CAPITOLO 4

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POV EDOARDO:

"Edo, io non sono una persona che si lascia trasportare da tante emozioni, però parlare di Ciro dopo che io non ricordo proprio niente di lui e so di non poter avere nessuna possibilità di avere altri ricordi di lui mi fa diventare sensibile, cosa che non mi piace" si ferma per fare un tiro per poi continuare "quindi ti chiedo solo di parlare di lui in mia presenza se sono io ad aprire il discorso" dopo aver pronunciato l'ultima parola si volta verso di me e fa un tiro buttando poi il fumo vicino al mio volto appena mi giro anch'io verso di lei
"certo, parlerò con gl'altri e gli dirò di non parlare di Ciro in tua presenza, senza dare ulteriori spiegazioni e poi non ti preoccupare sono sicuro che riuscirai ha ricordare qualcosa"
"grazie Edo"

"Eduà, vien..."

POV LEA:

"Eduà, Vian ca' taggia parlà" beppe richiama Edoardo, gli faccio segno di andare, appena lui si allontana io faccio l'ultimo tiro è butto la canna

butto un occhiata e cerco le mie compagne di cella, appena le trovo mi avvicino a loro

se c'è una cosa che mio padre mi ha detto prima di entrare qui dentro è stata quella di farmi delle amicizie vere, che saranno dalla mia parte quanto c'è ne sarà bisogno

"hei, se non vi dispiace posso stare qui con voi" chiedo non appena mi avvicino mentre Silvia mi guarda in modo confuso sento nadizia che mi domanda"perché dovremmo farti stare qui?" poi sento una voce che fin ora ancora non ho sentito "dai Nad, che ti ha fatto per trattarla male" dice una ragazza coi capelli castani corti, molto carina e sembra anche innocente, 'chi sa perché è qui?' penso per poi prendere parola
"Nadizza so che hai o avevi una relazione col chiattillo, ma almeno possiamo provare a fare conversazione e magari se facciamo amicizia riesco a convincere mio padre a non farti del male" gli dico io ricordandomi le parole di mio padre il giorno dopo il mio ritrovamento 'ricorda che chiunque abbia fatto del male a tuo fratello avrà un bel avvertimento per la prossima stronzata che farà' mi aveva detto con l'accento napoletano molto evidente "in che senso scusa" mi chiede la zingara dopo un attimo di silenzio "mio padre a scoperto della vostra relazione e già ti ho detto che il chiattillo deve soffrire come la mia famiglia dalla morte di Ciro, quidi se non vuoi essere tu quella che morirà ti dico di provare solo a fare amicizia" gli dico guardandola neggl'occhi "è va bene, siediti" si arrende dopo poco

mi siedo è mi volto verso la ragazza mora "piacere io sono Lea" tendo una mano verso di lei, cercando di essere il più gentile possibile
"piacere gemma, perché sei dentro? sembri molto piccola" mi chiede gemma a quelle parole mi viene in mente il mio nono compleanno, ma subbito mi riprendo e prendo parola
"spaccio e omicidio serrato"
"le stesse accuse del fratello, siete proprio uguali" disse nafiza
"la mia era difesa personale però, quel pezzo di merda mi ha violentata per quasi 5 anni" le lacrime minacciano i miei occhi ma non permetterò mai di farne scendere una
"scusa non lo sapevo" abbassa lo sguardo colpevole "ora lo sai" la riprendo io
"io sono stata arrestata per tentato omicidio, il mio ragazzo mi picchiava ed è arrivato al punto di volermi buttare l'acido in faccia solo che ci è andata mia sorella nel mezzo e io gli ho sparato due volte" disse gemma
"tu almeno gli hai sparato solo due volte, io gli ho scaricato il caricatore di una calibro 38 addosso" dico ammettendo il mio reato
"cazzo immagino solo come ti sarai sentita" disse Silvia

Continuammo a parlare per un po, sono veramente simpatiche, però veniamo interotte da cardio

"ei gemm- ho vedo che già hai conosciuto Lea, è una brava ragazza" ci mette una buona parola lui
"ho cardio, sai dove sta Edo, Beppe la chiamato è poi non lo visto più" gli chiedo di Edo
"è vicino alla vela maestra, ti stava cercando poi penso ti abbia vista qui e si sia arreso" indica il punto col dito per pooi sedersi al mio posto una volta che mi sono alzata "ok grazie, a dopo ragazze, ciao cardio" gli passo una mano tra i capelli come se fosse un cane e rido alla sua faccia inffastidita "ciao"mi salutarono i quattro

Vedo Edo seduto o meglio sdraiato su un telo col costume 'però è cariono' ma che cazzo penso, mi avvicino e mi metto in costume anch'io mentre Edo capendo le mie intenzioni mi stende il telo affianco al suo, ci stendiamo uno accanto all'altro

"che vuoi?" gli chiedo
"conoscere la tua storia" mi guarda e si interrompe sulla mia pancia dove si intravedono meglio le cicatrici e i lividi "cosa vuoi sapere in particolare?" perché hai ucciso quell'uomo? che ti ha fatto?"
"bhe tutto incomincio la sera del mio nono compleanno..."

*Fleshbek Lea*
LEA 5 anni prima

"Lea muoviti non possiamo aspettare sempre a te" la voce di Ciro arriva dalla cucina fino alle mie orecchie
"ei io sono qui stavolta è Pietro che non si muove" gli urlo io dal soggiorno
"scusa, PIETRO MUOV CILL U CAZZ E CUL E VIEN A CA" alle parole di mio fratello iniziai a ridere
"e tu piccola peste che ci ridi" "hei io non sono piccola" metto il muso
"u pccrè ja liev stu mussil e jamm a fest ra princippessà mij" mi abbraccio e andammo in macchina con i miei genitori

la festa andò benissimo, ma non si può dire lo stesso del dopo

*4 ore dopo*

non so dove sono ma so che il sangue che ho addosso è di mia madre, sto piangendo e tremo come una foglia sono accasciata su un materasso vecchio in una cantina di non so quale casa

*fine Fleshbek*

"da quella sera la mia vita si è trasformata in una storia di un film"
"hei guardami sei al sicuro ora" guadro Edo e lo abbraccio è da tanto che non abbraccio qualcuno è ne ho davvero bisogno
"grazie del supporto" lo ringrazio dopo essermi stancata da lui
"io ci sarò sempre per qualsiasi cosa"

POV EDOARDO:

infondo è una persona umana con dei sentimenti che non vuole dare a vedere per paura, farò di tutto per portare avanti il compito che suo fratello mi ha affidato prima di quella cazzo di rivolta, perché li non ho perso solo un compagno ma anche..

spazio autrice

spero che vi stia piacendo questa storia

A Panter Ca Sa Nascond// Mare Fuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora