Venti - Finta di niente o quasi -

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Dopo quello che era successo con Mimmo, Lisa trovava tutti i modi possibili per non restare  da sola con lui.
Rosa si era accorta dell'improvvisa e strana vicinanza della ragazza a lei, ma poco le importava: in fondo Lisa era sua amica un tempo e Rosa aveva sofferto la sua lontananza quando suo fratello era stato arrestato.
Ma in fondo non la incolpava, nonostante non avesse un ragazzo, non riusciva a immaginare come si fosse sentita Lisa.

Rosa alza lo sguardo verso l'orologio alla sua sinistra, che segna le ventidue precise e sospira prendendo una sigaretta dalla sua borsetta.
Da fuoco alla stecca magica e aspira, sperando di far sparire anche quella maledetta sensazione che ha sullo stomaco.
Non capisce perché ha questa sensazione di allerta proprio sullo stomaco, come se potesse succedere qualcosa da un momento all'altro.

Il campanello della porta trilla, costringendola a gettare la sigaretta per andare ad aprire ma ecco che suo fratello Ciro la precede, fermando la sua corsa.
Rosa non capisce cosa ci facciano davanti alla porta suo fratello Pietro e Francesco, con in mano dei borsoni.
- we Cirú - Francesco stringe la mano di Ciro, dandosi entrambi uno schiaffo scherzosamente. - We Rosa - Francesco le sorride e Pietro lo segue salutando Ciro con un cenno del capo, per poi sorridere alla ragazza dai capelli neri.
- Rosa - le bacia la fronte, abbracciandola
- comm staj?-
- t'appost, tu?- abbraccia suo fratello maggiore, ammettendo a se stessa che Pietro era il suo preferito.
- t'appost - continua ad abbracciarla mentre
Ciro chiude la porta e conduce i due in cucina, Rosa li segue a ruota, iniziando a dare un senso a quella sua sensazione.

Pietro e Francesco lanciano i due borsoni sul tavolo facendo sorridere suo fratello.
- ci sono tutte?- domanda freddo Ciro, guardando Francesco.
- tutt Cirú, se c vonn fottr c facimm e' pittus - ride tirando fuori dal borsone una pistola.
Adesso quella sensazione ha un senso.
- ma staj pazzian Francè?- scatta Rosa andandogli incontro.
- statt zitt - la spinge piano senza farle male.
- è na precauzion Rosa, statt quet - Pietro la tranquillizza, fulminando Francesco.
- precauzion o'cazz, Piè - il suo sguardo passa su Ciro, che guarda la situazione in silenzio, fumando una sigaretta. - e tu? Non dici niente? Vuoi tornare la dentro?!- gli si avvicina pericolosamente, ignorando il fatto che lui non è Pietro.
- statt accort a com parl cu me. -
Con il suo sguardo serio, riesce a far indietreggiare Rosa.
- voi non ci pensate mai a chi vi vuole bene - corre via per la sua stanza, da Lisa. dopo aver detto quelle parole. Non aveva idea di cosa dovessero fare con quelle pistole, ma quella sensazione non la abbandonava neanche adesso.


Francesco come prima di ogni colpo, batteva il piede nervoso.
Se c'era una cosa che i due amici avevano imparato, era che tutto poteva andare male come tutto poteva andare bene.
Ciro stringe la sigaretta fra le dita, buttando fuori il fumo verso il buio, del parcheggio dove si trovano.
- ij nun t capisc - esordisce Francesco, facendo alzare il sopracciglio al moro. - pecchè ruj machin?-
Ciro sospira, nascondendo la pistola nei pantaloni, Francesco lo guarda in attesa di una risposta, mettendo la pistola più vicino possibile, per poter essere presa subito, in caso fosse servita.
- nun m fid e chill.. Mimmo - sussurra Ciro.
- e ja, tu staj sempr cu sti penzier -
- e mo virimm se teng ragion, Francè -
Francesco sgrana gli occhi appena Ciro pronuncia quella frase, seguita da un sorriso divertito.
- ca cumbinat?- Ciro si sta convincendo a rivelare al suo amico il suo piano. Il vero motivo per cui Mimmo adesso sta qui, nell'altra auto con Edoardo e Pietro - e sord e teng ij -
- ma a valigetta c'è l'ha Mimmo - continua Francesco ma poi scoppia a ridere, pensando a quanto sia furbo il suo amico.
- si stat brav, ma t sbagl secondo me -
- e mo virimm Francè, no?-
non fa in tempo a finire la frase che i fari di una Jaguar nera li abbaglia: eccoli.
- sij pront?- domanda Ciro come sempre a Francesco.
- sempre Cirú- si guardano un'ultima volta e poi scendono dall'auto, segnale che consente anche agli altri di scendere.
Ciro si volta verso Mimmo, stringendolo sotto il suo braccio.
- allora è tutto chiaro, no? Loro ti danno la droga e tu gli dai i soldi -
- tutto chiaro - risponde Mimmo, stringendo fra le dita.
- e arricuordt na cos - continua Ciro - niente droga, niente soldi -
Mimmo annuisce e poi inizia a camminare verso la Jaguar, accompagnata da dei signori dalla pelle scura e camice da anziani.
Attraversa il parcheggio, che sembra immenso e guarda negli occhi quei signori. sono pochi i secondi che passano, prima che lui tiri fuori la pistola dai pantaloni neri e la punti alla parte opposta: verso Ciro.
- N'fam!- urla Edoardo andandogli incontro ma Francesco lo ferma, puntando la pistola contro Mimmo: Ciro lo segue a ruota e i colombiani anche.
- t'accir Mimmo - urla ancora Edoardo, tirando fuori il coltello.
- fai un passo e sei morto, Conte - Mimmo si stringe la valigia addosso, iniziando a indietreggiare.
- aro cazz vaj?!- Edoardo si libera dalle mani di Francesco, andando contro Mimmo con il coltello in aria. - fa un'altro passo e te ne penti Edoà!- urla Mimmo, puntando la pistola contro la faccia di Edoardo, sempre più vicina.
Conte impugna il coltello, puntando lo sguardo contro Mimmo: in un gesto veloce ferisce Mimmo in volto, facendolo indietreggiare, reggendosi la guancia. 
Ciro si fa subito avanti, puntando la pistola sulla testa di Mimmo.
- cre n'fam? Nun parl cchiu?-
Sembra quasi fatta quando Ciro riesce a prendere Mimmo dai capelli e a farlo inginocchiare, con la pistola ancora puntata contro.
- o saj a fin ca fan chill comm a te?- sussurra Ciro, pronto a premere il grilletto.
Ma ecco che un'altro sparo lo precede: sente la pallottola entrare dentro il suo fianco, facendolo accasciare dal dolore.
- Ciro!- urla Francesco andandogli incontro, ma Ciro già non lo vede più.

Na Catena/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora