CAPITOLO 14

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*Pov edoardo*

Accompagno lea sotto casa sua ma nel tragitto gli chiedo

"ma dopo tutto ciò che ti ho detto ieri, tu non hai detto niente, c'è che provi tu per me?" gli chiedo timoroso, lei caminando davanti a me inclina la testa in alto e ride

"provo gli stessi sentimenti che achille provava per patroclo"
"e?"
"tieni, questa è la canzone di achille leggilo e capirai"

Mi mette un libro nella borsa e continua a camminare, mentre parla con Ciro e io li osservo

Arrivati sotto casa sua, saluto lei e Pietro che usciva di casa e mi avvio a casa di mia madre

Busso ma non risponde nessuno, busso dinuovo, niente, ribusso 2 o 3 volte finché mia madre non risponde

"c vuo?"
"salire in casa mia"
"chest nun è chiu a casa toij, tuor a chell la Teresa"
"di Teresa nun m n fatt nu cazz"
"a scusa mi ero scordata che il signor conte già ten a nata puttan a s chiavà"
"è no mo è superato tutt e limit, vogl capi tutt cos ma tu a ess nun ma chiamm puttan E CAPIT NE? quella non solo mi sta aiutando a crescere tuo nipote COSA che a quanto pare tu non vuoi fare "
" è chi ti dice che io non lo voglia fare, ciò che non voglio fare è tenere te sotto il tetto di casa mia"
"SE CACCI ME, CACCI ANCHE CIRO"
"E ALLOR VA FANCUL EDUA"
"Ok, fammi prendere le mie cose"
"no te le faccio portare a casa di don salvatore"
"almeno già le trovo nella mia nuova casa"
"in che senso, EDOARDO, EDOAR-"

non l'ascolto e me ne vado, strada facendo ciro si sveglia e incomincia a piangere, lo prendo e lo faccio calmare

"andiamo da mamma si?" lui mi mette le mani in faccia e ride, lo prendo per un si

"mama pea miah"
"è mia"
"naAAAAA miah"

Rido è poi lo bacio, 'ho creatur mi è comm t vogl ben ammor mij"

"a te ti piace lea come mamma?" ride e annuisce mettendo poi la testa sulla mia spalla

Arrivati sotto casa sua , noto una figura da una finestra che balla, è sicuramente lei, penso si sia cambiata perché non vedo la sua gonna muoversi seguento i suoi movimenti, è bellissima anche da lontano dopo averla osservata per un po busso e noto la figura uscire dalla stanza, sarà sola in casa

"chi è?"
"lea apri"
"Edo ch c fai ca?"
"arap è t spig"
"ok"

Mi apre è entro, lea stava aspettando sotto l'arco della porta appoggiata vicino alla struttura con le braccia incrociate

Infatti come immaginavo si è cambiata: a un top molto scolato verde militare, un pantaloncino di jeans, i capelli in una crocchia scompigliata e con i piedi nudi si nota che non era pronta ad avere visite, ma, sembra comunque una dea greca

"allor edua, ch sta succren?"
"mamm ma caciat a ind a cas, pcche nun c gliev buon ca magg lasat ch Carmel"
"ma na mamm ness vulè che figl so flic?"
"a cussi essà essr"
"ja tras"

Entriamo e lei si chiude la porta alle spalle

"vado a posare la mia robba"
"metti nella mia stanza, è grande abbastanza per entrarci tutti e tre"
"la tua stanza sarebbe quella dove fino è poco fa stavi ballando?"
"può darsi"

Ride è mi accompagna nella mia stanza non prima di prendere ciro in braccio però

La sua stanza è enorme à un letto matrimoniale con la spalliera nera e dei dettagli in oro, la coperta ben piegata fa vedere i contorni del letto neri con le sue iniziali incise (LR), una culla, probabilmente sua di quanto era piccola, due comodini affianco al letto e una scrivania stra colma di trucchi con uno specchio nero come la scrivania, tutto di legno

Poi ci sono il lampadario e le lampade sopra hai comodini in ferro battuto oro e le pareti bianche decorate con i contorni oro delle finestre e le porte

In una parete della stanza ci sono due porte e tra queste ci sono dei dipinti appesi, dipinti tra cui due rappresentano uno, achille e patroclo, mentre l'altro rappresenta Atena, Era e Afrodite con una mela oro in mano

"ti piacciono?"
"sono dei bei dipinti, si"
"li fece mia madre"
"è tu gli hai rubbato anche la bravura nel disegno"
"non sono poi tanto brava"
"e invece si, comunque dove sta il baby-tigre?"
"li"

Ciro sta sul letto di lea con tipo una cinquetina di pupazzi in torno, non li avevo notati prima ma c'è un mobile ad angolo, affianco alla scrivania, stra colmo di pupazzi

"non si distingue tra i pupazzi iu altro po" rido mentre lea si avvicina al letto per mettere ciro seduto tra le gambe di un pupazzo a forma di orso enorme

"questo pupazzo è il pupazzo menzionato da Ciro nella lettera di qualche giorno fa" mi ricordo troppo bene di quella lettera, le sue parole ero affianco a lui quanto la scrisse, so anche il contenuto dell'altra lettera ma non posso dirgli niente è quella sera me lo disse molte anzi troppe volte

Flashback edoardo

"edua, nun è a ricr a nisciun e chell cagg scritt, vabbuo?" mi guardo con i suoi occhi neri come se volesse penetrarmi e ci riusciva mi teapassava da parte in parte

"nun t preoccupà, è vre primm si c facc amiciz cu sort" gli metto le mani sulle braccia e lui mi stringe a se

"edua a me nun m n fatt chell ca tu fai cu sorm p ne ta può pur chiavà bast ca prim, nun dic nient ri letr e second, puortc rispett" era sul punto di piangere

"è tutt appost fratm"

Fine flashback

"-edua ma m stai a senti?"
"mh... Scusa stavo pensando"
"l'avevo capito, infatti ti ho chiesto perché stai piangendo?"
"cos-... Non mi ero neanche reso conto di star piangendo"
"ehi vieni dai"

Allarga le braccia e la sfringo a me, come il fratello lei non ha bisogno di sapere perché sto così, mi capisce è basta

"pensaci a Ciro vero?" annuisco
"basta guardami, mi vedi bene, non cacero una lacrima per ciro, è una promessa è la stessa tu la devi fare a me"

"ok"
"ora andiamo a posare le tue cose dai"

Le due porte si rivelano essere un bagno e una gabina armadio enormi

*un ora dopo*

"e con questo abbiamo finito, mo però che mangiamo?"
"mmm...andiamo a mangiarci una pizza"
"noo Edo quella era in programma per cena"
"non lo so, un panino?"
"si dai andiamo in cucina"

Prendo ciro e andiamo al piano di sotto, la cucina di gquesta casa è tra il soggiorno e la sala da pranzo quindi si passa davanti a l'entrata dove ci sono le scale

Appena metto piede sul pavimento scesi i gradini la porta di casa si apre

"a tu ca stai?"
"m vuo rompr ho cazz pur tu mo, nun c bast mamm?"

Dalla porta entrano Pietro e mio fratello

* Pov lea*

Il ragazzo entrato dalla porta insieme a mio fratello inizia a parlare avendocela con Edoardo

"a tu ca stai?"
"m vuo rompr ho cazz mo, pur tu nun c bast mamm?"

Non sto capendo chi è questo

"ho ma vi pare il caso? Edo dammi ciro se dovete prendervi a parole fatelo fuori da qui" il ragazzo mi guarda come se fossi apparsa dal nulla e si appoggia hai pacchi che lui è mio fratello hanno entrato

"a quinti tu si a puttan ca s chiav fratm? Però, si blell a confronts a chell gallin"
"è no mo hai superato ogni limite, GRAN PEZZO DI MERDA, FIGL È BUCCHI"

Mio fratello è Edo lo hanno aggredito sia a parole che a fatti ma io ho portato Ciro in cucina, quinti quello sarebbe il fratello dalla tigre che pezzo di merda

Vado di nuovo di là e quei tre stanno ancora a picchiarsi

"OOOO E MO BAST, MAT RUTT HO CAZZ"
"ma chi si tu?"
"I song lea ricci e nun song a puttan e fratt e capit ne?"
"si tutto chiaro"
"è vatten ch c fai ancor ca a rompr o cazz?"

Spazzio autrice

Scusatemi davvero se aggiorno poco

A Panter Ca Sa Nascond// Mare Fuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora