-Magliette.

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Should of know you was trouble
From the first kiss
Had your eyes wide open-
Why were they open?
-Grenade (Bruno Mars)-

Il sabato di quella stessa settimana, Diana si ritrovó ad indossare quella camicetta nera e quella minigonna, entrambe troppo corte.
Il sabato di quella stessa settimana Diana ritornó al Pub a servire tra i tavoli e dietro al balcone.
Il sabato di quella stessa settimana Diana non ebbe paura, affianco a lei aveva Luke.

Era sabato sera, entro un'ora Diana doveva tornare in quel pub.
Il padre non c'era, era ad una cena di lavoro e Diana si trovava da sola in casa con Luke e Calum.
Durante la settimana non era successo nulla di eclatante, a parte l'annuncio sulla bacheca scolastica che informava che Diana e Tracy erano entrambe capitani. La coach infatti non era stata in grado di scegliere tra le due e questa notizia aveva suscitato molto scalpore.
-LUKE! CALUM! MUOVETEVI!- quando Diana tornava a casa di solito si rinchiudeva subito in camera e non ne usciva.
-ECCOCI!- urló la voce di Calum.
Calum scese di corsa le scale prendendo al volo le chiavi.
-Cazzo cazzo cazzo!- lo sentì sussurrare Diana.
-CALUM TI AMMAZZO- la voce di Luke si espanse in tutta la casa. Il raazzo scese le scale a petto nudo, con in mano una maglietta.
-E non nasconderti dietro ad una ragazza coglione!- Luke lo prese per il colletto. Luke lo guardava con uno sguardo misto tra divertito e arrabbiato.
-Gli omini poi!-
-Ma sono carini- sussurró Calum. La maglietta di Luke era per terra e Diana la prese tra le mani, cercando di evitare con lo sguardo quel petto e quegli addominali. Come la prese tra le mani vide subito il motivo per cui Luke era arrabbiato. Tagliate con le forbici c'erano sul bordo della maglietta, le sagome di quelli omini che ritagliano i bambini piccoli.
-Carini? Allora dammi le tue magliette, e poi vediamo se dici che sono carini- Luke molló la presa sulla maglietta di Calum. Salì in fretta al piano superiore e si prese una maglietta nuova.
-Vi muovete bambini?- ghignò Luke
-Calum all' andata con chi vado?-
-Andata con me, ritorno con Luke- disse immediatamente Calum. Non avrebbe potuto bere se avesse avuto Diana come passaggero.
Luke sbuffó ed uscirono tutti e tre dalla casa.
Diana si sedette dietro Calum, intrecciando le dita sulla pancia del ragazzo. Luke notó quel gesto.
Con lui, Diana, poggiava le mani sulle sue spalle. Non che fosse geloso, certo, ma gli davano fastidio queste piccole cose che sembravano voler allontanare Luke da suo fratello, da Calum, mettendo piccole differenze tra di loro.
Quando arrivarono, siccome mancava ancora mezz'ora, si sedettero tutti e tre sul ciglio del marciapiede, accendendosi a turno una sigaretta. Luke insipró. Pensava alla fine di quei sei mesi, quando finalmente avrebbe potuto tornarsene a casa e starsene li, anche il sabato sera, sdraiato sul divano.
Diana stava tra i due e tremava. Il vento le soffiava in faccia e lei, molto stupidamente in borsa non aveva nemmeno un cambio adatto.
-Hai freddo?- chiese Calum portando l'attenzione sua e di Luke su di lei. Diana scrolló le spalle.
-Non tanto.-Luke sbuffó. Si tolse la felpa che aveva indossato pochi attimi prima di uscire e gliela porse. Calum lo guardó sorridendo divertito.
-Ne hai una anche per me? Sai ho tanto freddo- Calum imitó con la voce una ragazza, ridendo poi con Luke e Diana.
-Prendila a lei- disse Luke, osservando come la sua felpa le stava poco più grande. Le maniche arrivavano a metá palmo, e la ragazza stringeva i bordi con le dita. La fine dela felpa le arrivava a metá coscia. In piú, era calda. Il recente gesto da parte di Luke l'aveva scaldata e Diana mentalmente ringrazió in qualche modo Luke per la felpa e il calore.
-Come vi siete conosciuti?- chiese d'un tratto Diana tenendo le sguardo fisso sulle sue scarpe. Doveva ammetterlo, i tacchi, seduta così, erano scomodi.
-In un bar- rispose Calum sorridendo a Luke.
-Mi avevi rovesciato il latte addosso apposta- rise Luke.
-Ero inciampato coglione-
-Si, eri inciampato apposta. L' ho sempre saputo che volevi conoscermi, d'altronde chi non vuole?- disse rettorico pavoneggiandosi scerzosamente. Diana guardava quegli scambi di ricordi sorridendo debolmente. Da quando era arrivata qui aveva Micheal, che non stava spesso con lei comunque, e Luke e Calum con cui bisticciava soprattutto.
-Ti avevo costretto a ripagarmela-
-Tanto non avevo soldi- ghignó Calum.
-Per questo me ne avevi comprata una lo scorso natale, per una bambino di quattro anni?- chiese Luke.
-Forse-
Diana si alzó, mettendo fine alle risate tra i due.
-Devo entrare-
-Mancano dieci minuti ancora-
-Devo parlare con Poul-
-E chi è?-
-Il capo, devo inventarmi una scusa per non essere venuta ieri.-
-Prova con "scusi se non sono venuta ma l'altra volta un tipo ha provato a stuprarmi"- consiglió Calum sentendosi un po' di rabbia dentro.
-Era tra le condizioni del contratto. Sono a conoscenza che rischio questo, quello e quell'altro ma solo in caso di questo e quell'altro posso saltare lavoro, e il tentato stupro non è tra questi- disse ovvia Diana.
-Ma licenziati- Calum.
-Non posso-
-Si ch puoi-
-Non voglio.-
-Allora sei cogliona tu- finì Calum.

Diana.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora