lo voglio morto

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[ capitolo 12 ]

Le mani fredde e umide tremavano sotto la scrivania, Tahyung faceva il possibile per nasconderle

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Le mani fredde e umide tremavano sotto la scrivania, Tahyung faceva il possibile per nasconderle. Riusciva a stento a reggere lo sguardo del padre, inevitabilmente lo abbassava a tratti mentre su di lui bruciavano fissi gli occhi sia del genitore che del fratello. La gamba si muoveva nervosamente, palese segno volesse andarsene: aveva bisogno di scappare sia da quella stanza, sia da ciò in cui lo stavano incastrando.

«Non... non voglio farlo.» provò a dirlo in modo certo, purtroppo la voce lo tradì data l'eccessiva paura.

Il silenzio che seguì fu asfissiante, finché non venne interrotto dal rumore di un pugno sbattuto sulla scrivania. Taehyung fece uno scatto per lo spavento e il tremolio di prima peggiorò nel farsi coraggio ad alzare le pupille, scovando quanta ira fosse dipinta sul volto del padre.

«Non me ne frega niente di cosa tu voglia o no. Una volta laureato la sposerai, punto e basta.» usò il classico tono rigido che non ammetteva repliche, ma davvero Taehyung poteva starsene zitto difronte tutto quello?

«Ma è la mia vita, i-io ho un ragazzo e...» tentò di farsi valere ma non poté nemmeno finire, le parole morirono in gola nel ricevere uno schiaffo dritto in faccia. Insieme al bruciore sulla guancia che sentì spargersi sul viso contratto dalla sorpresa, lacrime dovute più all'umiliazione che al dolore minacciarono di ingigantire il suo patetico stato.

«Papà!» Seokjin smise di starsene sulle sue e avanzò di un passo, preparandosi a intervenire se la situazione fosse peggiorata. Non poteva nulla contro la volontà del padre, ma non sarebbe mai rimasto impassibile difronte la violenza.

L'uomo non guardò nemmeno il primogenito, troppo impegnato a rivolgere la rabbia nei confronti del secondo. «Non voglio neanche più sentire queste stronzate. Sei sempre stato un buono a nulla e adesso che potresti finalmente fare qualcosa di utile ti rifiuti?! Mi stai già facendo fare figure di merda all'Università per quanto vai male agli esami, non perderò definitivamente la reputazione per colpa dei tuoi stupidi capricci!» alzò di nuovo il braccio e d'istinto Taehyung si accovacciò per proteggersi, ma Seokjin riuscì a bloccarlo in tempo evitando gli facesse ancora male. «Buono a nulla e anche frocio, cosa ho fatto per meritarmelo?» aggiunse lasciando trasparire solo disprezzo, marcando senza pietà quelle ferite già profonde.

*

Il passare degli anni non aveva reso meno nitidi i ricordi, Seokjin poteva guardarli come se stessero accadendo ancora. Gli occhi disperati di Taehyung e quelli pieni d'ira dal padre, la voce rotta del minore e quella aggressiva dell'altro, il costante terrore che quest'ultimo potesse perdere così tanto le staffe da alzare pericolosamente le mani; rivivendo tutto in mente, lo stomaco gli si attorcigliava allo stesso modo in cui succedeva quando assisteva alle solite scene dal vivo.

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