La canzone Happy, rimbombava nella camera, mentre mi stavo vestendo. Infilai la camicia bianca con pizzo, la gonna nera a vita alta e un paio di stivaletti bassi di pelle nera. Mi truccai leggermente, infilai la giacca nera e, dopo aver afferrato la borsa beige, ero pronta per uscire.
Non c'era nessuno in casa e, dopo aver detto della serata ad Alex, gli avevo fatto giurare di non dire nulla a mio zio.
"Buona sera!" Affermai non aplena entrai nella macchina di Mark.
"Sera!" Rispose il moro accendendo la macchina.
"Passiamo a prendere Char? L'avviso di scendere?" Dissi, pronta per chiamare la ragazza.
"No, no, Daph.. la piazza la mangeremo solo noi due." Sorrise.
"Mark, io non so se è come la penso, ma.. io sto con Alex, e non è finzione, è realtà" dissi, capendo che Mark mi stava portando a cena solo per dichiararsi. Non ero stupida, lo avevo capito.
"Char, io.." cercò di ggiustificarsi, ma lo interruppi.
"Mark, riportami a casa, per favore.." lo supplicai.
"Ok" rispose lui, senza fare obiezioni ma, guardandolo, notai che la presa sul voltante si era irrigidita e che le vene sul collo erano abbastanza evidenti. Segno di nervosismo.
Non appena fui a casa, tirai un sospiro di sollievo e ringraziai Dio pet avermi fatta tornare in dimora sana e salva.
Mi diressi a passo felpato in camera per cambiare i miei abiti con una tuta che mettevo in casa.
Presi la vaschetta del gelato al cioccolato e mi stesi sul divano accendendo la tv e cominciando a mangiare come se non ci fosse un domani.
Improvvisamente sentii la serratura scattare.
"Daph, sei in casa?" Era Alex.
Poco dopo mi trovai Rex sul divano che, con il suo musetto, si avvicinò alla vaschetta di gelato mentre io l'allontanavo.
"No Rex, ti fa male!" Esclamai al cagnolone che scese dal divano e si accoccolò. Io ricominciai a mangiare e a guardare la tv.
"Come mai sei tornata prima?" Chiese Alex sedendomi accanto a me sul divano.
"Mark non si è sentito bene, quindi.." cominciai continuando a guardare la tv, ma il ragazzo m'interruppe.
"... quindi ha deciso di riaccompagnarti a casa così il commissario poteva strapazzarsela tutta?" Disse il moro guardandomi.
"Ma cofa difi?" Dissi con la bocca piena, guardandolo.
Alex prese la vaschetta dalle mie mani e la posò su un tavolino lì vicino, poi mi prese sulle sue spalle come un sacco di patate portandomi in camera da letto dove, appena entrati, chiuse la porta con il piede e mi posò sul letto. Si stese su di me e mi bloccò i polsi.
"Ehm Alex caro, che fai?" Chiesi inarcando un sopracciglio.
"Cerco di tenere la situazione nelle mie mani" rispose con fare sensuale.
Dio.
"Secondo me quello che ha nelle mani, sono solo i miei polsi" risposi ovvia "Mr Grey" terminai mordendomi il labbro inferiore.
"Mh, non credo Miss Steele" rispose stando al gioco.
Alex cominciò a baciarmi il collo, per poi salire toccando la mascella e poi le labbra.
A questo punto, il moro mi liberò dalla sua presa, per mettendomi di toccargli il viso, mentre lui si posò sulle sue braccia per non far peso su di me. Le mie mani pian piano scesero sul lembo della sua maglia e gliela sfilai. Dopo due minuti lui sfilò la mia maglia.
Il bacio si fece sempre più passionale, ma qualcuno ci disturbò.
"Alex, sei a ca.." Flora entrò in camera aprendo la porta, trovando suo figlio su di me in atteggiamenti 'intimi'. "Oh, perdonatemi i-io n-non volevo.. insomma.. la cena sarà pronta fra 10 minuti!" Affermò imbarazzatissima uscendo dalla stanza e richiudendo la porta.
Alex sospirò abbassando la testa, mentre io feci una risata strozzata.
"Non ridere, poteva andarci peggio!" Disse il moro alzandosi dal letto e cercando la sua maglia per poi infilarsela.
"Che ci serva da lezione: la prossima volta chiuderemo la porta!" Affermai infiandomi la maglia che era a terra.
"Dai, andiamo a cena, Anastasia!" Rispose il commissario.
"Agli ordini, Christian!""Mamma, questa cena è troppo buona!" Si complimentò Alex con la mamma.
"Grazie tesoro!" Rispose la signora.
Improvvisamente fummo interrotti dal campanello della porta.
"Vado io!" Disse Paul, mentre si allontanava.
Poco dopo lo vidi arrivare seguito da due figure: quelle di una bambina e una signora, entrambe bionde.
"Sissi!" Dissi non appena riconobbi la bambina.
"Ciao Daphne!" Mi salutò con la manina.
"Ada.. Cosa vuoi?" Chiese Alex alla donna.
Lo guardai: muscoli tesi e sguardo ferreo.
"Ciao anche a te, Alex! Vedo che ti sei fatto una nuova famiglia, complimenti. Ma io sono qui per presentarti il frutto del nostro amore: questa fantastica bambina" disse la signora Ada.
Voltai il mio sguardo su Alex che, improvvisamente, sbiancò.
"Cosa diavolo è questa storia??"