Aprii gli occhi con fatica. Cercai di muovermi, ma realizzai che ero legata, sia ai polsi che alle caviglie, ad una sedia. La stanza dove mi trovavo era chiusa, umida e buia.
Poco dopo sentii dei passi e urlai per farmi sentire. Vidi una luce accecante provenire da delle scale, mostrandomi una figura maschile che riconobbi subito: Mark.
"Mark, slegami prima che arrivino i rapitori!" Dissi.
"Daph, come sei ingenua!" Disse avvicinandosi a me.
"Cosa vorresti dire?" Chiesi confusa.
"Sei così cambiata, sei così bella e.. sensuale.." i suoi occhi nei miei.
Mi cominciò a baciare il collo e pian piano si avvicinava alla scollatura della maglia.
"Mark, smettila! Aiuto!!" Urlai dimenandomi.
"È inutile che urli, non ti sentirà nessuno!" Disse per poi allontanarsi, salire le scale.
"Perchè Mark?" Chiesi, ma lui non mi rispose continuando a salire le scale e chiudere la porta a chiave alle sue spalle.
Mi muovevo cercando di liberarmi dalle corde che mi tenevano legata alla sedia.
Mi spostai con la sedia saltellando fin quando andai a toccare qualcosa di ferreo. Lo scheletro di un letto. Toccando il ferro con la mano, sentii un qualcosa di apluntito, ma non riuscivo a raggiungerlo con i polsi per tagliare la corda.
Merda.CHARLOTTE'S POV:
Erano due giorni che Daphne non tornava a casa e mi stavo seriamente preoccupando.
"Char, io esco! Ci vediamo a cena?" Chiese prima di uscire.
"Si si.. Ah Mark, per caso hai visto Daph? Non torna a casa da molto.." chiesi.
"Non so nulla, Char.. scusami, ma ora ho da fare. A stasera!" E uscii di casa."Signor Christian!" Dissi entrando nell'ufficio dello zio di Daphne. C'erano anche Alex, Kunz e Rex.
"Ciao Char, come mai qui?" Chiese il signore.
"Sono due giorni che Daphne non torna a casa e sono seriamente preoccupata!" Dissi.
Christian scambiò sguardi con i coleghi, poi affermò "Allora è vero.. Char, vieni con noi, ti spiegheremo tutto in macchina."ALEX'S POV:
"Mark aveva un legame con il signor Fisher: entrambi appartengono ad una banda ricercata da tempo. Mark, ha qualche precedente, come tentato stupro e rapina a mano armata.." spiegò Christian.
"Il motivo sono le donne: nel periodo dell'adolescenza è stato rifiutato da molte ragazze.." ipotizzò Char.
"Ma non capisco il legame con le vittime.. insomma, di diverse nazionalità e di diverse età.." pensai ad alta voce.
"Ci provò con la professoressa di francese e di inglese.. per non parlare delle ragazze delle nazionalità tedesca, spagnola e..." disse Char, ma si bloccò.
"Italiana!" Affermai accelerando.
"Alex, rallenta! E poi dove stiamo andando?" Chiese agitato Christian.
"Nel quartiere malfamato dove la banda si riunisce!" Affermai senza distogliere il mio sguardo dalla strada.
Non appena arrivammo, parcheggiai la macchina in zona per non destare troppi sospetti e scesi dall'auto con Rex, il mio collega e Charlotte.
Entrammo nel quartiere: era buio e l'unica luce che c'era, era quella di due lampioni che illuminavano due strade con palazzine antiche e rovinate, vetri rotti e macchine abbandonate.
Improvvisamente sentii dei passi e delle voci. Mi nascosi dietro al muretto di una palazzina e gli altri mi imitarono. Sbirciai per vedere chi fossero, ma notai solo due persone vestite di nero, coperte da un mantello con cappuccio nero che coprivano il viso. Seguii le due figure con lo sguardo e notai che entrarono in una delle due palazzine.
Non appena il portone si chiuse, uscimmo allo scoperto e mi avvicinai al portone aperto poco prima.
"Alex, che fai?" Chiese Christian a bassa voce per non farsi sentire.
"Cerco di aprire il portone.." risposi con lo stesso tono di voce.
"Fprse dovresti provare a fare questo" e Char posò la sua mano sul portone ed esso si aprì. Entrammo nella struttura e, sia Christian che io, prendemmo le pistole dalle fodere e le impugnammo, pronti per intevenire. I corridoi erano illuminati da torce e sembrava di essere in un vecchio castello.
Improvvisamente il corridoio portava a delle scale che scendevano ad un piano sotto terra, per raggiungere una stanza. Mi fermai a metà scale quando feci caso a delle voci, e feci segno agli altri di star fermi e zitti.
"Allora, cosa si fa con lei?" Chiese una voce maschile.
"Farà la stessa fine delle altre. Uccisa" rispose una voce femminile.
"Non posso approfittarne prima?" Chiese una seconda voce maschile.
"Fai di testa tua e sei fuori dal consiglio!" La prima voce maschile, con tono di rimprovero.
"Fermi tutti!" Intervenni, imitato da Christian, puntando la pistola verso i tre che si girarono dalla nostra parte alzando le mani, sempre con il cappuccio in testa che copriva i loro visi.
"Alzate i capucci!" Ordinò Christian e i tre obbedirono, rivelando le loro identità: Fischer, Mark e.. Ada.