Sono due giorni che non mi vedo con Harry dopo quella volta, a casa sua, dove venne a scoprire dei tagli. Per quanto mi sia difficile ammetterlo, non dico che mi manca, ma mi fa strano non avere sempre un riccio sfacciato al mio fianco.Come solito, non rispondo alla sua telefonata quando vedo il suo nome sul display, dirigendomi nel salone. La mia voglia di parlare è pari a zero, mentre lui mi chiama sempre cercando spiegazioni che non gli ho dato quella mattina dopo che mi ha tirato su le maniche.
Londra di pomeriggio è rara.
Soprattutto oggi, con il sole, con il cielo blu, con l'intensità del verde delle chiome degli alberi attorno alle persone.
Londra è sempre stata una città meravigliosa, e penso che sempre lo sarà.Passando per il parco e non sapendo dove proseguire, mi avvio verso il bar di due mattine fa.
Passando la porta, noto che sono stati aggiunti dei piccoli bastoncini di ferro, colorati e abbinati al luogo, che appena si varca la porta, si scontrano fra di loro, suonando. Sorrido quando lo fanno al mio passare, poi vedo subito ash, che alza la testa involontariamente quando sente il rumore. «Chi si rivede.» mi sorride, mentre io avanzo verso il bancone.
Arrivata, vi poggio i gomiti «Buongiorno.» sorrido, mentre lo fisso nell'intento di aggiustare la cassa, che probabilmente, ha subito un guasto.
Noto solo ora la sua bellezza; la sua bandana, nera come quella di due giorni fa, raccoglie i suoi capelli, alzandoli dalla fronte. Le sue ciglia, che coprono gli occhi concentrati mentre svita una vite dalla cassa, sono infinitamente lunghe e subito mi ricordo dell'amico di mio fratello.«Vuoi stare lì a fissarmi o vuoi aiutare?» mi dice con aria di scherzo, mentre distoglie per un nanosecondo il suo sguardo dal suo lavoro, sorridendo leggermente. Togliendo i miei gomiti dal bancone e avvicinandomi al tavolo più vicino a lui che ci sia, prendo parola:
«Facciamo che non faccio nessuno dei due e sto qui, ad aspettare che qualcuno prenda il mio ordine.» accavallo le gambe sotto ai suoi occhi, che sono ora due fessure. Mi guarda con l'aria di sfida e, devo ammettere, che devo combattere per non ridere.
«Non hai scuola oggi?»
I miei gomiti sono ora poggiati sul tavolino mentre i miei occhi scrutano le mie unghie sfatte «Non avevo voglia.»
Scuote la testa divertito da non so cosa, facendomi quasi innervosire. «Mary!» chiama rivolgendosi a chiunque ci fosse dietro la porta della cucina. Una ragazza nera, con occhi celesti, si avvicina a lui con aria annoiata e, sbuffando, poggia le mani sul bancone di fianco al suo collega «Controlla tu questo aggeggio, vado a prendere ordini.» lasciandole il cacciavite in mano, si dirige verso il mio tavolo, con la solita penna nel taschino della maglia, in alto a destra, e il suo blocco a righe su cui prende gli ordini.
«Cosa desidera?» scherza con me, ma quando vede che io sbuffo, si siede affiancandomi. «Ho capito, affari di cuore. Allora, è il riccio dell'altra volta?»
Stanca dalla situazione, decido di dirgli tutto, tralasciando i dettagli. «Si.»
Mi prende la mano fermando il mio pollice che scava nell' unghia dell'indice, intento a strappare una pellicina. «Ti farai male così.»
Due delle sue dita si posano sul mio mento, alzando la mia testa. «Qualunque cosa sia successa, lui non ti merita se ti fa soffrire. Hai bisogno di felicità, se vuoi amare, ama qualcuno che ti rende felice.»
Le sue parole, in realtà, non c'entrano niente nel contesto. La realtà è che è tutto molto più grande di semplici problemi di amore: Harry ha scoperto i miei tagli e cerca spiegazioni da me, che ignorandolo, non faccio altro che complicare la situazione.
E la cosa che più mi spaventa è che lo possa dire a qualcun altro, rovinandomi la vita. Solo Louis lo sa, non voglio che lo sappia nessun altro —tanto meno, mio fratello.
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I don't need you || HS IN REVISIONE
Fanfiction"Non me ne fotte un cazzo di te, Al." Le sue urla riecheggiano nella stanza vuota facendo eco. I miei occhi chiusi, spalle contro il muro e petto contro al suo petto. Aspettavo l'ennesimo schiaffo, che si fece aspettare rispetto agli altri datimi r...