staremo bene

1.4K 149 23
                                    

[ capitolo 18 ]

La mano di Jungkook era così calda, la sua forte presa gli scatenava milioni di brividi, la rassicurazione che trasmetteva era smisurata, eppure un lato di Taehyung continuava ad avere timore

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La mano di Jungkook era così calda, la sua forte presa gli scatenava milioni di brividi, la rassicurazione che trasmetteva era smisurata, eppure un lato di Taehyung continuava ad avere timore.

«Sei sicuro, Jungkook? Mi vergogno un po'.» ammise fissando l'entrata del bar, titubante su cosa fare.

La bocca rosea del compagno si stese in un lieve sorriso che, in un secondo, riuscì a calmare il caos che causavano le paranoie. «Sono fantastici, te lo assicuro. Yoongi aveva detto quelle cose solo perché non ti conosceva affatto, gli piacerai tantissimo.» sapeva che alla base delle preoccupazioni ci fosse quel motivo e mise le cose in chiaro. «Inoltre ci sarò io al tuo fianco, non ti mollerò la mano neanche un istante.»

E il corvino, ovviamente, mantenne la promessa: le dita tatuate non si azzardarono ad alleviare la presa sulle sue mentre entravano, camminavano tra i tavoli, raggiungevano i tre che li attendevano con un drink difronte. Taehyung scrutò gli sconosciuti da lontano, creandosi inevitabilmente dei brutti presentimenti per i due che lo guardavano con sguardo severo, ma uno buono per l'unico che gli sorrideva.

«Lui è Taehyung.» mai nessuno prima di Jungkook lo aveva presentato con così tanta fierezza.

Il moro salutò educatamente e si accomodò vicino al ragazzo dall'apparenza più socievole; questo allungò immediatamente la mano e, mantenendo gli angoli delle labbra carnose all'insù, disse semplicemente un «Jimin.» per presentarsi.

Jungkook gli disse i nomi degli altri due e, dopo aver lasciato loro il tempo di stringersi la mano, cercò immediatamente di non creare silenzi imbarazzanti. «Allora... avete visto la nuova casa?»

«No, Jungkook, non ci siamo proprio andati. Pensi avremmo continuato il viaggio senza di te?» il tono di Yoongi era freddo; tuttavia, Jungkook sapeva dietro quel nervosismo si celasse solamente la paura che aveva causato scappando senza spiegazioni, tornando proprio dalla città da cui dovevano urgentemente fuggire.

«Avete ragione ad essere arrabbiati con me, ma quando si tratta di Taehyung non capisco più niente.» affermò con naturalezza, mostrando la sua abitudine nel perdere la testa per il ragazzo che amava. Scatenò milioni di farfalle nello stomaco del maggiore della coppia, sebbene iniziasse a sorgere qualche rimorso da parte sua.

Namjoon fece un sospiro e si sporse all'indietro per poggiarsi allo schienale. «Lo avevamo capito.»

«E' colpa mia.» Taehyung interruppe la conversazione, lasciando tutti senza parole per ciò che diceva. Abituato a darsi colpe, non poté che accusarsi anche in quel momento. «Mi dispiace non siate riusciti a scappare a causa di quello che mi stava succedendo, io...»

«Taehyung.» il cuore del moro fece un balzo nel sentirsi chiamato da Yoongi, colui che forse temeva di più. L'espressione era rimasta la stessa, però nello sguardo riusciva a leggere quasi un pizzico di tenerezza. «Non potremmo mai accusarti di questo, non è colpa tua.» superò le sue aspettative. «Anzi, dispiace a me di non aver permesso a Jungkook di spiegarsi meglio, di aver giudicato la situazione senza saperne abbastanza.»

jamais vuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora