migliorare le cose

1.6K 193 124
                                    

[ capitolo 8 ]

Le palpebre serrate gli permettevano di rivivere quella scena a ripetizione, come un film che si era divorato al punto da ricordare ogni singolo dettaglio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Le palpebre serrate gli permettevano di rivivere quella scena a ripetizione, come un film che si era divorato al punto da ricordare ogni singolo dettaglio. Il nodo allo stomaco che gli aveva proibito di mangiare o di rilassarsi anche un solo istante era così fastidioso da rendere irrilevante perfino la morbidezza del divano su cui era stravaccato.

«...e poi, quando ho ricambiato il favore sporcandogli la guancia di blu, abbiamo continuato fino a imbrattarci di pittura dovunque. Sembravamo due bimbi dell'asilo durante l'ora di arte.» Taehyung era immerso in quel racconto tanto quanto il suo amico. D'istinto sorrise, finché un altro dettaglio non fiorì nella mente e, di botto, spalancò gli occhi. «Smettila di guardarmi così o rischio di non trattenermi più. Trattenersi? Cosa significa? Cosa diamine intendeva?» con uno scatto si raddrizzò per guardare Hoseok ai suoi piedi che, con espressione arresa, fece un sospiro nell'interpretare sia i suoi atteggiamenti, sia ciò che ascoltava.

«Taehyung.» lo chiamò con tono tanto apprensivo quanto severo, consapevole del suo ruolo in quella faccenda. «Questo Jungkook inizia a piacerti fin troppo e non va bene. Qualsiasi cosa stia nascendo tra voi deve finire all'istante, prima che sia tardi per rimediare.» assistendo all'entusiasmo del moro morire nei suoi occhi, sentì una morsa al cuore. «Sei ancora in tempo per non mandare tutto in fumo, per non affezionarti talmente tanto da rimanerci male quando lo dovrai lasciare andare. Devi pensare a Nayeon, ai tuoi progetti, a quello che stai costruendo poco a poco.»

Taehyung afferrò la bocca tra i denti martoriandola, scaricando il dolore interiore che lo colpì dalla testa ai piedi. Piegò le gambe per poterle circondare con le braccia, facendosi piccolo piccolo mentre si perdeva nel vuoto.

Non poteva negare Jungkook gli piacesse. Quel ragazzo aveva avuto uno strano effetto su di lui dal primo momento che lo aveva visto, quando il suo sguardo si era rivelato capace di mozzargli il fiato al solo primo impatto. Oltre che alla 207, Jungkook aveva occupato la stanza più grande della sua mente: aveva cercato di non darci peso, eppure era impossibile non riconoscere pensasse in continuazione a lui, al suo fascino, alla dolcezza che gli riservava distinguendosi da tutte le persone con cui Taehyung aveva a che fare. Desiderava scoprirlo di più, lasciarsi stupire da ogni suo lato, trascorrere il tempo in sua compagnia e perdersi in quelle chiazze di pece che aveva al posto degli occhi. Con lui stava bene come con nessun altro, era davvero così sbagliato volerlo?

«Le cose con Nayeon non andranno mai nel verso giusto, lo sai.» mormorò.

«Prima le cose andavano migliorando...» ribatté Hoseok. «...e con l'arrivo di Jungkook, ovviamente, questa situazione in cui sei incastrato è tornata a pesarti nonostante iniziassi ad abituarti. E' l'ennesima dimostrazione che questo non porterà a nulla di buono.»

Il tepore del soggiorno venne macchiato da un freddo sbuffo che si concesse Taehyung. Pensava alla sera prima, al modo in cui avesse dovuto fare i conti con la bellezza dell'ospite e con la scottante voglia di fiondarsi a conoscere quelle labbra che chiamavano il suo nome; il vuoto nella pancia si ampliò, tanto per i pasti saltati quanto per l'amara consapevolezza che, forse, non avrebbe mai più vissuto momenti simili per arrendersi al suo triste destino già scritto.

jamais vuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora