CAPITOLO 23

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*Pov lea *

Mi metto dei jeans e mentre cerco una maglia ne trovo una di Edo nel mio armadio ho la tentazione di mettermela ma mi ritiro e mi metto una camicetta nera e delle scarpette nere

Scendo le scale e vado a prendere le chiavi dell mio liberty 125 ma sento la porta d'ingresso aprirsi così decido di farmi coraggio e mi scontro con mio padre

"addo vai?" mi chiede appena vede che sto uscendo

"a m fa nu gir, m sent rinchius a sta ca dind" mi guarda come per leggere i miei pensieri

"perché non viene anche Edoardo?" ecco la domanda che volevo evitare

"su scoccia" annuisce ed entra, faccio un respiro profondo, salgo sull mio motorino e incomincio a camminare nella media fino al bar più vicino a casa mia dove mi fermo

Mi siedo al bancone e il ragazzo dietro al bancone mi osserva per poi avvicinarsi a me

"buongiorno signorina" mi saluta con fare perverso

"buongiorn stu cazz ca song i 3 ho pomerigg, pienz a m purtà nu caffè va" gli rispondo

"Maro con calma, ma chi t crir i essr?" mi chiede alzando di poco la maglia dove si intravede una pistola

"a figl e don Salvatore ricci ecc chi song" gli faccio un mezzo sorriso e poi con sguardo mafioso gli dico "t convien nun fa ho scem cu na pistol rind a sacc pcche a essr arrstat nun c vo nient e a stessà cos pessr accis a coccurun e putent"

"ti preparo il caffè" la mia calma dicendo quelle parole lo ha scombussolato parecchio

Dopo essermi presa il caffè pago e ritorno sull mio liberty e camminando accelero sempre più veloce fino al sfrecciare per tutta le strade di Napoli finché non arrivo castel Volturno o meglio al villaggio coppola, un tempo questo posto era magnifico ma dalla morte di coppola appunto è degenerato tutto e bhe non è più fantastico ma si può vivere non è proprio malissimo

"hei ciao posso sedermi" mi chide una ragazza indicando il posto dal tavolino affianco a me annuisco e lei si siede
"piacere io sono Annamaria"

"sei una bella ragazza ma non dovresti parlare con persone sconosciute non te l'hanno insegnato i tuoi" mi guarda e sorride

"ma se hai la mia età al massimo" rido

"mio padre è un boss di Napoli e io sono una minorenne arrestata per omicidio quindi non lo so dimmi tu se ti conviene" va via senza dire niente e io me ne vado sulla spiaggia mi siedo su uno scoglio

Vedo dei bambino nuotare felici in acqua e ricordo alcune cose su me e i miei fratelli

Flashback lea

"ciro basta, ti prego" rido sotto le torture di mio fratello finché non arriva Pietro che butta ciro in acqua

"vengo a prendere pure te" mi prende ti peso e butta in acqua pure me incominciamo a schizarci a vicenda

Finché dalla riva qualcuno urla

"lea, ciro, Pietro a mangiare" e nostra madre che ci richiama

Saliamo sulla spiaggia dove mamma a già impiantato l'insalata di riso

Fine flashback

Asciugo le lacrime e accorgendo j che sono le cinque e mezza risalgo sulla mia moto e ritorno a sfrecciare per le strade fino a casa mia arrivo alle 19:21

"addo stiv?" mi rimprovera mio padre appena entro, sospiro

"al villaggio coppola" mi guarda e poi se ne va nel suo ufficio

A Panter Ca Sa Nascond// Mare Fuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora