[ capitolo 2 ]
Uno dei panorami che amava guardare era proprio quello che gli si presentava davanti: il cadere della neve lento, il quale finiva per alimentare lo strato candido che sembrava riuscire a purificare l'intera città. Sarebbe rimasto ad ammirare uno spettacolo del genere per ore, in particolare se avvolto dal tepore della lobby del suo albergo, seduto su una delle poltroncine difronte l'enorme parete vetrata, con una tazza di tè bollente vicino al computer sul tavolino.
«...quindi ho pensato che potremmo decorare i segnaposto con gli stessi fiori che metteremo come centrotavola.» la voce femminile al suo fianco pareva arrivare più lontana, almeno finché lo scuotimento del braccio non funzionò come richiamo alla realtà. «Taehyung, mi stai ascoltando?»
«Certo, Nayeon, i tulipani starebbero benissimo al centro del tavolo.» rispose di getto Taehyung, voltandosi di nuovo verso lo schermo per fingersi concentrato.
La ragazza emise un sospiro che riuscì a richiamare l'attenzione dello sguardo intenso appartenente all'altro, lasciando che scovasse tracce di delusione sul suo viso spento. «Avevamo appena concordato per i gerani e stavo parlando di un'altra cosa. A volte ti comporti come se non avessi il minimo interesse.»
Mortificato, lui si sporse per afferrarle con dolcezza le mani. «Hai ragione, scusami, sai che è un periodo davvero incasinato. Non faccio altro che lavorare, devo dimostrare a mio fratello e mio padre che posso gestire Jamais Vu tanto quanto loro e, soprattutto perché sono alle prime armi, devo impegnarmi.» gli angoli della bocca si alzarono, piegandola in uno dei suoi teneri e irresistibili sorrisi. «Tra l'altro sei troppo in gamba per aver necessariamente bisogno del mio aiuto, scegli tu per me. E non dimenticarti che queste sono sciocchezze, l'importante è cosa accadrà quel giorno.»
Le parole di Taehyung sfilarono il velo di malinconia che prima l'aveva rivestita. «Menomale che ci sposiamo in primavera e hai tempo di liberarti dagli impegni, non vorrei vederti stressato anche all'altare.» staccò una mano dall'intreccio per raggiungere i capelli mori del futuro marito, così da aggiustargli le ciocche mosse che cadevano sulla fronte. «A proposito di Seokjin, hai tentato di parlargli?»
«E' stato impossibile, l'ho solo incrociato di sfuggita nel corridoio degli uffici. Non capisco perché ultimamente sia così agitato.»
Conosceva anche la più insignificante sfaccettatura di suo fratello maggiore, ma addirittura uno sconosciuto si sarebbe accorto che Seokjin, in quei giorni, era più strano e iracondo del solito. Oltre a innervosirsi per la minima questione, l'espressione perennemente turbata mostrava palesemente ci fosse qualcosa che non andava nel verso giusto. Gli dispiaceva vederlo in quel modo, sarebbe già intervenuto in suo aiuto se sapesse cosa stesse accadendo ed era per questo che voleva parlargli a tutti i costi.
«Cerca di farlo il prima possibile.» Nayeon prese l'elastico e arrangiò una coda bassa, poi recuperò la borsa e si rimise in piedi. «Devo andare, avevo promesso a Sana ci saremmo viste per un caffè e l'avrei aggiornata sulle nozze. Ci vediamo direttamente stasera? Cena da me?»
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jamais vu
Fanfiction[ taekook - COMPLETA ] Jungkook deve andare via da casa d'urgenza, non sa nemmeno per quanto tempo. Fortunatamente, la famosa catena d'alberghi dei Kim ha parecchie stanze disponibili.