CAP 4

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Ero in camera mia e mi stavo guardando allo specchio. Dopo aver provato circa una ventina di vestiti, decisi di comprarne uno molto semplice: era di color blu notte con una scollatura a U che scopriva la schiena, la gonna arrivava appena sopra il ginocchio e un nastro bianco intorno alla vita che terminava con un fiocchetto. Comprai anche un paio di scarpe decolté bianche e una pochette dello stesso colore. Decisi di tenere i capelli sciolti e di passarci la piastra. Mi truccai leggermente: mascara, un filo di matita e rossetto rosa pallido, non volevo esagerare.

Sentii il rumore di un clacson e uscii di casa chiudendola a chiave, poi salii in macchina con Char.

"Allora, dove ti porta il giovanotto?" mi chiese riferendosi ad Alex.

"Char, non cominciare.. E poi non lo so.." le risposi.

Non appena arrivammo in polizia, Charlotte parcheggiò la macchina e spense il motore, poi uscì dalla macchina e io la imitai poco dopo.

"Dove vai?" le chiesi.

"Ti accompagno fino in ufficio e non fare storie! Tanto lo sai che.."

"Va bene, ma poi vai via!" l'avvisai.

"Signor sì, signorina!" mi rispose.

Dopo aver salutato Alf all'entrata e dopo aver salito le innumerevoli scale, arrivammo in ufficio.

Bussai alla porta ed entrai salutando tutti con un "buona sera", seguita da una Charlotte sorridente.

"Lei è Charlotte, la mia migliore amica.. che ora va via perché a da fare.." la squadrai, mentre lasciavo i documenti sulla scrivnia.

"Sì. Ho accompagnato Daphne per evitare di fare cadute con queste scarpe, sapete, sono molto alte e.." ma la interruppi.. Troppe figuracce.

"Ehm, si Char, grazie e ciao, eh!" la spinsi per le spalle verso l'uscita dell'ufficio.

"Mi raccomando, fai conquiste stasera, che poi domani mi devi raccontare tutto nei minimi dettagli!" mi disse sussurrando, ancora sulla soglia della porta.

"Sì tranquilla, a domani!" la liquidai.

Mio zio mi guardò storto, Fritz mi concesse un suo sorriso, mentre Alex si alzò dalla sua postazione e si avvicinò a me: indossava un pantalone e un giacca abbinate di un blu scuro, un paio di scarpe dello stesso colore, una camicia bianca leggermente sbottonata.

"Andiamo?" mi chiese non appena fu vicino e mi porse il suo braccio.

"Andiamo" risposi incrociando il mio braccio con il suo, poi salutammo tutti e, con Rex dietro di noi, ci recammo all'uscita della struttura ed entrammo nella sua macchina.

"Allora, dove mi porti?" gli chiesi impaziente.

"È una sorpresa.." mi rispose sorridente.

"Bene, amo le sorprese!" affermai sorridente.

Poco dopo Alex fermò la macchina difronte ad un ristorante visibilmente lussuoso e molto elegante.

"Noi mangeremo lì?" chiesi indicando l'insegna del ristorante e Alex annuì con il capo.

"Ok, andiamo" affermai uscendo dalla macchina.

Alex chiuse la vettura a chiave e, dopo avermi presa nuovamente a braccetto, entrammo nel ristorante, dove ci accolse un uomo in smoking.

"Buona sera, signori. Avete prenotato?" ci chiese sorridente.

"Sì, a nome di Brantner.."

"Bene, allora seguitemi!" disse l'uomo dopo aver controllato al computer, per poi comincire a camminre verso l'interno della struttura.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora