Sedici - Piacere, Mimmo-

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Nonostante Ciro le aveva concesso di girare per la casa, si sentiva sempre in gabbia.
Non si meraviglia dei ricordi, che adesso le stanno facendo male al cuore.
si stringe le ginocchia al petto, guardando il cielo scuro della notte e pensa a come possono essere arrivati a questo punto.
Non può non far caso al bene che li lega ancora. Ciro l'aveva rapita, era andato contro ogni legge che suo padre gli aveva severamente insegnato, per farle ricordare cosa erano insieme.
E forse Ciro aveva ragione: Lisa aveva dimenticato come era stare insieme a lui.
Il dolore aveva preso il sopravvento, anestetizzando ogni sentimento nei suoi confronti e la sua arroganza non aiuta.

- Lisa, non sei ancora pronta?- Rosa fa il suo ingresso nella sua stanza, accompagnata dal rumore dei tacchi.
Lisa la guarda mentre le si avvicina e non si spiega il motivo di questa eleganza.
- pronta per cosa?- risponde annoiata.
- Ciro nun t'ha ritt nient?- si mette degli orecchini lunghi, perfettamente adatti ai brillantini del suo vestito.
- non credo voglia parlarmi - risponde, guardando fuori dalla finestra.
- che cap' e cazz! - sussurra, scuotendo la testa - Pietro ha invitato anche te al suo compleanno.. Iss sap tutt cos e te vuliv fa piglia aria..-
Lisa lascia uscire una risata ironica.
- allora è ovvio il motivo per cui non ne so nulla- la guarda, alzando la testa - no?- continua.
Rosa la ignora e si dirige verso il suo armadio e apre le ante, iniziando a scorrere tutti i suoi vestiti.
- Ciro tiene altri pensieri al momento, l'avrà dimenticato - tira fuori un vestito che all'apparenza sembra essere aderentissimo e lo getta sul suo letto.
- si, dimenticato - risponde ironica Lisa - lui mi vuole solo rinchiudere qui.-
- Ciro rischia a tenerti chiusa qui. Patm nun o'sap - Lisa sgrana gli occhi quando Rosa le porge il vestito. - approfittane.- le fa un occhiolino, lasciandole il vestito sulle ginocchia. - ci vediamo fuori - si dirige verso la porta, ma ecco che si volta a guardala - e muovt, ca Mimmo ci aspetta -.

La lascia di nuovo sola e Lisa guarda quel vestito: inizia a domandarsi se andare o no. E se Ciro si fosse incazzato? Ma allo stesso tempo non avrebbe potuto, suo padre avrebbe scoperto tutto.
Si morde l'interno della guancia, mentre ripensa alle parole di Rosa e la voglia di prendere una boccata d'aria prende il sopravvento.
Si toglie i jeans e la felpa e indossa quel vestito ed ecco che Rosa di nuovo apre la porta, entrando.
- wewe allora ogni tanto mi senti eh - Liza alza lo sguardo e si specchia: quel vestito le sta da Dio, ma in fondo Rosa non si sbagliava mai quando decideva di prestarle un vestito suo.
- ti sta benissimo - continua la ragazza dai capelli neri e Lisa si sente un po' mancare il respiro quando la guarda avvicinarsi a lei. Gli stessi occhi scuri di Ciro adesso la stavano guardando, porgendole dei tacchi.
- questi staranno bene - Lisa all'inizio la guarda, senza muoversi.
- cre? T si incantata?- Rosa gli lascia le scarpe fra le mani e incrocia le braccia, aspettando che le indossi.
- guarda che siamo già in ritardo, la festa sarà già iniziata -
Lisa indossa i tacchi e sistema i capelli davanti, lasciandoli cadere davanti. Rosa si mette accanto a lei e le porge il rossetto rosso.
- ti manca solo questo - le sorride premurosa e Lisa lo afferra fra le dita. traccia il suo contorno labbra, riempendo poi i contorni, e finalmente si sente più carina. Riconsegna il rossetto a Rosa, che subito provvede a sistemarlo fra i suoi mille trucchi.
-grazie comunque - la guarda di scatto, sorridendo poi.
- e di che Lisù - sorride, chiudendo la pochette.
Gira i tacchi e Lisa la segue, uscendo dalla stanza.

Due occhi azzurri la stanno aspettando fuori dalla stanza, appoggiato a uno dei pilastri.
Ignora il suo sguardo che cammina lungo il suo vestito mentre si avvicinano.
- possiamo andare - comanda velocemente Rosa, senza neanche guardarlo.
Tutti e tre scendono le lunghe scale e Lisa si domanda dove potesse essere Ciro.
Abbassa lo sguardo mentre le immagini di Ciro insieme ad un altra le passano per la testa. Chissà se sarebbe capace di fare una cosa del genere.
- Piacere, Mimmo - Lisa si ritrova di nuovo davanti quei due occhi azzurri che la guardano, sorridendo.
Il ragazzo dai capelli biondi la guarda e Lisa percepisce qualcosa di brutto nel suo sguardo.
- piacere Lisa - risponde titubante.
Arrivano al parcheggio sotterraneo, dove i loro passi risuonano come echi e Lisa finalmente respira a pieni polmoni l'aria.
- certo che deve essere brutto essere rinchiusi - Mimmo di nuovo le rivolge la parola, sorridendole premuroso.
- ovvio che è brutto Mimmo, che discorsi fai - Rosa parla col tono alto, come a richiamare Mimmo.
Arrivano davanti alla jeep e Mimmo salta alla guida con Rosa accanto, Lisa prende posto dietro.
- ma dove andiamo?- domanda Lisa.
- al locale di un amico nostro - risponde Rosa, specchiandosi.
- sei sicura che sia una buona idea?-
Mimmo esce dal parcheggio, inoltrandosi nelle strade di Forcella.
Rosa la guarda dallo specchietto, sospirando.
- approfitta del fatto che mio padre non sa nulla -
- non voglio farlo incazzare - Rosa la sorprende, ridendo ironica.
- non può incazzarsi, Lì.. quando patm ti vedrà arriverà penserà che stai cu iss.. se scoppia patm scopre tutto -
Lisa guarda Mimmo, che guida mentre ascolta le due ragazze.
- ti fidi di lui?- domanda Lisa. Rosa guarda Mimmo mentre guida, attento alla strada.
- ancor è prest, giust Mimmo?-
- giust Rosa - risponde Mimmo. Rosa si sporge verso di lui, con la sua espressione seria: Mimmo continua a guardare la strada.
- e poi o saj Mimmo, no? Tu non hai sentito nu cazz -
Mimmo annuisce e Rosa ritorna al suo posto, facendo meravigliare Lisa: come è cambiata.

Il viaggio risulta più corto del dovuto e forse per questo Pietro ha chiesto di farla venire.
Mimmo parcheggia dentro a un parcheggio privato, seguendo le indicazioni di Rosa.
- sij pront?- domanda Rosa scendendo dalla macchina.
Lisa non fa in tempo a rispondere, che Mimmo le apre la portiera, porgendole la mano. Stranamente la afferra e salta giù dalla macchina, aiutata da lui.
- ma tu chi sei?- domanda Lisa, lasciando la mano.
- te l'ho detto, io sono Mimmo - chiude la macchina e si sistema il colletto della camicia.
- volevo intendere il tuo ruolo con Ciro.
Io non ti conosco e conosco tutti gli amici di Ciro -
Mimmo la guarda sorpreso mentre si incamminano verso il grande gazebo.
- Fratm l'ha preso per sorvegliarti - Rosa si mette in mezzo si due, fulminando Mimmo con lo sguardo. Ovviamente Lisa si lascia prendere dai nervi. - che stronzo - sussurra mentre le luci iniziano già a illuminarle il volto. - non gli basta rinchiudermi eh -
Rosa le appoggia la mano sulla spalla, avvicinandosi al suo orecchio.
- pensa a divertiti, Mimmo sarà solo la tua ombra, ma non ti vieterà niente - le sorride e già Lisa inizia a vedere i numerosi invitati, tutti rigorosamente eleganti e capisce perché Rosa indossa quel lungo vestito nero. Poi ecco che più in là, vede proprio lui.
Mentirebbe a sé stessa, se dicesse che Ciro in versione elegante, non fosse la fine del mondo per lei. La giacca nera cade perfettamente sulle sue larghe spalle, spezzandosi con una camicia aperta davanti. Ride, parlando con Francesco e beve dal suo calice. Fa dei passi avanti nonostante Rosa e Mimmo siano indietro, decisa ad andare a fargliela pagare. Vuoi giocare Ricci? E giochiamo.

Quando Mimmo fa per seguirla, Rosa lo afferra dalla camicia bianca, tirandolo a sé.
- statt accort, se si n'accorg fratm t'accir - sussurra a Mimmo e lo costringe a camminare per raggiungere Lisa.
- di che parli?- Mimmo si libera dalla sua presa, guardandola in cagnesco - agg nu compt ben preciso -
- appunto - ribatte Rosa, guardandosi attorno e sorridendo alle facce conosciute. - la devi solo sorvegliare, non guardarla così. -
Mimmo ride, è stato scoperto, purtroppo.
- cre? Sij gelos?- la guarda malizioso.
- ma famm o'piacere Mimmo, ij n't penz proprj-

Na Catena/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora