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Pov Harry

Liam non ancora torna e io Alice siamo da soli in casa. Purtroppo, invece di metterla in settanta posizioni in sette minuti, mi tocca restare ad osservarla seduta sul pezzo di bancone poco lontano dal mio sgabello, abbastanza vicino da farmi vedere la sua pelle nuda -a causa del pantaloncino troppo corto- tatuata poco sopra al ginocchio.

«Ci hai pensato su?»

La sua testa non si alza dal suo telefono, nessun tipo di attenzione è quella che mi rivolge.
«No, ci ho pensato giù.»

«Al, è una cosa seria. Per favore, collabora.» allungo il braccio contro la sua coscia, ma lei la sposta velocemente.

«Harold, okay, allora parliamo.» lascia il telefono sul lato del bancone vuoto e incrocia le braccia al petto, guardandomi.
Sembra perplessa, scocciata da non so cosa. Sembra che qualcosa le pesi.

«Allora, cosa hai intenzione di fare?» 

«Ho intenzione di allacciare i rapporti con mio fratello, di stargli accanto e di permettergli di starmi accanto.»

Un sospiro fuoriesce dalla mia bocca.

«E per quanto riguarda noi?» so la risposta, so che non ci avrebbe nemmeno provato.

«Non c'è e mai ci sarà un noi, Harry.» è la prima volta che mi chiama Harry da quando ci siamo conosciuti a pianoforte.
Mi eccita sentire dire il mio nome da lei, il nome con cui i miei amici mi chiamano.

«Non ridere, non farti flash, mi è scappato l'Harry e basta.» scende  dal bancone facendo un piccolo saltello.
Il mio telefono squilla e io non esito a rispondere.

«È tuo fratello.» si ferma mentre sale le scale, ritornando sui suoi passi e affiancandomi. Ora lei è più alta di me, dato che io sono seduto. Questa visuale mi arrapa decisamente, ma giuro che non sono solo sesso, ho un cuore anche io.

-Liam?-

-Harry, vieni in ospedale per favore, Liam ha avuto un incidente-

-Come? Un- un incidente?-

-Harold, ti prego, vieni- quella che sembra la voce di zayn è spaventata.

«Harold? Che succede?» la faccia preoccupata di Alice mi occupa la visuale.

-Arriviamo-

«Liam ha avuto un incidente,» mi affretto ad alzarmi e, stranamente, non faccio caso alla sua mano che si poggia sul mio braccio per trattenermi mentre chiede più spiegazioni. «Fidati di me, almeno ora, almeno per oggi e prendi questo.» le butto il mio giubbotto che lei afferra velocemente, mettendoselo e seguendomi verso la porta.

Pov Alice

Le mie gambe tremano mentre guardo fuori dal finestrino con gli occhi colmi di lacrime. Stiamo raggiungendo l'ospedale riunito, dove sembra che si trovi mio fratello.

Mi ero decisa, mi ero decisa a parlargli. Forse troppo tardi, ormai, ma mi ero decisa. La mia paura più grande è perdere anche mio fratello adesso. La cosa mi avrebbe distrutta.
Un senso di colpa si impossessa della mia mente, facendomi imprecare contro il lieve riflesso al vetro del finestrino.

Arrivati, Harold cerca di avere contatto con me in tutti i modi: cerca di prendermi la mano, di mettermi il braccio sulle spalle, di abbracciarmi quando crollo al «dovremo vedere, per ora non è ancora sveglio.» dei dottori, ogni qualvolta che viene chiesto se mio fratello sia in confizioni di risvegliarsi o meno. Ma io non glielo permetto, lo scanso soltanto. Non voglio affetto da nessuno che non sia Liam Payne.

Siamo seduti sulle sedie nella sala d'attesa, attendendo che qualcuno esci da quella porta e mi dica «può andare dentro, il ragazzo si è svegliato.»

La mia testa contro il muro, la mano di Harold sulla mia coscia. Mi accarezza, mi coccola per confortarmi e io ormai non oppongo più resistenza: sono troppo debole e la mia resistenza sarebbe stata insignificante, avrebbe continuato, non si sarebbe fermato.

«Allora, ancora niente?» riconosco la voce del moro che ci ha accolti e ci ha spiegato la situazione, quello dalle 'ciglia troppo lunghe' che quella sera venne a casa mia insieme a Louis, il biondo e Harold.

Harold scuote la testa e il moro prende posto al mio fianco. Noto il suo nervosismo, la sua gamba tremante lo rende evidente. «Sta arrivando Niall insieme a Lou.» si gira verso il riccio e io, stando in mezzo ai due, riesco a sentire la puzza di fumo che esce dalla bocca del moro quando parla.

Mi addormento con la testa contro il muro, scomoda in una maniera impressionante sulla sedia blu della sala d'attesa e con la puzza d'ospedale e di farmaci nelle narici.

Vorrei ritornare indietro a due anni fa e non chiudermi in me stessa. Non chiudermi nel mio dolore. Oppure, come mia mamma mi disse nel sonno, avrei voluto dare l'occasione a Liam di soffrire insieme a me. In realtà lei aveva ragione: mio fratello è l'unico che può capirmi in quel tipo di dolore, l'unico che può davvero soffrire insieme a me.
Ma non gliel'ho permesso e ora il senso di colpa mi pervade fino alla pianta dei miei piedi tremanti.


Riuscirà mai Harry a conquistare il cuore di Alice? Ditemi cosa ne pensate, è una delle mie prime storie e non sono molto esperta! <3 accetto consigli, di tutto, anche critiche.
Non siate lettori silenziosi per favore, lasciate stelline affinché io possa capire se continuare o meno! :))  è iniziato il world tour di lou, commentiamo un proud of Louis?
HE MADE IT 😭😭

I don't need you || HS IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora