9

9 0 0
                                    



«Cosa dovrei fare, mamma?» parlo con la sua immagine sorridente tra le mie mani, aspettandomi una risposta che, ovviamente, mai arriverà.

«Sono una cretina, non dovevo chiudermi con lui. Potevo chiudermi con tutti, ma non con mio fratello. L'ho fatto stare male, lui è stato male, ha pianto a causa mia.» le lacrime scendono copiose sul mio viso, «E io ti faccio solo schifo per questo, non è vero? Non lo avresti mai voluto.» tiro su con il naso.

Stavo male, davvero molto male.
Mi dispiace di aver fatto stare male mio fratello, mi dispiace di averlo fatto piangere a causa dei miei comportamenti.
Lui non se lo merita, si merita amore, si merita compassione, si merita affetto.
E io non so se, come ha detto Harry, provarci almeno con Liam -perché ovviamente, con Harry non c'è niente da provare. Questi sono affari nostri, Harry potrà anche aiutare mio fratello, ma a me non serve nessun aiuto, tanto meno il suo.

***

«Sto sbagliando tutto, mamma?» Lei mi guarda con compassione.

«Liam ha bisogno di un opportunità, come tutti d'altronde. Sai, Alice, quando ero piccola anche io ero nella tua stessa situazione, solo che al posto di mia madre, quello che morì fu mio padre. Mi sentivo a pezzi, mi chiusi in me stessa, proprio come te. La mia migliore amica, l'unica persona di cui mi fidavo, mi rimase accanto in quel momento più che mai. Non mi fidavo nemmeno di mio fratello allo stesso modo in cui mi fidavo di lei. Mi continuava a ripetere che dovevo legare un rapporto più confidenziale con lui, non solo buonanotte e buongiorno, non solo 'cosa vuoi per cena',» mi prende la mano e io rabbrividisco a quel contatto così dolce e puro. «Un giorno riuscì a convincermi, da lì legai tanto con lo zio Lewis.»

«Non lo so mamma, non ce la faccio a superare tutto ciò, non ce la faccio a smettere di soffrire per te, mi sentirei un ingrata.»

«Tesoro, non devi superarmi, non devi superare il fatto che io sia morta: non è una cosa facile da superare, ma almeno soffri con qualcuno che capisca il tuo stesso dolore, qualcuno che sia in grado di starti accanto fino alla fine, qualcuno che ti aiuti ad uscire dal tuo mondo. Trova qualcuno con cui soffrire se proprio vuoi farlo. Quel qualcuno tu sai benissimo chi può essere.» mi asciuga le lacrime sul viso.

«Sarei contentissima se oltre ad allacciare il rapporto con tuo fratello, ti facessi nuovi amici e magari anche un fidanzato.. come si chiama quel ragazzo di cui mi hai parlato prima? Edward?»

Scoppio a ridere nel sentire il nome datogli da mia madre «No, mamma. Un  passo alla volta, per ora. Se stai insinuando che devo provare a fidarmi di Harry, ti sbagli. Per ora Liam, poi vedrò cosa fare.»

«È bello avere qualcuno che ti ama, sai? Io ho provato queste cose quando conobbi tuo padre.» il mio sguardo ora è cupo.

«Papà ti ama ancora, mamma.» le prendo le mani nelle mie, accarezzando la pelle calda e liscia. Cinquantaquattro  anni di pura bellezza, ecco a cosa mi ritrovo davanti ora.

I miei occhi si aprono improvvisamente sentendo la voce di Harold.

Era tutto un sogno.
Incredibile: sembrava così vero, abbiamo parlato per davvero tanto tempo e i suoi consigli sembravano così.. reali, come se si trovasse anche lei ora in questa situazione, come se fosse con me.

«Buon risveglio, dolcezza.» non do peso alle sue parole, non do peso alla sua presenza e, decisa, mi dirigo verso la cucina dove sono sicura che incontrerò mio fratello. Devo parlargli.

Dei passi mi raggiungono sulle scale,
«Al, Liam non c'è» mi giro di scatto verso la figura alta di Harold.

«Come sarebbe a dire 'Liam non c'è'?»

Mi sorpassa sulle scale, così che ora quella a stare dietro sia io, ancora immobile, mentre lui, molto tranquillamente, le scende. «Significa che non c'è, è andato a prendere il pane per questa sera.» si accomoda sullo sgabello di fronte al bancone.

«C'è il pane, lo ha preso ieri.»

«Si, ma non abbastanza per quattro persone.» prende la mela dal vaso di frutta sopra al bancone dove io ora vi ho poggiati i gomiti. «Quattro persone?» lui alza le sopracciglia, indicandosi con la mano non occupata dalla mela.

Realizzo e sbuffo, girandomi verso il frigorifero per prendere dell'acqua.

«Anche io sono felice di rimanere qui, non pensavo  anche tu lo fossi!» alzo gli occhi al cielo per il suo sarcasmo.

I don't need you || HS IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora