Era l'alba dell'inizio dei 100 giorni.
Di li a poco Wooyoung avrebbe dovuto trovarsi davanti alla villa dei Choi e non era assolutamente pronto a ciò.
La cosa che più lo spaventava, era l'ignoto. Infondo, come avrebbe mai potuto sapere cosa sarebbe successo? Sapeva solo che sarebbe stato il suo schiavo e quindi avrebbe dovuto lasciarlo fare su qualunque cosa. QUALUNQUE CAZZO DI COSA.
E fu qui che fuoriuscì la parte perversa della mente di Wooyoung, e questa cosa lo terrorizzava. Riusciva a mandare avanti tutto questo solo per sua madre. A qualunque costo, solo per lei.
Wooyoung stava ancora seduto sul suo letto e sospirava. Cercava di prepararsi mentalmente a tutto quello che da lì a poco sarebbe successo.
Erano appena le 06:30 del mattino, e alle 07:00 Wooyoung avrebbe dovuto presentarsi nella villa accanto.
Quella notte l'aveva passata a sentire la storia d'amore dei suoi genitori e continuava a sognare di riuscire, magari un giorno, a trovare anche lui la sua metà.
Dopo aver finito di ascoltare la storia di suo padre, lo salutò accompagnandolo alla porta. Quella notte il signor Jung era tornato nell'ospedale accanto alla sua donna.
06:45 il tempo quella mattina stava passando fin troppo in fretta.
06:50 Wooyoung si alzò e prese la sua valigia. Sospirò ancora una volta prima di uscire da casa sua e dirigersi verso la villa accanto.
06:55 Wooyoung si trovava esattamente davanti alla porta di quella dannata villa. Alzò il braccio pronto a bussare, ma si bloccò con il braccio a mezz'aria.
Aveva pura. Stava per diventare lo schiavetto personale di un mafioso, che probabilmente era pure pazzo.
Erano le 07:00, ma Wooyoung ancora non bussò. Stava quasi per piangere, cominciò a farsi serie mentali sulla fine che avrebbe fatto se avesse ancora una volta alzato la voce a San.
E poi non sapeva che altro potesse dar fastidio a quel maledetto.
Erano le 07:05 che Wooyoung pensò di lasciar perdere e tornare indietro, ma proprio in quel momento, la porta venne aperta niente meno che da San, che si avvicinò a lui e gli prese il mento tra il pollice e l'indice.
San: "principessa potevi bussare, ti sto aspettando da 5 minuti ormai. Pensavo che sarei dovuto venire a prenderti di peso" disse prendendogli il braccio che era ancora a mezz'aria e tirandolo all'interno dell'abitazione.
San:" in questo momento tutti i dipendenti stanno sistemando la camera dove soggiornerai quindi sarò io a farti da guida." disse portando una mano dietro il suo collo e scrocchiando quest'ultimo.
San: "quindi seguimi, alla fine del "tour" ti mostrerò le regole che dovrai seguire e anche le conseguenze se decidessi di non seguirle" e marcò queste ultime parole con un tono fin troppo autorevole, e a quelle ultime parole Wooyoung poté sentire i brividi percorrergli la schiena.
Come dargli torto, San era pur sempre un mafioso, sicuramente non era qualcuno con cui poter scherzare liberamente.
Wooyoung si limitò ad annuire senza fiatare.
San: "principessa guarda che non ti mangio se parli, ieri sembravi tutt'altra persona da come mi affrontavi. Che noia"
Wooyoung sospirò. Sarebbe stato davvero difficile trattenersi da sto ragazzo.
Wooyoung: "possiamo cominciare con il tour?"
San: "Sisi seguimi e lascia qui la valigia, ci penserà il nostro maggiordomo. Vieni su" e si incamminò verso uno dei tanti corridoi che componevano quella villa.
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100 days to fall in love// WOOSAN
FanfictionWooyoung é un ragazzo come tanti, con la differenza che vive e lavora , insieme al padre, sotto il nome dei "Choi", la famiglia mafiosa più grande di tutti i tempi. Il padre di Wooyoung, a causa di alcuni fatti che lo hanno portato a chiedere aiuto...