-Libri.

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«Leggiamo storie per trovare la nostra»

Diana sin da piccola aveva due rifugi. Uno era la sua camera e l'altro era la stanza con piú libri. Quando era piccola la madre non le permetteva di chiudersi a chiave nella sua camera, era troppo piccola. A quattordici anni finalmente le diede la chiave. E così incominció a restare chiusa in camera interi pomeriggi a fare cosa, nessuno lo sapeva, si sentiva solo la musica provenire dal computer di Diana. Ma molte volte andaa a circondarsi di libri. Sino alla terza elementare odiava scrivere e leggere, poi incominció a guardare i fumetti, sempre rifiutandosi di leggere le vignette. E capiva le storie. Alla perfezione. Incominció poi ad amare la lettura quando molte sue compagne di scuola incominciarono a parlare di 'Twilight'. Poi, come un' ombra, la passione verso i libri era cresciuta così tanto in pochi mesi, che ormai la ragazza ne era ossessionata, da quelle pagine. Pagine che raccontavano storie di amori, di delusioni, di tristezze infinite e ricordi impressi in quelle pagine color avorio.
Quando Diana si rifugiava tra i libri era come se nessuno si accorgesse di lei per un tempo che a lei sembraa infinito. Nessuno osava disturbarla quando leggeva.
Nella casa del padre la biblioteca era nella camera affianco a quella di Diana. Le due stanze erano messe in comunicazione da una porta di legno di ciliegio. Era stato un capriccio di Diana quello, e il padre l'aveva accontentata.

Diana si trovava in biblioteca da quando Luke era uscito di casa. La ragazza era corsa in camera sua, chiudendosi a chiave, e si era specchiata al lungo, non provando nemmeno a coprire quella macchia rossa. Successivamente si era seduta affianco alla finestra, adagiata su quella specie di divano fatto di cuscini attaccati al muro sulla rientranza della finestra. Aveva preso un libro, uno i quelli da cinquecento, seicento pagine, lo aveva aperto e si era immersa tra le pagine. La musica intanto era stata accesa e Diana, affiancata da una cioccolata preparata poco tempo prima, un libro e la musica, si rinchiuse in quelle quattro mura leggendo sino allo sfinimento. Il tempo era come se si fosse fermato, aspettando il consenso di quella ragazza per ripartire.

-Diana?- un leggero bussare e la voce del padre fecero tornare nel mondo reale Diana. La mora si alzó e si avvicinó alla porta.
-Cosa c'è?- disse sgarbata. La voce rauca come se non la usasse da anni.
-Apri.- Diana sbuffó, si mise i capelli neri davanti cercando di corpire ció che Luke aveva fatto, e aprì uno spiraglio.
Dietro al padre di Diana c'erano Calum e Luke ed ognuno di loro due aveva uno zaino in spalle.
-Luke deve dormire in questa camera..- il padre la guardó negli occhi, mentre la figlia li spalancava.
-Cosa? No, te lo scordi! Lui dorme con Calum. Non si discute. Questa stanza è mia.- gli occhi del signor King si addolcirono. Sapeva quanto la figlia teneva alle sue cose, e sapeva che non voleva mai condividere.
-Diana non scassare le palle e apri!- la voce di Luke attiró l'attenzione.
-Zitto cane-
-Diana!-
-Scusa Pa'-
-Apri Diana.-
-No.-
-Apri.- Diana sbuffó.
-Entri solo tu peró-
-No. Anche Luke e Calum.- la voce del padre era ferma e autoritaria. Diana chiuse la porta.
Che doveva fare? Farli entrare a distruggere il suo mondo? Il suo rifugio? E come poteva il padre lasciare Luke Hemmings in una stanza che comunicava con la sua? No, non doveva accadere. Diana chiuse a chiave la porta che permetteva il passaggio tra le due stanze.
-Diana!- urlò il padre e la porta di aprì magicamente.
Diana se ne stava affianco alla porta con rabbia.
Luke ghignó a quella vista.
Alexander entró seguito dai due ragazzi e andò a spegnere la musica che proveniva dal computer.
Luke si guardó in giro.
-Oddio Calum, vieni tu a dormire qui, troppi libri- Calum scosse la testa. Quei due odiavano i libri da sempre.
Luke lasció cadere lo zaino che aveva sulla spalla, Alexander uscì andando a preparare la cena e Diana e Calum rimasero in piedi.
-Bhe.. Devo andare a sistemarmi la roba in camera, ciao- Calum si dileguó, chiudendo la porta dietro di se.
Diana gardava Luke arrabbiata, Luke guardava Diana divertito.
-Tu non bussi a quella porta. Non tocchi i miei libri. Non ti mastu..-
-Ehy calma i tuoi spiriti bollenti bimba, per quello ho giá la fila di ragazze che ci pensano-
-ragazze che non entreranno. Non è un bordello, è una casa idiota.-
Diana e Luke erano vicini.
-So che ci tenevi ad essere una di loro ragazzina, ma non sei tra i miei gusti.- la attiró a se Luke, spostandole poi i capelli mettendo alla luce il succhiotto da lui fatto qualche ora prima.
-Non toccare bastardo, fa male.- si ritrasse di poco Diana.
-Peró te lo sei fatta fare-
-Ero con le braccia ferme e un ciccione sopra di me, mi spieghi come potevo muovermi?- chiese la ragazza. Luke sghignazzó. La riattiró a se, stringendo un po' il polso di Diana e portandoselo sugli addominali.
-Ciccione? Sicura che vedi bene?- sussurrò guardando Diana seguire con lo sguardo la mano.
-Luke smettila- la mano si infiló sotto la maglietta, facendo in modo che la mano della ragazza entrasse in contatto con il torace del ragazzo. Diana fece resistenza e Lue le lasció la mano.
Il biondo si giró e incominció ad andare verso il 'divano' dove pria era seduta Diana. Vi si sdraiò e prese in mano il libro che Diana aveva lasciató li, aperto in due.
-Il codice da Vinci? Sei seria?- Diana si avvicinó velocemente al suo libro e lo strappó dalle mani di Luke. Si sentì prendere dalle cosce e venne spinta su Luke.
-Non strapparmi le cose di mano.- ordinó Luke riprendendosi il libro.
Diana lo guardó mentre inconsciamente si passava la mano sul collo. Gemette dal dolore.
-Cazzo Luke questa me la paghi.- gli tolse di nuovo il libro dalle mani, avvicinando il suo viso a quello del ragazzo.
Le mani di Luke finirono sui fianchi della ragazza che strinse leggermente.
Diana sorrise dispettosa. Poi, con uno scatto avvicinó le sue labbra al collo di Luke.
-Occhio per occhio, dente per dente- gli sussurrò per poi incominciare a succhiare.
-Diana smettila. Non sono di nessuno, smettila- le strinse i fianchi.
-Fammi smettere se ci riesci- gli disse bloccandogli gambe e braccia.
-Cazzo Diana finiscila- Luke era arrabbiato, e riuscì con dpoo a liberarsi gambe e braccia. Capovolse la situazione.
-Cosa hai in testa? Sapevo che eri stupida, ma non sino a questo punto.- ringhió Luke.
Diana sorrise maligna, appoggiandosi si gomiti diede una bacio sulla guancia a Luke.
-Occhio per occhio, dente per dente- ripetè.

Diana.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora