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Per una lettura  migliore, vi consiglio di far partire la canzone yellow di Emmit Fenn qui sopra quando vedete il seguente segno: ***
Buona lettura, votate xx
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I miei occhi si aprono sentendo un peso ai piedi del mio letto.
Mettendomi seduta con la schiena alla tastiera del letto, mi rendo conto che quel peso è mio fratello.

«Buongiorno, ti ho portato la colazione» mi sorride, indicando con un dito il piatto sul comodino al lato del mio letto.

Senza dire niente, prendo il piatto e me lo poggio sulle gambe avvolte ancora dalla coperta che fa da tovaglia.

Sorrido quando vedo Becon, uovo strapazzato e pepe.
Iniziare la giornata con il salato è un abitudine per me, amo il salato.

Alzando la testa, lo vedo quasi stupito dal mio sorriso che non esita a scomparire.
La faccia di mio fratello si riattrista di nuovo, come se fosse deluso.

Ecco, con quel 'mi chiudo in me stessa' intendevo anche queste piccolezze.
Io non do soddisfazioni a nessuno, nemmeno a mio fratello. E questa non è una cosa voluta, non è una cosa comandata da me, è semplicemente il mio carattere di merda.

Lui sospira e se ne va, girandosi verso di me, sopra al letto e a bocca piena quando arriva alla soglia della porta.

«Se ti chiedessi di  accompagnarti a scuola mi diresti di no»

La porta finalmente si chiude.

La delusione nella sua voce era evidente.
Ma ormai è abituato a non avere alcun tipo di rapporto con me e io sono abituata a non dargli alcun tipo di rapporto.

Ed è questo che intendevo quando dicevo che mio fratello cerca di essere al mio fianco, comportandosi non bene, di più.
Ed è questo che intendevo quando dicevo che io non glielo permetto, lo respingo soltanto.

***

Camminando per strada, non sento alcun rumore oltre alla musica a bomba nelle mie orecchie. E sono consapevole che se mi trovo in mezzo alla strada e una macchina sfrecciasse improvvisamente veloce verso di me, non la sentirei e mi investirebbe, ma se vi dicessi che è quello che spero da due anni, rimarreste scandalizzati?

Parte yellow di Emmit fenn.
È una cover della canzone originale dei Coldplay, ma sinceramente preferisco la sua versione.

La voce risuona nelle mie orecchie, facendomi venire in mente l'unica persona a cui ricollego questa canzone: Margaret Joselyn, mia madre.
Yellow, ossia il colore giallo, viene definito un colore da associare alla persona che c'è  sempre stata, che siamo sicuri che non ci lascerà mai e io non posso fare a meno di dedicarla a lei, che mi ha lasciata con il corpo, ma mai con l'anima e con il suo amore.
Ricordo ancora le sue carezze sulla guancia e i suoi schiaffi sul braccio che me la facevano odiare —me li dava sempre quando dicevo di non voler continuare gli studi con il pianoforte. Lei ci teneva tanto a quello che prima avrei definito aggeggio con due tasti nero e bianco, forse anche di più della scuola ed è per questo che ora il mio cervello collabora con il mio cuore solo quando sono a lezione di pianoforte. Mi dico sempre tua madre avrebbe voluto così, Al, è fiera di te sperando che sia davvero così.
Una lacrima mi scende sul viso e mi rendo conto di quanto oro pagherei per riavere quegli schiaffi indietro.

Look at the stars
Look how they  shine for you
And everything you do
Yeah, they were all yellow

I came along
I wrote a song for you
Oh, what a thing to do
And it was called "yellow" .

So then I took  my turn
Oh, what a thing to have done
And it was all yellow

Your skin, oh yeah, your skin and bones
Turn into something beautiful
You know, you know I love you so
You know I love you so
You know I love you so

I swam across
I jumped across for you
Oh, what a thing to do
'Cause you were all yellow

I drew a line
I drew a line for you
Oh, what a thing to do
And it was all yellow

Your skin, oh yeah, your skin and bones
Turn into something beautiful
And you know
For you, I'd bleed myself dry
For you, I'd bleed myself dry
For you, I'd bleed myself dry

I don't need you || HS IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora