un bravo padre

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[ capitolo 5 ]

Come se i dipinti di Taehyung non fossero stati abbastanza da lasciarlo esterrefatto, qualche giorno dopo, Jungkook si trovò a non riuscire a distogliere gli occhi da quell'incantevole quadro non statico creato dal fuoco acceso nel camino

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Come se i dipinti di Taehyung non fossero stati abbastanza da lasciarlo esterrefatto, qualche giorno dopo, Jungkook si trovò a non riuscire a distogliere gli occhi da quell'incantevole quadro non statico creato dal fuoco acceso nel camino. Le fiamme danzavano lente, emanando un piacevole calore che poteva percepire scottare sulla faccia per quanto fosse seduto vicino. Aveva preso l'abitudine di accomodarsi su uno dei divani della hall dell'albergo e lasciar scorrere le lancette dell'orologio in quel modo, standosene sulle sue.

«Quindi mi assicuri sia tutto okay?»la voce di Yoongi era confortante come al solito, eppure non era in grado di rimediare al buco nella pancia creato dal desiderio di averlo accanto. Sentirlo a telefono non sarebbe mai stata la stessa cosa.

«Sì, sì. Da voi, piuttosto? Hai una vaga idea di quando potrò tornare a casa?» chiese, cercando di non marcare nel tono la tristezza e il senso di solitudine che quella situazione gli causava. Aveva incontrato qualche amico fuori di lì, ma la mancanza della sua famiglia era incolmabile.

Il sospiro dall'altra parte della linea non promise nulla di buono. «Non lo so, Jungkook, spero il prima possibile. Per il momento le cose vanno bene, non c'è nulla di cui debba preoccuparti

«Mi fido, hyung. Non mettetevi nei casini.» sorrise, senza però ricevere alcuna risposta immediata.

Appena la conversazione quotidiana terminò, il corvino rimase lì a godersi quegli attimi di pace. Il silenzio della sala colmato unicamente dal crepitio del camino era un confortante motivo in più per non alzarsi ancora.

«Il vestito è meraviglioso, devo solo stare attenta a non mettere su nessun chilo prima del matrimonio.» il rumore dei tacchi contro il pavimento accompagnò la voce femminile che interruppe la quiete. «Sembro proprio una principessa e Taehyung mi ha detto che questo genere di abito è il suo preferito, non vedo l'ora possa vedermi.»

All'udire quel nome, il corvino venne completamente catturato dalla conversazione — prima la stava origliando per errore, ora aveva cominciato a dedicarle la sua intera attenzione. Piegò la testa di soppiatto e vide che si trattava di una ragazza dalle labbra carnose e i capelli lunghi, con la luce al posto degli occhi mentre chiacchierava con l'amica avviandosi verso l'ascensore.

«Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando arriverai all'altare o scoprirà tutto ciò che hai organizzato per il matrimonio. Anche io vorrei un futuro marito che mi dia il via libera per tutto.»

Jungkook rimase di pietra. Non si sarebbe mai aspettato che Taehyung stesse per compiere un passo talmente importante, soprattutto a quella giovane età; probabilmente lei si trattava dell'amore della sua vita.

«Hai ragione, però mi dispiace che il lavoro lo stia occupando così tanto. Taehyung si stressa per qualsiasi cosa riguardo gli alberghi e la sua famiglia, qualche volta mi piacerebbe vederlo più rilassato. Spero che durante la cena di stasera con tutti quanti non accada nulla di male, le altre volte...» non poté ascoltare altro, le porte dell'ascensore si chiusero non dandogli più modo di farlo.

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