Mi svegliai con l'ansia di essere in ritardo per andare in ufficio. Ma, quando controllai l'ora, verificai che era presto.
Volsi la mia attenzione verso il mio petto dove era accoccolata Daphne. Il suo respiro era sincronico con il mio. Le scostai una ciocca di capelli che le copriva il viso e l' accarezzai con il dorso della mano.
Sorrisi ripensando alla sera precedente trascorsa insieme e come essa era terminata.
Pian piano spostai Daph da me, facendola stendere sul letto, attento a non svegliarla.
Uscii dalla camera da letto chiudendo la porta alle mie spalle e mi diressi in cucina dove, sul tavolo, trovai un biglietto:
Siamo usciti per fare una passeggiata per le città di Vienna.
Ci vediamo quando finisci di lavorare.
Baci,
Mamma e papà
Chiusi il biglietto e lo riposi al suo posto, per poi mettermi ai fornelli e cucinare la colazione.
Ero concentrato nel controllare il tempo del tostapane, quando mi sentii abbracciare la pancia, seguito da una testolina che si poggiò sulla mia schiena.
"A quanto pare siamo soli stamattina!" La voce roca e assonnata di Daph ruppe il ticchettio del tostapane.
"Buon giorno anche a te!" Dissi sorridendo e girandomi per abbracciarla e lasciarle un bacio tra i capelli biondi.
"Dobbiamo andare per forza in ufficio oggi?" Daphne poggiò il mento sul mio petto e fece il labbruccio sbattendo velocemente le ciglia, come il Gatto con gli Stivali di Shrek.
"Sì cara" stavo per baciarla, quando si allontanò.
"Il mio alito la mattina è insostenibile!" Si difese, per poi voltarmi le spalle e sedersi a tavola. Scossi la testa sorridendo e continuai a preparare la colazione."Alex, dobbiamo dire a zio di noi.." disse Daph a bassa voce, mentre camminavamo nel corridoio per raggiungere il nostro ufficio.
"No Daph, altrimenti non ti fa rimanere a casa.." la ammonì.
"Hai ragione" disse facendo scoccare la lingua sul palato.
Avevamo deciso di chiedere a Christian di far rimanere Daphne a casa fino alla fine del mese per rendere più credibile la nostra relaziobe agli occhi dei miei genitori.
"Gli diremo tutto non appena i miei se ne saranno andati" la fermai bloccandola dalle spalle e, dopo aver controllato che nessuno passasse per i corridoi, le lasciai un bacio a stampo sulle labbra.
Rex, che era con noi, entrò in ufficio guaendo e si accoccolò sulla sua cuccia.
Poco dopo entrammo anche io e Daph, la quale si avvicinò subito alla cattedra dello zio, sedendosi al bordo della scrivania.
"Zio, devo rimanere a casa di Alex fino alla fine del mese" disse secca, chiara e tutto d'un fiato.
"No" rispose allo stesso modo Christian.
"Chriiis, cosa ti ho detto ieri?" Lo riprese Kunz.
Christian sospirò e disse un flebile va bene per ottenere un mega abbraccio dalla nipote.
"E tu, mi raccomando, trattala bene!" Mi minacciò Chris.
"Tranquillo, la tratterrò benissimo" gli riposi, rivolgendo il mio sguardo e il mio sorriso prima al collega e poi alla ragazza.
Non appena il cellulare di Daphne suonò, lei rispose e uscì dall'ufficio.DAPHNE'S POV:
Afferrai il cellulare non appena partì e risposi dopo aver controllato sullo schermo chi fosse. Mark. Risposi alla chiamata uscendo dall'ufficio: non volevo che zio o Alex diventassero geslosi.
"Mark?" Dissi non appena aprii la chiamata.
"Hey Daph, allora per questa pizza?" Mi chiese.
Me n'ero completamente dimenticata!
"Ehm.. quando dovremmo farla? Così ti dico se posso" risposi.
"Facciamo stasera? Hai impegni?"
Ma perchè tutta questa insistenza?
"Va bene" risposi e, dopo esserci messi d'accordo sull'orario, chiusi la chiamata ed entrai in ufficio.
"Chi era?" Chiese zio.
"Mark.. stasera vado a manguare una pizza con lui e Char" risposi mettendomi alla mia scrivania e comincinado a controllare le carte sul caso che stavamo analizzando. Non riuscivamo a trovare una caratteristica particolare, tranne il fatto che tutte erano donne.
Posizionai bene le carte sulla scrivania in ordine di assassinio.
"Ragazzi, le vittime vanno in ordine di età dalla più grande alla più piccola e poi sono tutte di nazionalità diverse.." affermai.
"Perfetto Daph! Altri due indizi a nostro favore!" Affermò Kunz dandomi il cinque, che ricambiai.
Bene, ora bisognava solo fare ricerche accurate e cercare l'assassino..