CAPITOLO 6

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Pov LEA:

"uagliu jam scinit ca simm arrivat" urla lino dal pontile
"andiamo dai" porgo una mano a Edo che l'afferra è cammina affianco a me

Appena entrati in cortile si avvicina il comandante
"bravo Beppe ti sei fatto fare fesso pure stavolta, è tu che cumbinat? Ma cia facit a nun fa uaj ogn cazz e jiuorn" grido il comandante
"quanto a te ricci, vieni ti vuole la diretrice" sento delle persone borbotare mentre mi allontano col comandante
"sai cos'è successo a conte?" mi chiede ad un tratto
"mi ha difesa dai zingari stavano parlando in modo volgare di me" difendo Edo anche se è la verità
"dai siamo arrivati" bussa e una voce dall'interno ci fa entrare

"buona sera diretrice, voleva vedermi?" le chiedo
"si, volevo parlare di te, accomodati (mi siedo), perché hai ucciso quell'uomo" "diretri quell'uomo mi ha violentata per quasi 5 anni, avvolte ho paura di svegliarmi e pensare sia stato un sogno averlo ucciso, per me stare qui è essere libera"

"sei una ragazza gentile si vede"
"quando vogl diretri" "in che senso?" "diretri ij song na panter ca s magn a tutt qunt che però si nasconde dietro un docile gattinno p fa fess a pred" "puoi andare" "arrivederci deireti"

Esco dall'ufficio e Liz mi accompagna dalle mie compagne in sala comune dove ci sono tutte le ragazze e nunzia raggruppate che parlano

"e con questo fanno tre" sento dire da nad appena entro, mi siedo accanto a lei e sento il discorso
"pensa che mi sono pure scordata di aver avuto un qualcosina con lui ma parlo di cose del catechismo" dice Silvia "è l'ultimo giorno che hai fatto?" gli chiede la zingara "he niente nad mi sono riposata" confessa la bruna "si ma Silvia non ha capito che i giorni gli erano stati dati per fare una relazione sulla sua città" dice nunzia "Maro nunzia" si lamenta nad "e mo ch c scrive cop a relazion?" chiede la guardia "hee nunzia, comm chiav ho napulitan nun chiav nisciun" dice Silvia e tutte noi scoppiamo a ridere "è chist è ho titol e o riest?" Chiede nunzia con un sorriso sotto i baffi "aesh" dico io a quel punto "Maro come mi mancherai Silvia" dice nad
"mo tu vai ha Milano, diventi un influencer nad" loro continuano a parlare ma io sono più concentrata ha capire ciò che vuole fare viola finché non la vedo parlare con gemma per poi andarsene sequita dall'altra

Dopo di che andiamo a cenare per poi solita routine fino ad andare a dormire

*due giorni dopo*

Fin ora non è successo niente di estremo anzi l'unico movimento qui dentro sono le solite risse coi zingari, Edo mi ha detto dei diversi tradimenti che ha fatto alla moglie, io ogni tanto mi rifugio nella "stanza" di mio fratello

Tutto calmo insomma, oggi ci sono i colloqui spero che qualcuno venga per me ma non penso ora siamo in cortile, non mi interessa poi più di tanto pallavolo quindi di solito seguo le partite di calcio dei ragazzi ma oggi non mi va quindi vado a sedermi su una panchina e far capire ad Edo e gli altri di sedersi in quella difronte nel loro campo

"signorina ricci" salita Toto facendo l'idiota "toto nun teng geni e pazzia" lo  zittiaco subito "ma tien è cos toj" domanda Tano o anche o purucchio "no sono nervosa e m fa mal a cap" zittisco pure lui "ho cazzo" Milos sbianca, manco avesse visto un fantasma, come tutti gl'altri dopo tutto "ma ch cazz sta succren" mi domando e poi mi volto sono due ragazze che riconosco essere Teresa e Carmen "u Maro" esclamò sbiancando, quanto da un auto scende mio padre e un avvocato penso

Poco dopo arriva il comandante che avvisa me ed Edo che abbiamo una visita 'ma va?' penso appena il comandante guardandoci ha chiesto ("l'avevate già capito?")

Strada facendo io e Edo ci facciamo film su cosa potra succedere appena varcheremo la soglia delle sale per le visite

*pov don Salvatore*

Vedo mia figlia entrare, gli vado incontro e l'abbraccio, ci sediamo

"allora Lea ho fatto un test del DNA confrontando il tuo sangue con il mio... " confesso, non ero certo lei fosse mia figlia e ora ho una sicurezza
"come hai preso il mio sangue?" mi chiede guardandomi quasi stranita
"ti ricordi di esserti tagliata la sera che sei arrivata alla villa?" chiedo
"si" mi risponde con sicurezza "e da lì ho preso il tuo sangue" confermo "e?" cercando di capire i risultati del test
"e... Questi sono i risultati" l'avvocato apre la cartella

Lei scoppia in lacrime
"l-lui, mi drogava io non centro niente te lo giuro" gli sorrido e mi avvicino a lei
"è tutto ok amore, è tutto ok" le do un bacio in fronte e lei si calma

"piacere signorina io sono l'avvocato Raffaele napolano" si presta il mio avvocato di fiducia "allora come sai sconterai solo 14 anni e se lavoriamo bene sul modo e se mettiamo in mezzo la tua età riusciamo a convincere il giudice, anche senza corromperlo, ha farti scontare la condanna solo per lo spaccio" dice sussirando in caso di orecchie indiscrete "poi tutto passa nelle tue mai se ti comporti in buon modo per almeno un anno riusciamo a farti uscire prima del dovuto" mia figlia durante tutto il discorso a guardato l'uomo come a dire 'ma secondo te io tutto ciò non lo avevo già studiato di mio' è uguale alla madre

*POV LEA*

'chist è tutt scem' penso prima di rispondere "certo che sarò capace di uscire da qui prima dei miei 16 anni" mio padre sorride
"questa è mia figlia" gli sorrido

Ad un certo si sente un botto e delle urla "che hai combinato?" esclamò capendo che si tratta di Edo, mi alzo e vedendo tutte le guardie abbandonare la sala, corro da Edoardo, non prima di salutare

"mi vogliate scusare, ma, ho da fare" arrivata nell'altra sala vedo una ragazza che tira uno schiaffo a Edo mentre piange e un'altra ragazza che piange guarda un bambino, che ho capito essere in ordine Carmen, Teresa e Ciro

"Carmen mi dispiace" dice Edo non accorgendosi di me, la ragazza lo guarda schifata, mi avvicino a Ciro che ha incominciato a piangere e lo prendo in braccio
"quindi.." interrompo il silenzio "loro sarebbero Carmen e Teresa?" Edo annuisce abbassando lo sguardo sui piedi "è ora sanno tutto?" annuisce dinuovo "mh, è questo è tuo foglio? Vabbè si ti assomiglia" vedo il comandante avvicinarsi gli faccio segno di stare lì "è tu chi si a chiavat ro carcr?" dice Carmen "no, song a sor e ciro" mentre lo dico accarezzo la schiena del bambino "ricci?" sento una voce dietro di me intuisco sia Teresa "STAT ZITT ZOCCL" urla Carmela, Ciro comincia a piangere dinuovo, lo cullo finché non smette
"anz faccim na cos ij t lass e ho creatur to crisc tu e ess" batte la fede sul tavolino e indica Teresa "io non voglio saperne niente" dice quest'ultima andando via, seguita poi da Carmen dopo aver detto testuali parole "domani torno con le carte del divorzio e la roba del bambino"

Io e Edoardo ci facciamo accompagnare dalla direttrice decidendo di crescere il bambino insieme finché non troverà una relazione stabile

*spazio autrice*

Ieri non lo ho pubblicato perché me se sono scordata

A Panter Ca Sa Nascond// Mare Fuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora