singolo momento che accadde in quei secondi...

Interminabili...

Sentivo il suo cuore mentre batteva i suoi ultimi rintocchi...

Il suo sangue che scorreva tra le mie mani...

I suoi occhi spegnersi e il suo respiro farsi sempre più affannato fino ad affievolirsi...

Sino ad emettere le sue ultime esalazioni di vita...

Fino a diventare un involucro vuoto...

Senz'anima... > dissi, facendo riecheggiare le mie parole nell'aria del rifugio, creando un eco che gelò il sangue ai presenti.

< Senz'anima... Senz'anima... Senz'anima... > ripeté l'eco creatosi dalle mie parole.

Tutti mi guardavano sconvolti, con un filo d'imbarazzo, vedevo i loro sguardi sconvolti che si dissipavano nell'aria cercando qualcosa, senza riuscire a trovarla, non sapevano come comportarsi, non sapevano cosa dire.

Dopo tutto.

Cosa si può dire.

A chi ha spezzato un'altra vita.

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