"Non me ne fotte un cazzo di te, Al." Le sue urla riecheggiano nella stanza vuota facendo eco. I miei occhi chiusi, spalle contro il muro e petto contro al suo petto. Aspettavo l'ennesimo schiaffo, che si fece aspettare rispetto agli altri datimi ripetutamente, uno dopo l'altro, senza sosta. La mia guancia diventa rossa all'ennesimo forte contatto con la sua mano grande e piena di vene, piena di rabbia. Rabbia che non so nemmeno da cosa sia causata. QUESTA STORIA È TOTALMENTE FRUTTO DELLA MIA FANTASIA, NULLA DI TUTTO QUELLO NARRATO È MAI SUCCESSO. STATO ATTUALE: REVISIONE, DEVE ESSERE CONTINUATA.