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Erano passati giorni.

San non mi aveva più nemmeno contato.
Erano giorni che cercava Wooyoung, erano giorni che massacrava chiunque gli capitasse a tiro e non sapesse dirgli nulla del suo Wooyoung.

Erano giorni che non riusciva a capacitarsi di essere caduto nella trappola di quel bastardo, nella trappola di Daniel.

Daniel era il vero nome del suo maggiordomo. Era il secondo boss mafioso più grande dopo di lui.

San non fece altro che sterminare ogni suo uomo in igni zona che gli capitasse.

Da 7.000.000 di uomini di Daniel, divennero 5.000.000 in poco tempo.

Era più che determinato a trovarlo, a costo di uccidere chiunque gli si palesasse davanti.

San: "NON CE! NON STA LÌ CAZZO!!! TROVATE WOOYOUNG! TROVATELO O FARÒ A PEZZI OGNI ANGOLO DELLA COREA. TROVATELO CAZZO!"

Urlava da giorni queste parole.

Stava impazzendo di rabbia.

Dove stava il suo Wooyoung? Stava bene? Lo avranno toccato? Lo avranno torturato? Gli avranno fatto del male? Sarà ancora vivo?

Queste erano le domande che balenavano nella sua testa.

Erano passati giorni interi, non ricordava di preciso quanti, ma sicuramente più di 3 settimane.

E i giorni continuavano a passare proprio in questa lentezza straziante .
San sterminava gli uomini di Daniel in tutte le maniere, tanto che quest'ultimo fu costretto a chiamare i suoi uomini che erano rimasti in stati esteri, per raggiungere la Corea e andare contro i Choi.

Ma San continuava. Da 5.000.000 divennero 4 poi 3.

Aveva ucciso e torturato metà dell'esercito di Daniel e fu proprio questo che mise alle strette Daniel. E proprio per questo un giorno arrivò a San un foglio giallo, come quello di settimane prima.

Quella mattina San si sbrigò ad aprirlo e vi trovò sopra solo una serie di numeri senza altro scritto.

San: "ma che cazzo é? Un numero di telefono? Nah non credo, troppo lungo. Una via- COORDINATE! CAZZO SONO COORDINATE!" Urlò prima di prendere il suo telefono e impostare le coordinate che stavano scritte su quel foglio.

Quando nel suo schermo apparve effettivamente una via, non esitò a prendere la macchina e correre verso quell'indirizzo.

San: "se non ci sei nemmeno li Wooyoung, ammazzerò tutta la famiglia di Daniel, a costo della vita se serve." Si disse tra se e se pensando alla vendetta migliore per quel figlio di puttana.

E in poco tempo arrivò.

Le coordinate lo portarono in un garage abbandonato.

Con tutta la calma del mondo prese e controllò prima tutto intorno l'edificio per essere sicuro che non fosse un'altra imboscata e quando fu sicuro di essere solo, aprì la porta e ciò che vide davanti a se lo fece incazzare di brutto:

Wooyoung era lì. Era seduto con gli occhi e la bocca bendati. Non si muoveva ed era semi nudo.

San si precipitò da lui e la prima cosa che fece fu controllare il suo corpo. Wooyoung non aveva lividi o tagli. Non lo avevano toccato, o almeno non lo avevano torturato fisicamente.

Successivamente lo scosse un po', ma non reagiva.
A mali estremi, estremi rimedi.
Se lo caricò in spalla e uscirono da lì rientrando in macchina e successivamente nella villa.

Quella notte San chiamò il medico che lo visitò e fu lieto di sentire che non gli era stato fatto nulla ne a livello fisico ne a livello sessuale.

Wooyoung era svenuto solo a causa della troppa stanchezza.

100 days to fall in love// WOOSANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora