Ventisette - vogl ca ma puort ca -

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- Stiamo andando al locale dei Ricci, vero?-
- e cert - asserisce Francesco, continuando a guidare.
Lisa sta nei sedili posteriori, domandandosi ancora, perché sia venuto Francesco per prenderla e non Ciro.
- Lí, nun mi ricr ca ci staj penzann ancor - Francesco richiama la sua attenzione, guardandola dallo specchietto retrovisore.
-  sai, Francè?- inizia lei - qualche anno fa non avrei mai pensato che saresti diventato il mio autista personale  - cerca di ferirlo, ignorando che se è il suo migliore amico, ci sono svariati motivi.
Francesco ride, voltando la testa leggermente di lato.
- nun sò e parol cca m feriscn, Lisa cara - con nonchalance svolta a destra, facendo ammutolire la ragazza. - e mi piac farti da autista, Ciro si fida solo di me -

Riconosce subito il parcheggio sotterraneo che porta all'entrata secondaria del loro locale.
Lisa riconosce quelle mura come fossero state quelle di casa sua.
- e poi - Francesco parcheggia l'auto, aiutandola a scendere. - m'avisst ringrazià, se sí cca è pe me - chiude a chiave l'auto quando sono entrambi fuori e Lisa si incammina verso l'entrata con lui.
- non riuscirei mai a sdebitarmi, Francesco Caro -
- jamm va -

Chiude la discussione e quando rientra in quel locale, Lisa se la voglia di libertà farsi spazio dentro lei. Il basso fa tremare persino il cuore, mentre la voce profonda di Lele Blade riempie il locale, pieno di luci viola.
Francesco stringe qualche mano, ma poi afferra Lisa per il polso, facendola passare avanti.
- vai al bancone del bar, ti sono dietro!- le urla all'orecchio e appena Lisa riesce a vedere quel piccolo bancone illuminato da luci a led bianche, inizia a camminare fra i corpi, con Francesco che non la lascia un secondo.
- non ci sono più abituata alla confusione -

Un'altro colpo di delusione la colpisce in pieno quando ancora non vede Ciro.
- c tien vogl e bere ?- le domanda Francesco.
- tu che prendi?- risponde alla domanda, cercando di scacciare quella brutta sensazione e di godersi la festa, in fin dei conti.
- facimm ruj gin-lemon, ta sient?-
- che fai? Mi sfidi pure? - non le risponde e richiama il barman, alzando il braccio.
-Gaetà! - lo richiama ancora e quest'ultimo si volta, sorridendogli. Si avvicina e Francesco gli stringe la mano, salutandolo.
- Francè, t sì truat a' uaglion -
Lisa non riconosce il ragazzo di fronte a lei, chiedendosi dove fosse finito il vecchio barman.
- ma quann maj, nun teng a cap! -
- sì sempr o'solit - lo fa ridere - c t facc?- domanda infine, notando la fila farsi sempre di più.
- ruj gin-lemon per me e l'amica mij - ordina e Gaetano annuisce, sparendo fra le bottiglie e i bicchieri.
- E Luca? Che fine ha fatto?-
- s' e licenziat-
- com'è che non ti credo?- gli sorride.
- e vabbuó - Gaetano porge ai due ragazzi i bicchiere, rivolgendo un'occhiolino a Francesco. - Ij e Ciro amm scopert ca s vnnev a robb nostr, o'saj a fin ca fann, no? - continua, facendo un sorso del suo cocktail e lasciando ancora Lisa senza alcuna parola.
- wewe- Lisa si volta verso la folla, riconoscendo la voce di Rosa. - che fate? Cominciate senza me - continua la piccola Ricci, prendendo posto accanto a Francesco.
- A Ró, cca latt nun c ne sta!- la prende in giro come sempre, dandole della bambina. Rosa gli sferra un pugno sul braccio, che non lo fa muovere, neanche.
Lisa ha sempre sperato che ci fosse del tenero fra i due, se non fosse appunto, per la testa di Francesco.
- t faj mal, Ros - la abbraccia, amorevolmente e Lisa non sa come interpretare questa scena.
- avanti, piglt chell ca vuó, poi c penz ij cu fratt- continua, lasciandola andare.
- piuttosto, Rosa - la richiama Lisa - sai dirmi dove sta Ciro?- Rosa guarda Francesco.
- ij pensav ca stev cu iss - indica con un cenno il migliore amico del fratello.
- statv calm tutt'e duj - punta il suo dito contro Lisa - e sopratutto tu!- continua, zittendola.
- T vuó godere o no sta libertà? Ciro arriverà a momenti, mo bevt stu cos -
- che ti costa dirmelo?- continua testarda, facendo alzare gli occhi al cielo a Francesco.
- ch sfaccimm Lí, sta parlann cu pat, sta sopra di noi -
Lisa alza gli occhi al cielo, verso l'alto: i ricordi la riportano a quando proprio da qui, ha rivisto Ciro dopo un'anno.
Ricorda ancora la sua voglia tremenda di scappare, assurdo che adesso si trovi qui, a reclamare la sua presenza.
Manda giù il forte alcool, stringendo gli occhi per il bruciore.
Vuole dimenticare dove si trova, perché si trova qui e perché diavolo non riesce mai a mantenere i suoi no, con questo ragazzo.
- oooh - gioisce Francesco - è chist a Lisa cca m r'arricurdav ij -

L'alcol in poco tempo, entra a contatto con la sua testa, scoppiando come una bomba.
Lisa sente ogni parte del suo corpo più leggera, mentre continua a bere dalla cannuccia. Il retrogusto al limone, lo rende ancor più buono, al suo parere.
- è proprio buono, cazzo - si lascia scappare un pensiero, trascinando la parola e fa ridere Francesco.
- Gaetano e fà pesanti se sa ca só p me -
- lo noto - risponde, facendo un'altro sorso.

Dalla parte superiore, del grande locale, Ciro esce dalla stanza, seguito da suo padre e i suoi uomini. Aspira il fumo della sigaretta, appoggiando le mani sulla grande vetrata che annuncia il privè: Mimmo doveva essere preso e sarebbero stati lui e Francesco a farlo. Sentiva l'adrelina scorrergli nelle vene, mentre pensava a quando avrebbe preso quel pezzo di merda. Suo padre e gli altri prendono posto sui divanetti, ordinando una bottiglia.
Ciro rimane di spalle in silenzio, con lo sguardo verso la folla. I suoi occhi catturano esattamente chi sperava. Studiano il suo corpo, di spalle, su uno sgabello del bancone e non sa se sia l'alcol o la droga in circolo, ma tutto di lei lo istiga a pensare male.
- Gennà - richiama uno degli uomini di suo padre, invitandolo a raggiungerlo con un cenno. L'uomo si avvicina in silenzio, appoggiando le mani come il giovane Ricci.
- vogl ca ma port ca - ordina, indica con un cenno Lisa.

Na Catena/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora