TrentaCinque - cerc e capí -

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Quando Lisa riapre gli occhi, la luce forte dell'ospedale, le fa stringere gli occhi.
Prova a muoversi, ma ogni suo arto, è attaccato a dei fili, che monitorano i suoi valori.

Non sa cosa le stia somministrando, questa flebo che sta attaccata al suo braccio e quando si tocca la testa, è coperta da una benda.

Prova a tornare indietro con la testa e ricorda Mimmo, sul suo corpo, poi Francesco che spalanca la porta e il buio.
- che diavolo è successo?- si guarda attorno e non capisce perché Ciro l'abbia portata qui. Non è da lui.
Si guarda attorno e afferra fra le dita il campanello d'emergenza, suonando come se non ci fosse un domani.
Non crede ai suoi occhi, quando la porta si spalanca rivelando Francesca.
- Lí!- si precipita sul suo letto, abbracciandola.
- Francesca! Oh mio Dio, che bello vederti!- la stringe a sé.
- ero sicura che ti svegliassi, non ci credeva nessuno - prende posto al suo fianco, sedendosi sul materasso morbido.
- che ci fai qui?-
- ti ho portato delle rose - Francesca posa il mazzo accanto alla ragazza, che subito se li stringe a petto.
- ma dai, non c'era bisogno -
- quando diventi mamma mi presento con la banda, eh - Lisa scoppia a ridere, come non faceva da tempo.
- ma chi ti ha chiamato Frà?- domanda, pensando a come possa trovarsi qui.
- Francesco..- rivela l'amica - mi ha chiamato appena erano qui vicino -
- è stato lui a trovarmi - da voce ai suoi ricordi.
- ti ha detto tutto?- continua, guardandola.
- Lí, ho sempre saputo in cuor mio dove stavi.-
- e non mi hai cercato? - rivela, un po' ferita.
- no Lí, tu sai comm s scapp ra chill comm a Ciro - la rimprovera come fosse sua madre.
- mi hai lasciato fare perché sapevi che sarei caduta di nuovo?-
Francesca sorride, annuendo e Lisa improvvisamente vuole vederlo. E non smette di chiedersi perché non sia entrato.
- quando ti ha chiamato Francesco, c'era anche lui vero?-
- Lisa, non c'è qui.. se è questo che vuoi sapere-
Non può fare a meno di restarci male, nel sapere che lui non ha aspettato nemmeno che si svegliasse. Che fosse concentrato su Mimmo? Ma si fotta Mimmo, stava rischiando di essere violentata per una stupida competizione fra di loro. Lui doveva stare qui fuori.

Da un'ultima occhiata a Francesca, prima di strapparsi i fili di dosso, trattenendo un po' di dolore.
- Lí che fai?- Francesca scatta in piedi, quando Lisa si alza in piedi, ancora dentro il camice d'ospedale.
- non ti credo!- le urla, meravigliandosi lei stessa del suo nervosismo improvviso.
Si dirige verso la porta ma Francesco la apre, facendo fermare i suoi passi.
- Lí- Francesco la chiama, sorridendole. - vec ca staj buon - chiude la porta alle sue spalle, sedendosi sulla sedia.
- Francè- lo richiama, a braccia conserte. -perché Ciro non sta qui? È successo qualcosa, vero?!-
- nennè - punta gli occhi su Francesca, richiamando la sua attenzione - c può lassà sul?-
Francesca non risponde neanche, mentre lascia la stanza di Lisa.
- parl Francè!- continua appena si trova faccia a faccia con il suo migliore amico.

Lisa non capisce, quando Francesco tira fuori dal giubbotto una busta rosa. La tiene stretta fra l'indice e il medio, tenendola in aria. Lei la guarda come fosse attratta, mentre Francesco gliela mostra ma non vuole dargliela.
- Lisù, vogl esser sincer ccu tte - inizia, guardandola negli occhi. - Tu o'saj. Ij e Ciro simm comm e frat, ra quann erm sul criatur.. o'conosco buon, è nat ca corona -
Lisa continua a guardarlo, cercando di decifrare le sue parole.
- è nat pe cummanà, e chill ca a fatt a te, nun so pò perdunà -
le porge la lettera, che Lisa subito prende, rigirandole fra le dita: nessuna dedica, nessun nome.
- che cos'è Francesco?-
- tu leggila, e cerc e capí.. iss te vò ben.. pe chest o'sta facenn -

Na Catena/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora