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Nell'aria si poteva ben sentire la tensione che c'era tra i quattro che erano seduti su quel dannato soggiorno.

San e Wooyoung continuavano a guardarsi come se fosse una sottospecie di sfida su chi smette di guardare per prima l'altro.

I due più anziani erano confusi da quel modo che avevano i loro figli di continuare a sfidarsi con lo sguardo.

Eppure quella tensione doveva pur essere smorzata in qualche modo, e perfortuna ci pensò il signor Choi a questo.

Signor Choi: "San, va e parlane in privato con lui, così magari trovate un punto di incontro. Che dici?"

San di tutta risposta si alzò, e senza proferire parola, fece segno con la nuca a Wooyoung di seguirlo. Il più piccolo dei due non se lo fece ripetere e abbandonò quella stanza insieme a San sotto lo sguardo attento e preoccupato dei due genitori.

San, dal canto suo, appena si rese conto di essere fuori dalla vista di suo padre, prese Wooyoung e lo spinse verso la prima stanza che trovò.

Chiuse la porta di colpo e intrappolò Wooyoung tra quest'ultima e il suo corpo.

San: "tu vuoi i soldi, io invece voglio altro"

Wooyoung spinse via dal suo corpo San lanciandogli un'occhiataccia piena di odio.

Wooyoung: "dimmi cosa vuoi" chiese con la poca calma che gli era rimasta in corpo.

San: "te" disse voltando le spalle al più piccolo mentre si dirigeva verso il balcone.

Wooyoung: "come scusa?"

San: "ho detto che voglio te"

Wooyoung era super confuso. In che senso voleva lui?

Wooyoung: "che significa?" Cominciò ad alzare la voce Wooyoung che a quel punto non capiva cosa San volesse.

D'altro canto a San quel cambio di tonalità nella sua voce non piacque affatto, e di conseguenza si girò di scatto e cominciò a camminare a passo veloce verso Wooyoung che, ammettiamolo, stava avendo davvero paura. Infondo San era pur sempre un mafioso.

San si avvicinò pericolosamente a Wooyoung finché non era abbastanza vicino da potergli prendere le guance tra l'indice e il pollice.

San: "alza un'altra volta la voce mentre parli con me e ti farò passare la voglia di rifarlo" disse mentre stava praticamente uccidendo Wooyoung con lo sguardo.

Intanto Wooyoung si annotò mentalmente di non alzare mai la voce con San...

Wooyoung: "io...voglio solo sapere cosa vuoi per quei dannati soldi..."

San sospirò e lasciò la presa sul viso di Wooyoung.

San: "voglio che tu sia mio. Mi intrighi, e qualunque cosa mi intrighi, io la pretendo"

Wooyoung: "ma se neanche mi conosci..."

San: "io dico di sì. Ti ho visto nascere principessa, così come ti ho visto crescere, giocare con gli altri servi, andare a scuola, mollare quest'ultima e lavorare le mie terre. Tu mi intrighi e non so il perché, ma penso proprio che lo scoprirò"

Wooyoung rimase paralizzato. A detta sua San era inquietante, ma per chi come me la vede da fuori la quesitone, capisce che é solo il capo che controlla i suoi dipendenti, o più precisamente, i suoi "servi".

Wooyoung: "in questo caso ti chiedo di essere più preciso"

San: "Ma sei stupido o fai da solo? Diventerai il mio schiavo personale. Ciò significa che farai tutto ciò che voglio senza lamentarti." Disse estraendo il pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni e portarsene una tra le labbra.

Wooyoung: "serio fai?" chiese più che scioccato mentre San si accendeva la sigaretta.

San: " 'serio fai'? Ma sai che li fuori c'è gente che morirebbe pur di avere ciò che ti sto proponendo?"
Disse mentre accendeva la sigaretta e ne prese un lungo tiro.

Wooyoung: "sarà, ma io non faccio parte di quella categoria"

San sospirò pesantemente e si avvicinò nuovamente a lui, mentre Wooyoung stava cominciando seriamente ad odiare questo San.

Quando San fu nuovamente a due passi dal volto di Wooyoung, espirò tutto il fumo della sigaretta in faccia al più piccolo, che poverino, cominciò a tossire come non mai.

San: "facciamola più semplice principessa. Ti propongo una scommessa"

Wooyoung una volta che si fu ripreso da tutto quel tossire, rispose

Wooyoung: "sentiamo"

San: "ti do 100 giorni per innamorarti di me." Disse mentre dalla tasca tirò fuori un assegno vuoto e cominciò a compilarlo.

Questa volta rimase davvero scioccato.

Wooyoung: "come scusa? Partiamo dal presupposto che non sono gay..."

San: "non mi interessa. Entro 100 giorni tu ti innamorerai di me, e se così non sarà, allora sarai libero di andartene insieme alla tua famiglia e non dovrai restituirmi nessun centesimo, altrimenti sarai mio per sempre" disse porgendogli l'assegno.

San: "questi dovrebbero bastare." Disse riferendosi all'assegno

San: "Beh, ci stai?" Aggiunse subito dopo.

Wooyoung rimase un attimo scioccato, però poi pensò che praticamente quella era la chiave della loro libertà. Avrebbero potuto andarsene da lì e fare una loro vita senza paura di essere cercati e uccisi dai Choi. Liberi.

Wooyoung pensò anche al fatto che lui non fosse gay, quindi sarebbe stato un gioco da ragazzi. Avrebbe dovuto sopportarlo solo 100 giorni. 100 giorni in cui avrebbe dovuto fare qualunque cosa lui volesse...solo 100 giorni e sarebbe finito tutto.

Wooyoung: "ci sto." a quell'affermazione San sorrise e aggiunse un'ultima cosa.

San: "questa notte prepara le tue cose. Da domani vivrai qui" e cominciò ad incamminarsi verso la porta, ma quando era ad un soffio da essa, si girò verso Wooyoung che si trovava praticamente alla sua destra, e d'improvviso gli baciò il collo lasciando il più piccolo completamente spiazzato e in un mare di imbarazzo.

San: "a domani principessa" gli sussurrò, e così come era arrivato, era sparito.

Intanto Wooyoung, nonostante lo shok di quel bacio, si rese presto conto che tra le mani stringeva l'opportunità di far vivere sua madre, e non perse un secondo in più di tempo.

Corse fuori da quella porta e raggiunse il soggiorno dove ad aspettarlo c'era solo suo padre.

Padre: "allora?" A quella domanda Wooyoung rispose alzando il braccio e mostrando l'assegno.

Il padre corse dal figlio e lo strinse forte tra le sue braccia

Padre: "ma quindi come siete rimasti?"

Wooyoung: "pà, portiamo prima mamma in ospedale, poi ti spiego tutto"

E così si incamminarono verso la loro casa entrambi felici, ignari di tutto quello che, di li a poco, avrebbe cambiato le loro vite

100 days to fall in love// WOOSANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora