CAP 17-Epilogo

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3 ANNI DOPO:
DAPHNE'S POV:
La sveglia emise un rumore metallico, segno che dovevo svegliarmi. Mi alzai dal letto e, dopo essermi stiracchiata per bene, mi recai in camera per fare colazione.
"Buon giorno, cara!" Mi salutò Flora, mentre preparava pancakes per me, Paul e Charlotte.
"Giorno!" Salutai tutti con un sorriso.
"Tra un po' arriverà la parrucchiera e l'estetista per truccarti" mi informò Char "quindi veloce a far colazione!" Finì.
"Sembra che ti devi sposare tu e non io!" Dissi ironica, scatenando una risata da parte dei presenti.

La parrucchiera mi raccolse i capelli sul lato destro, facendo cadere la coda di capelli sulla spalla, per poi arricciarli con la piastra e inserendo dei diamantini vicino all'elastico. L'estetista mi fece un trucco naturale, facendo risaltare gli occhi e le labbra. Misi gli orecchini perla a farfalla e, in seguito, Char mi aiutò ad infilare il vestito.
"Sembti una principessa!" Esclamò Char, dopo avermi allacciato l'abito bianco. Il corpetto aveva una scollatura a cuore con micro cristalli che dava luce al vestito, mentre la gonna era di tulle e gonfio, ma non troppo ed infilai i sandali con i tacchi.
"Aspetta" affermò Flora sulla soglia della porta, non appena vide Char prendere il velo. Non mi ero nenache accorta he fosse lì.
"Ecco" disse entrando in camera con una scatola rossa. L'aprì e mostrò un diadema. "Questo diadema l'ho indossato io al mio matrimonio, e vorrei che lo indossassi anche tu" disse con gli occhi lucudi per l'emozione. La ringraziai e lasciai che la donna posasse la coroncina sulla mia testa, per poi allacciare il velo.
"Ok, ora sei pronta" affermò Char. La ragazza, invece, indossava un vestitino corto azzurro a monospalla, con tacchi dello stesso colore.

ALEX'S POV:
"Christian" chiamai il mio collega.
Uno sbuffo come risposta.
"Christian, che ore sono?" Chiesi con gli occhi mezzi chiusi.
Saranno state le 7:00 o le 8:00, insomma, pres..
"ALEX, SONO LE 9:30 E ALLE 10:15 DOBBIAMO ESSERE IN CHIESA!" Urlò Christian saltando giù dal letto.
Velocemente, a turno, ci recavamo in bagno e ci vestivamo.
Dopo aver infilato l'abito e le scarpe, mi mancava il papillon, ma ero troppo nervoso e stavo rovinando il tessuto.
Christian, già pronto, mi venne incontro.
"Da' qua, ti do una mano io!" Disse facendomi girare dalla sua parte e comincia do ad annodare con cura il papillon.
"Mi chiedo ancora perchè ho dormito io qui da te, mentre Daph ha dormito a casa mia, e non viceversa!" Esclamai esausto.
"Se Daph sarebbe rimasta qui a dormire, sarebbero dovute venire qui la parrucchiera, l'estetista, Char e Flora, così tua madre ha deciso di far dormire Daph e Char da te, così la mattina avrebbero aiutato la sposa a prepararsi!" Mi ricordò il collega. "Ecco" disse non appena terminò di allacciare il papillon.
"Ok, che ore sono?" Chiesi in presa al panico.
"Siamo in orario, Alex, tranquillo!" Mi rispose Christian e, dopo aver preso le chiavi della macchina e chiato Rex, salimmo tutti in macchina.

CHRISTIAN'S POV:
Non appena arrivammo in chiesa, Alex entrò per recarsi sull'altare, mentre io ero fuori che aspettavo Daphne.
Una macchina grigia arrivò, scesero Flora, Paul e Char e, dopo quest'ultima, Daphne nel suo meraviglioso vestito bianco.
Non appena mi vide, si mise sottobraccio e, dopo che gli altri entrarono in chiesa, guardai Daph.
"Pronta?" Le chiesi.
Lei annuì con il capo e con gli occhi lucidi.
"Se non vuoi sposarti, sei ancora in tempo! Possiamo scappare!" Ironizzai, scatenando una sua risata.
"Peccato che papà non ci sia oggi" affermai nostalgico.
"Zio.." Dpahne mi bació la guancia "Ora ci sei tu con me."

DAPHNE'S POV:
"Le fedi" disse il prete e arrivò Rex con il cuscineto delle fedi tra i denti.
"Che bel paggetto modello!" Scherzò il prete e tutti i presenti risero.
Dopo esserci scambiati le fedi, il prete continuò: "E con il potere conferitomi dalla chiesa, vi dichiarmo marito e moglie. Signor Brantner, può baciare la sposa" concluse.
Alex prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò castamente.

Al ristorante tutti si stavano divertendo: colleghi, amici e parenti.
Dopo il taglio della torta, il fotografo scattò una foto con me e Alex al centro e tutti gli invitati intorno, amici, parenti, tutte persone che hanno fatto parte della mia vita e che mi hanno permesso di raggiungere e realizzare la mia felicità.
FINE.
Chiudo l'album dei ricordi e osservo Julia (4 anni) e Laura (3 anni) che si sono addormentate. Ogni sera, sotto la loro richiesta, sono solita raccontare la storia d'amore tra me e Alex. Non piace loro ascoltare le classiche favole, come Cenerentola o Biancaneve, ma amano quella storia, proprio come la amo io e la racconto molto volentieri.
Do un bacio alle testoline delle piccole e spengo la luce della loro cameretta. Rex, che è con me, mi segue e scendiamo insieme le scale, per poi arrivare in cucina dove, le stoviglie sono già state lavate, asciugate e messe al loro posto.
"Alex" chiamai mio marito che, di corsa, arrivò in cucina.
"È arrivato il momento? Ok, vado a prendere la valigia!" Oddio come sono emozionato!" Sclera.
Posai la mano sulla mia fronte e scossi la testa.
Vi prego, fatelo riprendere!
"Alex, sono in cinta di nove mesi, sì, ma mancano ancora due settimane!" Lo calmai.
"E comunque sì, ho fatto io le stoviglie!" Mi sorrise.
Lo ringraziai con un bacio a stampo e ci sedemmo sul divano e lui aveva la mano sul pancione per sentire il bambino sclaciare. Sì un bambino. In maschietto.
"Diventerà un ottimo poliziotto!" Esclamò improvvisamente Alex, riferendosi al piccolo.
"No, avvocato!" Esclamai io e mio marito mi guardò un po' male.
"Che c'è?" Esclamai "Poliziotto, avvocato, sempre nella cerchia della giustizia lavorerà!" Affermai gesticolando.
Alex sorrise.
"Ti amo, sigorina Steel" esclamò guardandomi negli occhi.
"Anche io, signor Gray"

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora