Mi chiedo perchè sto andando così veloce con Harry, magari sarebbe stato meglio conoscerlo un po' prima di baciarlo, ma io so perchè l'ho baciato dall'inizio.
Ho paura, paura che Harry non ce la faccia, o che non ce la faccia io; quindi l'ho fatto, per evitare di pentirmi se fosse successo qualcosa. Harry mi piace, mi piace da morire. Ci siamo visti poche volte ma già lo sento vicino, sento che di lui posso fidarmi. Sento che Harry non è come gli altri, Harry è sincero, è gentile, mi aiuta quando sto male.
Nessuno aveva mai fatto nulla del genere per me, come aveva fatto Harry la sera precedente.
Harry mi ascolta, cosa che neanche i miei amici a Doncaster hanno mai fatto.
Doncaster.
Mi manca Doncaster, anche se so che la cosa che mi manca di più sono i miei due migliori amici, Liam e Zayn. Conosco Zayn dalle medie, siamo amici da nove anni, poi in terza superiore scoprì di essere gay e io stupidamente mi allontanai.
L'anno seguente Zayn mi presentò Liam, il suo ragazzo. Col passare degli anni abbiamo recuperato l'amicizia, quando io ammisì che ero stato uno stronzo. Anche perchè quell'estate avevo capito che provavo un certo interesse per i ragazzi e che le femmine ormai non mi interessavano più di tanto.
In effetti è così, le femmine mi annoiano, sono tutte uguali, pretendono le stesse cose, vogliono le stesse cose, fanno le stesse cose.
Effettivamente sono stato con più ragazze che ragazzi, anzi, non sono mai stato con un ragazzo. Non ho mai avuto il coraggio di ammettere la mia omosessualità, mia mamma sa che sono bisessuale.
Anche se devo ammettere che l'anno scorso sono stato a letto con qualche ragazza, quando ero ubriaco. Mi capita spesso di andare con le ragazze, dato che a Doncaster non ci sono molti ragazzi gay. Accettare la mia omosessualità mi è difficile ancora oggi, ma forse con Harry tutto sarà diverso, forse riuscirò finalmente ad accettare me stesso.
Mentre sono avvolto dai miei pensieri mi ricordo in che posto sono. E mi ricordo anche che oggi dovrò lavorare, a meno che non mi uccidano stesso stamattina.
Non ci sono ancora venuti a chiamare, quindi ho un altro po' di tempo per pensare.
So che oggi ci saranno le selezioni femminili, l'ho sentito dire da due uomini fuori la mia baracca. Ho tantissima paura, sacrifirerei me per salvare mia madre. Spero che ce la faccia almeno lei.
A me della mia vita non m'importa, ormai non ha senso.
Non sono più tanto sicuro che Harry potrà farmi sorridere di nuovo, dopo tutto questo.
Ieri Harry non è venuto.
Penso che abbia lavorato la notte, non trovo altra spiegazione logica, a meno che..
NO!
Non posso fare certi pensieri, non posso davvero, non posso perdere l'unica persona che sta riempendo le mie giornate in un posto dove trovare una persona come Harry è una cosa alquanto rara.
"La baracca dei bambini dove si trova?" chiedo all'uomo sulla sessantina vicino a me.
"Quali bambini?" dice lui perplesso.
"Come quali bambini? I bambini rinchiusi come noi qua." dico contraddicendolo.
"Non ci sono bambini, li uccidono al primo giorno."
No, non è possibile. Quest'uomo sta dicendo che le gemelline?..
Le lacrime rigano il mio viso, il cuore mi sale in gola, il respiro inizia a mancare, sento che lo stomaco possa rivoltarsi da un momento all'altro, le mie sorelle non c'erano più.
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some nights (shoah) » larry
FanfictionSiamo nel 1942, Louis Tomlinson è un ragazzo spensierato, sereno e contento della vita. Abita con sua madre e le sue quattro sorelle nel quartiere più popolato di Doncaster. Louis e la sua famiglia hanno un passato oscuro che li lega ancora all'uomo...