CAPITOLO 24: BUONGIORNO

38 3 0
                                    


Mi svegliai dopo diverse ore, oltre alla comodità del giaciglio anche la stanchezza aveva fatto la sua parte.

Rimasi immobile nella stessa posizione in cui mi svegliai, continuavo a battere le palpebre e a strofinare i miei occhi con le mani per far dissolvere la nebbia che sfuocava la mia vista. Dopo aver riacquistato la vista rimasi ancora lì per un po' di tempo, per riordinare i pensieri che assillavano la mia mente.

Mi alzai con riluttanza da lì, e mentre cercavo di stiracchiarmi avviai una camminata lenta e scomposta, ormai erano tutti svegli, di loro forse aveva dormito solo qualcuno visto che avevano riposato prima del mio ritorno, e come al solito erano riuniti intorno al fuoco, che liberava nell'aria il fumo prodotto dalla legna che ardeva senza sosta, e svolazzava fino ad arrivare ad un condotto di ventilazione che aspirava tutto il fumo prodotto.

C'erano diversi gruppi sparuti che svolgevano diverse attività, chi riposava tranquillo, chi giocava a carte con un mazzo rovinato o semplicemente parlava in gruppo.

Camminai verso i ragazzi riuniti intorno al fuoco per scambiare qualche parola con loro, durante il percorso di pochi metri, notai i volti dei miei amici che mi sorridevano non appena incrociavo il loro sguardo ricambiando a mia volta.

Mi sedetti vicino a loro e iniziammo a parlare, come se dovessimo riprendere il filo del discorso che facemmo prima di andare a dormire, il gruppetto era composto da Taras, alto e con i capelli biondo-castano che stava parlando con Giuseppe, un ragazzo castano con la passione per il calcio, e con Andrea s., un ragazzo con i capelli neri che stava giocando con la brace:

< buongiorno > dissero i miei amici appena mi videro arrivare

< buongiorno ragazzi > risposi accennando un sorriso

< ehi dani, come hai passato la notte? > chiese Taras con aria assonnata

< bene, Perché? > risposi dubbioso

< ti abbiamo sentito parlare mentre dormivi... > affermò Andrea s. mentre ridacchiava

< e cosa ho detto? > risposi curioso dell'affermazione di Andrea s., visto che non ricordavo di aver sognato qualcosa durante il sonno

< boo, stavi farfugliando qualcosa di incomprensibile, sembrava cinese... > rispose Andrea s. con un'espressione da genio, lasciandosi scappare una fragorosa risata che coinvolse il nostro gruppetto

< no dai, a parte gli scherzi... non saprei dirti quel che hai detto mentre dormivi > continuò Andrea s., con un aria un po' più seria, ma lasciando intravedere un sorriso residuo dalla risata di prima

< non saprei cosa dirvi, io non ricordo di aver sognato stanotte... > dissi pensieroso mentre cercavo dei ricordi di questo sogno ma inutilmente.

< bha, non fa niente... ehi Dani, piuttosto raccontaci di quel che é successo fuori, sai l'armeria e tutto... sempre se ti va'... > chiese Giuseppe comprensivo mentre giocava con un rametto bruciacchiato

< ehm... ok... > risposi mentre prendevo aria con un ampio respiro per lasciarla andare via

Poco prima d'iniziare il discorso, sentì arrivare gli altri ragazzi, che abbandonarono per un attimo i loro interessi per avvicinarsi vicino al fuoco.

I loro passi rimbombarono per tutta l'ampiezza del rifugio.

Il loro arrivo mi calmò.

Perché sapevo di non esser rimasto solo.

The Lightning SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora