Cinque - Carmine -

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Quando Lisa arriva alla festa, Francesca le aveva appena detto che Damiano aveva bucato.
Si aggira fra i corpi che ballano in preda all'Alcol. Saluta con un cenno Ezio, che la saluta alzando in alto il calice di vino.
-Lisú - Carmine le viene incontro, col solito sorriso da ubriaco. -sei venuta - la stringe fra le sue braccia e Lisa ricambia, le era mancato tanto.
-come potevo mancare, sono due anni che stai lontano - Carmine le sorride, sciogliendo l'abbraccio.
-hai abbandonato i libri per me?-
-beh, solo perché sei tu - la prende sotto braccio, trascinandola verso il tavolo degli Alcolici.
-allora dobbiamo divertirci- le passa un bicchiere di vino e insieme brindano, facendo un sorso.
-ti va una sigaretta?- Lisa annuisce e insieme vanno nel terrazzino fuori.

-allora devo chiamarti parrucchiere, eh - Carmine da fuoco alla sua sigaretta e stranamente ride. Lisa sente un brivido.non è il solito sorriso di Carmine.
-credevi veramente che stavo a studiare? Lisú.. dai - sputa fuori il fumo, puntando gli occhi sul cielo scuro.
-perché dove sei stato? - rimane di spalle, nonostante le parole di Lisa. Fa un passo verso di lui e lo costringe a voltarsi.
-Carmine dimmi che succede - il suo tono questa volta risulta duro. Può essere che tutti decidano di mentirle?
-e che poteva succedere Lì - finalmente si decide a parlare e Lisa non riesce ancora a credere, di riuscire a scorgere anche nel suo viso lo stesso velo che era stata costretta a vedere per anni in tutti. Quel velo che le aveva fatto odiare questo posto, questa gente, questo stupido modo di pensare.
-sono dovuto scappare. Credi sarei sopravvissuto dopo la morte di Nazario?-
Il bicchiere casca dalle mani di Lisa, infrangendosi contro il pavimento in mille pezzi.
-dimmi che è uno scherzo - le sue mani tremanti afferrano in due pugni il colletto di Carmine.
-no Lisa. Sapevi meglio di me che prima o poi questo momento sarebbe arrivato-
-Ma perché l'hai ucciso?- lascia la presa, sussurrando a denti stretti.
-perché ero stanco. Stanco di sentirmi dire che non volevo nulla in confronto a mio padre.-
-non ragioni più - fa dei passi indietro, fino a voltarsi per rientrare ed andare via.
Ezio la guarda dal lato opposto della stanza, come se sapesse tutto quello che era appena successo. Lei lo guarda per pochi secondi, ma poi decisa va verso la porta, uscendo fuori. 
Ha bisogno di camminare.

Na Catena/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora