-Telefonate.

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«Ma poi arrivi tu e stravolgi tutto. Non so chi ti credi di essere, ma per me sei tutto

Appena chiusa la porta dietro i due, il campanello risuonó. Diana sbuffó infastidita aprendo la porta.
-MICHEAL!- sorrise felice. Passavano alcune lezioni vicini, di solito, in oltre Ashton e Micheal sembravano anche loro andare d'accordo.
Micheal le sorrise ed entró.
Appena vide Luke e Calum assunse una faccia confusa. I due ragazzi fecero un cenno col capo come saluto, e Micheal restituì il gesto.
Diana si guardó intorno imbarazzata.
-Chi vuole qualcosa da bere o da mangiare?- chiese rifugiandosi in cucina.
-Acqua.-
-Acqua.-
-Cioccolata.- disse distrattamente Luke mentre guardava il cellulare. Diana riempì due bicchieri con dell' acqua e preparó la cioccoata. Quando anche quest' ultima fu tra le mani di chi l' aveva ordinata, Diana si ritrovó nel suo salotto, circondata da due ragazzi con il cellulare e uno con la tinta rossa nei capelli e il bicchiere che volava da una mano all'altra.
Diana ridacchió e tolse dalle mani di Micheal il bicchiere, per poi rivolgersi a Luke e Calum.
-Cosa dovete dire a mio padre?-
-Non c'entra con la scuola.- la guardó un secondo Calum. Diana aprì la bocca per parlare.
-C'entro io?- si indicó confusa.
-Esattamente.- riapose Luke senza alzare lo sguardo.
La faccia di Diana divenne rossa. Come aveva osato suo padre? Sapeva benissimo ora perchè quei due erano li.
Si alzó di corsa e salì rumorosamente le scale di casa sua, diretta verso la sua camera.
La stanza di Diana era come un rifugio. Sin da piccola non permetteva quasi a nessuno di entrare e durante il giorno la chiudeva a chiave.
Prese la chiave appesa al collo e aprì la porta. Si chiuse dentro e compose velocemente il numero di tuo padre.
-Pron..-
-Alexander! Cosa ti è venuto in mente?- urló Diana chiamando il padre per nome.
-Come ti sei permesso di chiamare due stronzetti..-
-Diana! Le parole!-
-Si va bene, scusa. Ma perchè l'hai fatto? Quei due io non li sopporto. Lo sai vero che vengono dalla strada? Che rubano? Che non hanno un' educazione? Che vivono di elemosina? Che non sanno fare nulla? Tu li vuoi solo perchè hanno un po' di muscoli, e nemmeno tanti. Ti avviso, torno da lei! Ci torno e lo sai che c' ho il coraggio!- la parte su Luke e Calum se l'era completamente inventata, a parte alcune cose. Lei non sapeva se rubavano, ma sapeva che non vivevano di elemosina, che non sanno fare nulla e non era assolutamente vero che non avevano muscoli, anzi.
-Diana Edith King. Tu non tornerai da tua madre. Non dopo tutto quello.- Diana ghignó.
-Ne sei sicuro?- gli domandó Diana. Anche se erano lontani e parlavano via telefono, Diana sentiva l'insicurezza.
-Dia..- il padre non finì la frase che la figlia attaccó.
Diana giró la chiave e scese velocemente le scale mentre componeva il numero dela madre.
-Pronto?- una voce le fece mancare il respiro, e si fermó in mezzo al soggiorno. Luke la guardava furioso, Calum guardava Luke. Sapeva che al biondo stava passando quella poca voglia di fare quel lavoro.
-Melody...- sussurró Diana con lo sguardo perso nel vuoto.
-Edith! Edith! Mamma c'è Edith!- esclamó felice la bambina.
-Melody, passami Sandra.- ritornó seria. Lei non chiamava piú sua madre 'mamma'.
-Non conosco nessuna Sandra.- giocó Melody.
-Melody smettila di fare la bambina e passami tua madre.- ringhió Diana.
-É anche tua madre!-
-MELODY!- Micheal sobbalzó sul posto e Luke diede un calcio a Diana intimandole di abbassare la voce, infastidito. Diana gli diede alcuni pugni.
-Non è mia madre quindi smettila stupida ragazzina- la offese. Con Luke intanto stava combattendo con una sola mano. Il ragazzo con le due mani le teneva fermo il braccio, mentre con le gambe cercava di farle uno sgambetto. Tra i tanti tentativi Diana cadde su di lui.
-Idiota- gli sussurró rimanendo sopra di lui solo per dargli fastidio.
-Diana!-
-Ciao Sandra.-
-Che vuoi?-
-Voglio venire da voi.-
-Perchè?-
-Per Melody.-
-Bugiarda.
-Per te.-
-Smettila di mentire.-
-E va bene! Papá mi vuole dare due guardie del corpo.-
-Cosa? Perchè?- la voce della madre era stridula.
-Perchè.. Bho non lo so- mentì Diana.
-Diana meno bugie.-
-Sandra mi devi solo dire se posso o no, tanto complicato da fare?- sbuffó. Luke incominció a muovere le gambe sotto di lei.
Diana gli diede alcuni colpi.
-Smettila, altrimenti apro le gambe- le disse Luke.
-Bhe se ci sei abituato non è un mio problema.- disse acidamente Diana sandogli dlla 'femmina'.
E Luke aprì le gambe.
E Diana cadde di culo a terra.
E Luke rise.
E Diana imprecó per il dolore.
E la madre della ragazza si infurió, urlandole nell' orecchio sino a quando Dina non le chiuse la chiamata in faccia.
E il silenzio arrivó.
-Ti trovi bene li sotto?-
-Zitto Luke.-
La porta di casa si aprì di scatto e Alexander, il padre di Diana comparve con il fiato pesante.
La figlia lo guardó con aria di sfida.
-Allora? Credi davvero che io mi subiró questi due?-
-Diana smettila, se loro accettano resti qui e non fai discussioni, altrimenti te ne puoi andare da tua madre- parló il padre.
-Non ha senso quello che hai detto.- il padre scosse la testa e si rivolse sienziosamente ai figli della strada. Calum face le spallucce e indicó Luke.
-Accettiamo.- Luke sapeva che così avrebbe potuto dare fastidio a Diana. In quei giorni si annoiava, e togliersi di mezzo per fare un piacere a quella ragazzina non se ne parlava.
-Fantastico allora, stasera stessa potete venire qui con le vostre cose, intanto io vado a preparare il contratto.- Luke e Calum si alzarono. Diana pure e si rivolse a Luke incazzata.
-Sei uno stronzo!- lo spinse per poi salirgli sopra, a cavalcioni e iniziare a colpirlo.
-Devi sempre essere in mezzo, non puoi mai stare per i cazzi tuoi vero? Devi sempre rovinarmi tutto con la tua presenza. Lo so che lo hai fatto apposta! Lo so!- Calum alzó gli occhi al cielo e uscì, seguito da Micheal che si era offerto per aiutarli.
Luke parava tutti i colpi. Rideva senza emozioni per la reazione della ragazza. Era soltanto una ragazzia viziata.
Capovolse Diana sul divano e si mise sopra di lei. Le prese entrambi i polsi e glieli portó in alto, gardandola arrabbiato.
-Smettila. Sei fastidiosa.- le sussurró avvicinandosi. Diana scalciò un po', ma poi notando che non serviva a nulla si arrese a guardarlo arrabbiata.
-Ti odio- gli disse.
-oh, che novitá- ironizzó Luke.
-Dimmi un po' Queen, hai paura di me?-
-no.-
-e allor perchè il cuoee batte velocemente?-
-Non perchè ho paura.- ed era vero. Lei non aveva paura di Luke. Non era lui di cui Diana aveva paura.
Luke siavvicinò sino a sfiorare le labbra di Diana. La guardava negli occhi, e vedeva in loo un leggero tremolio.
Scese sul collo.
-Ti eccito?- ridacchió lui incominciandole a poggiarle le labbra sul collo. Diana serró la mascella.
-No.- Luke rise contro la pelle della ragazza.
-sicura?- incominció a succhiare e a leccare, sentendo Diana fremere sotto di lui.
-Ha ragione tua madre, basta bugie.- Luke si alzó e se ne andó, lasciando Diana con una macchia rossa sul collo.

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