Diana.

-Fumo.

She said to me
Forget what you thought
'Cause good girls are bad girls that haven't been laught
So just turn around and forget what you saw
'Cause good girls are bad girls that haven't been laught.
-Good Girls (5seconds of summer)-

Tracy aveva un trucco molto semplice, apparte il rossetto rosso acceso e le ciglia finte.

-Non ci credevo. 'La traditrice torna' sarebbe lo scoop da prima pagina oserei dire.- ridacchió falsamente. La guardó un secondo.

-E così Diana, sei tornata.. Sai, qui la maggior parte delle persone ti vedono come una tradritrice. Il tuo disegno con quelle due mani che si univano è stato.. Come dire.. Cambiato- ridacchió scioccamente. Diana la guardava. Non le fregava del suo stupido disegno.

-Che vuoi?- disse allora brusca.

-Lo vedi? Senza di te è stato tutto splendido. Io sono diventata cheerleader, e poi capo cheerleader, mi sono fatta tanti di quei ragazzi che nemmeno immagini! Forse peró te ne posso consigliare qualcun..- La mano di Diana andó subito ad acchiapparle la coda bionda che aveva.

Pian piano caló il silenzio nella mensa.

-Vattene via.- le strinse ancora di più i capelli, facendo gemere dl dolore Tracy. Molló la presa.

-Stupida verginella che gioca a fare la puttana- rise nervosamente a quel punto la cheerleader, a voce alta, e tutta la mensa la sentì.

Calum sghignazzó divertito della scena insieme a Luke.

-E chi ti dice che io sia vergine? E chi ti dice che io stia giocando? Mi dispiace ma i giochi li lascio alle persone come te. Troietta.- dei fischi di approvazione crebbero nella sala. Prima che finissero Tracy se n'era giá andata con le sue compagne di squadra.

Diana si lasció cadere una seconda volta sulla sedia, rimettendo i piedi dov'erano originariamente.

Tracy poteva essere anche cambiata quanto voleva, ma non era niente in confronto al cambiamanto di Diana.

Il padre era tornato giá da un po' a casa e Diana doveva quindi tornarsene a piedi. Si tolse la camicia appena uscì dall' ultima classe del giorno, e la ficcó dentro lo zaino.

Sospiró. Prima di tornare a casa voleva vedere in che condizioni era il suo disegno. Non le importava davvero di quel stupido graffitto che aveva fatto dopo aver vinto un concorso bandito dalla scuola,ma le interessava sapere realmente cosa pensava la gente di lei.

Andó dietro la scuola, dove si ricordava di averlo fatto.

Ed eccole: le due mani che si stringevano in segno di alleanza, di fraternitá, di amore e amicizia. Quel disegno l' aveva ricopiato da internet, ecco perchè l' era uscito così bene. Poi notó un particolare.

Dietro il busto di una delle due persone che si stringevano, c'era la seconda mano di quel busto. Aveva le dita incrociate. Simbolo di tradimento, di bugia, di promessa non mantenuta.

Diana si giró e si accese una sigaretta. Ne aveva bisogno. Mentre lasciava che li fumo si dissolvesse nell' aria, Diana diede un ultimo sguardo al disegno con troppi significativi, e si incamminó verso l' ingresso alla scuola e il cancello. Appoggiato col bacino sul muretto c'era Luke. Aveva le mani incrociate al petto e sorrideva con sfida.

-L' hai visto, non è vero?- le parló. Diana lo guardó velocemente.

-Calum dov'è? Non ti sopportava piú e se n'è andato?- sghignazzó lei in risposta. Luke alzó gli occhi al cielo infastidito.

-Ti credi troppo simpatica.- ringhió.

-Lo sono.- rispose lei. Diana ricominció ad avviarsi verso casa, portandosi la sigaretta alla bocca. Una mano gliela tolse. La seguì con lo sguardo e vide che finì per essere posizionata sulle labbra di Luke.

La ragazza sbuffó sonoramente.

-Cosa vuoi Luke?- chiese allora.

-Quello che vogliono tutti.- Diana si geló. Voleva sapere cos'era successo. Lo sapeva, ne era certa.

-Scopare.- finì Luke, ripassandole la sigaretta, che lei finì velocemente e che poi spense sul polso. Luke guardó Diana per vedere la sua reazione. Lei peró, si rilassó, anzichè arrossire come quelle ragazze innocenti. Ma lei innocente, non lo era più.

-A parte quello, sai bene cosa voglio. Voglio sapere.- disse calmo. Diana si bloccó. Lo fulminó con lo sguardo.

-Bhe, non puoi.- rispose acida. Con una mossa fulminea Luke le prese il polso e la attiró a sè.

-Non sfidarmi bimba.- Diana lo guardó negli occhi, come sempre, vuoti. 'Bimba', era così che la chiamava lui, oltre gli altri soprannomi, essendo piú piccola.

-Ti sarai forse accorto che la tua cara bambina è cresciuta.- disse ironicamente. Luke sorrise come sentì quelle parole.

-La mia?- chiese alzandó un sopracciglio. Diana sbuffó e negó con la testa.

-Oh, si che l' hai detto- continuó a sorridere divertito.

-LUKE!- una voce lo chiamó. Luke sollevó il capo e fece un cenno a Calum, mimandogli di avvicinarsi. Diana si liberó il polso, ancora nella mano di Luke, e si rimise nella spalla lo zaino che le era caduto. Si giró verso Calum.

-Ehy.- Calum e Diana non avevano mai avuto molte conversazioni. Di solito ció che si dicevano erano insulti, quando Diana e Luke incominciavano a bisticciare e Cal prendeva le difese di Luke, facendo sentire sola Diana. Lei in effetti combatteva contro di loro da sola. Nessuno la supportava nella sua battaglia contro i due, a parte qualche ragazza che si era bruciata avvicinandosi a Luke o Calum. Eppure a scuola era vista come la protettrice delle persone 'maltrattate' dai figli della strada.

Diana si giró e si allontanó da quel duo. Era ancora molto vicina quando sentì Luke parlare.
-Quella stronzetta, la faró parlare prima o poi.-
-Tu le fai solo urlare Luke.- sospiró Calum in risposta.
Ora Diana arrossì, sia per rabbia che per vergogna di quelle parole, nemmeno dirette a lei.
-Lo so, voglio vedere quanto resiste.- Luke abbassó così tanto la voce che Diana non lo sentì. Le lanciò un'occhiata e notò che lo stava guardando. Le fece l'occhiolino ghignando divertito.
-King!- Calum la chiamó. Lei lo guardò confusa. -Vuoi un passaggio?-
Diana scosse velocemente la testa. Preferiva di gran lunga andare a piedi, che tornare con loro.
-Fa come vuoi Queen-