CAPITOLO 27

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*Pov Edoardo *

"conte ti è arrivata una lettera" mi dice una guardia, passando una lettera

Giro la busta è sorrido guardando il nome del mittende in basso a destra

La apro e sfilo la lettera, ci sono 3 fogli, prendo il primo ed è un disegno di ciro che ritrae me, lui è lei, la ragazza che amo e che non vedo da troppo tempo

Prendo il secondo foglio e appena vedo le righe dicido di aprire prima l'altro che si rivela essere un disegno ma non di ciro, è di lea, il disegno ritrae tre mani due che si intrecciano e l'altra che si appoggia sopra

Allora dopo aver contemplato il disegno della mia amata, apro la lettera è inizio a leggere

Lo so avrei dovuto scriverti a fine mese, ma ieri come sai ho avuto un processo e tra 6 mesi esco di qui, ma non potrò venire perché avrò 2 mesi di domiciliari, tra una settimana papà verrà a prendere Ciro per portarlo da te.
Me lo riporterà tra un mese o forse di più anche

Ti amo
Lea

Sorrido malinconico, da una parte sono felice per lei, da l'altra mi dispiace che debba rimanere sola, spero solo che se la passi meglio di me

"conte che ha li?" mi chiede il mio compagno di cella con un ghigno ben marcato sul volto

"una lettera della mia ragazza" rispondo rimanenti di spalle, lo sento avvicinarsi e posarmi una mano sulla spalla, per poi mettersi al mio fianco per raccogliere il disegno di lea

"è questo la fatto lei?" annuisco piano "mh a un talento davvero spettacolare, quanto avrete un colloquio?"

"non ne ho la più pallida idea"
"davvero? Non lo dice nella lettera?"
"la lettera dice solo, che tra 6 mesi sarà rilasciata è messa ai domiciliari"
"quindi è una carcerata"
"si ed è anche buona amica della ragazza che hai presuntamente ucciso"
"ASPETTA COSA? LEI NON È MORTA?"

mi prende per il collo, gli ghigno

"no" gli sputo in faccia

"quindi uscirò prima?"ridacchio

"no" gli dico continuanodo a ridere, mi sputa in faccia "ma vaffanculo, allora forse tu non hai capito che se mi tocchi, contemporaneamente tocchi i ricci"

"in che senso scusa?"
"la mia ragazza è la figlia di don salvatore e ora dimmi una cosa, pcche vuliv accirr a muglier ro piecr?"
"per far ricadere la colpa su mio fratello, lo odio"
"sai na cos, fratt è ho megl cumpagna mi arrop a Ciro"

Lo guardo un ultima volta prima di stendermi sul letto e contemplare il disegno di lea







-una settimana dopo-


"conte a colloquio" mi avvisa la guardia

Mi mise le manette e poi mi porto nella sala colloqui

Spazio autrice

Sorrylo so è corto

A Panter Ca Sa Nascond// Mare Fuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora