-Risveglio.

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Breaks a billion heart
I know I'm next in line
But I don't mind yeah
-Just can't let her go (One Direction)-

Il giorno dopo Diana si sveglió all'ora di pranzo con un fortissimo mal di testa. I ricordi della notte precedente le passavano velocemente di fronte agli occhi.
-Merda- sussurró quando si ricordó del bacio e arrossì involontariamente.
I suoi capelli erano un groviglio, gli occhi erano piccoli, il rossetto nero quasi inesistente e il trucco sbavato.
Luke non c'era, ma quello era prevedibile.
Diana si portó indietro i capelli e sospiró.
Era solo un bacio, uno stupido e innocente bacio. Bhe, forse innocente proprio no... E poi tutto ció che aveva detto..
Diana si alzó. A Luke non sarebbe cambiato nulla. Non ci credeva ancora di aver detto che era fantastico. Forse aveva un bellissimo corpo, alcune volte era simpatico e quelle labbra poi... Ma naturalmente non era fantastico. Diana cercó di rendersi normale mentre andava in cucina.
-Si... Vieni quando vuoi Cal... Cosa? Portarla qui? Te lo scordi!... N.. No non mi interessa se ci sa fare, c'è giá Diana qui, non voglio altre ragazze... Ah davvero? Non ti ho detto che c'era? Vabbe ora lo sai... Va bene, portala... Ciao.- Luje chiuse la chiamata con Calum. Quando si giró notó Diana appoggiata allo stipite della porta.
-La bella addormentata si è svegliata finalmente. Lo sai che pesi?- Luke sorrise, era stanamente di buon umore. Diana andó verso il tavolo, aprendo una bottiglia di latte.
-dobbiamo andare a pranzo con Cal e Sarah, sanno arrivando. Sono andato a casa a prenderti vestiti, sono giá in bagno.- Diana alzó lo sguardo su di lui.
-Luke merda ho mal di testa, zitto!-
-Dai bimba non fare così- rise. Diana spalancô gli occhi.
-Ieri ho detto e fatto cose che non pensavo e che non volevo fare- boffinchió Diana.
-Certo certo- Luke le lasció una bacio sulla guancia per prenderla in giro e le scompiglió i capelli piú di quanto erano giá, andandosene in salotto ad aspettarla. Diana stette due minuti ferma. Pensó alle labbra di Luke che il giorno prima avevano combaciato con le sue, e a quel momento. Quelle labbra che si erano appoggiate sulla sua guancia sorridendo. Era chiaro che quel Luke le piaceva di piú.
Nessuno dei due aveva parlato sino al 'ristorante' dove li aspettavano Sarah e Calum.
Ogni tanto Luke la guardava mettendosi a ridere e Diana lo ignorava.
Arrivati scesero dalla moto. Calum e Sarah gli vennero incontro e tutti e quattro entrarono dentro al locale. Entrati si sedettero e ordinarono. Tutti e quattro presero la carne fritta con patatine, anche loro fritte.
Calum e Sarah incominciarono a parlare. Luke, che era seduto affianco a Diana, diede un colpetto con la gamba a quella di lei. Le si avvicinó.
-Comunque lo so che sono fantastico.- a Diana andó di traverso la Coca Cola che stava bevendo.
-Ma proprio non lo capisci che ero ubriaca?- sbattè con forza il bicchiere sul tavolo.
-Da ubriachi si dice la veritá-
-Bhe io non la dico- mentì Diana.
-E io ci credo comunque- rise Luke.
Finito il pranzo si divisero. Sarah tornó a casa e Calum, Diana e Luke andarono a prendere Micheal.
-Ehy Mickey- lo salutó Diana.
-Ehy Didy-
-Didy?-
-Si. Didy-
-Che schifo di soprannome. Ma veramente Micheal, non ti sei sprecato.-
-Lo so. Ti tingi anche tu i capelli?- chiese eccitato Micheal. Diana ci pensó. Al padre non sarebbe cambiato niente, quindi perchè no?
-Si. Ma loro due stanno da un'altra parte- Diana indocó Luke e Calum.
Arrivati dal parrucchiere Diana e Micheal entrarono, dicendo a Luke e Calum di ripassare dopo un' oretta circa.

Dopo, all'orario stabilito, Calum e Luke stavano fuori dalla prota del parrucchiere, aspettando annoiati i due. La porta si aprì.
Micheal uscì. I capelli non piú bianchi e neri, ora erano tinti di rosso.
-Dio, con che coraggio lo fai?- lo prese in giro Luke. Dopo alcuni minuti uscì Diana.
I capelli erano blu. Un blu color acqua, non troppo chiaro, non troppo scuro.
Teneva lo sguardo basso, ma Luke la vedeva conunque mordersi il labbro. E pensó che con quei capelli, il nero del suo rossetto ci stesse benissimo.
Poi, aggrottando le sopracciglia notó che stava parlando al telefono.
-Si Ash.. Ti pacciono?.. Grazie... No, secondo me sono troppo diversa... Si, certo che mi piacciono.. Ash smettila.. Dio, ma da dove ti vengono fuori certe cose?... Stai facendo cosa?.. Ah bhe, allora quando vieni qui e dormi con me te li tingo del mio stesse colore così sembreremo gemellini! Bello eh?.. ovvio che scherzo... dai, ci vediamo. Ciao- e Diana chiuse la chiamata. Mentre lei parlava si erano avvicinati alle moto.
-Luke mi puoi accompagnare a casa?- chiese Micheal specchiandosi sullo specchietto della moto di Calum. Il biondo annuì.
A casa Diana si tolse velocemente le scarpe e salì al piano superiore. Entró in camera di Luke, ovvero la biblioteca, il suo rifugio. Prese il cellulare e fece partire la musica. Guardó tra gli scafali scegliendo un libro da leggere. Il suo sguardó andó a finire su un libro. Lo prese tra le mani, rigirandoselo un paio di volte tra di esse.
-Diana vuoi qualcosa da bere o da mangiare?- Calum cercò di farsi sentire dal piano inferiore.
-una cioccolata.-
Quando la bevanda fu nelle mani di Diana, la ragazza se ne fregó che quella era la stanza di Luke e si mise sul suo letto a leggere.
-Ombretto togliti immediatamente da li- la voce di Luke la fece sussultare. Lo guardó. La canottiera nera con una scritta sopra gli stava davvero bene, le braccia incrociate al petto, il corpo appoggiato allo stipite della porta e la sua espressione arrabbiata lo facevano in quelche modo sembrare.. Sexy.
Diana scosse il capo.
-Diana. Vattene se non vuoi che ti faccia uscire a calci in culo.- Luke si avvicinó con pochi passi. Diana chiuse il libro infastidita.
-Vattene Luke. Mi stai disturbando- Luke splancó la bocca.
-Sei nella mia stanza. Mia!- visto che Diana non si voleva alzare Luke sbuffó e si avvicinó.
-Ma cosa mangi a colazione? Acido solforico?- mentre parlava prese Diana per le gambe, facendola scivolare lungo il letto. Diana scalció.
-Razza di uomo preistorico, mollami cazzo!-
-Guarda che siccome assomigli ad una Winx ora, non è che ho paura di te strega- forti colpi alla schiena di Luke lo facevano ridere mentre traspostava la ragazza al piano inferiore, da Calum.
-Calum! Prendila sta per fare un incantesimo! Tinila ferma mentre prendo il nastro adesivo.- Calum divertito tenne ferma Diana sul divano, mentre la ragazza si divincolava. Qualche secondo dopo Luke tornó con el nastro argentato.
-Ti conviene legarle le mani.- suggerì Calum.
Diana in poco tempo si ritrovó con mani e piedi legati e la bocca sigillata.
-Mhmm!- Calum si tenne la pancia dalle risate appena sentì la ragazza con i capelli celesti mugnugnare.
-Calum, la strega è bloccata, ora dobbiamo solo metterla in prigione-
-E dove?-
-Nella doccia- rispose ovvio Luke.
Arrivati al bagno misero delicatamente Diana nella vasca.
-Luke, arriva Alexander, entra nella vasca insieme a Diana, cerco di inventarmi qualcosa- ridacchió Calum.
Luke annuì ed entró, prendendo poi la ragazza e mettendosela sopra al corpo, per starci entrambi.
-Se ti libero stai zitta?- sussurró Luke. Diana lo guardó, poi annuì.
Luke tolse delicatamente il nastro.
Petto contro petto, i due si guardavano in silenzio.
-Hai idea di quanto ti odio Luke?- sussurró.
-Il sentimento è reciproco Diana- erano rare le volte in cui Luke la chiamava per nome.
A dividerli c'erano forse cinque centimetri.
-Bene, allora questo non vale niente- Diana si sporse e lo bació. Cosa stava facendo? L'aveva baciato una volta, perchè lo stava facendo una seconda? Non aveva senso tutto ció, eppure Diana lo voleva così tanto.
Lo odiava, quello era chiaro per lei, ma non capiva affatto perchè lo desiderasse così tanto. Non capiva perchè ora pensava a tutti quei litigi passati, e perchè si chiedeva il senso.
Non capiva, eppure andava tutto bene.
Le labbra di Luke erano così mordibe, la lingua era agile, e se quella fosse stato un gioco, Diana avrebbe perso. Luke aveva molta più esperienza di lei, Diana semplicemente faceva queste cose raramente, non erano la sua prioritá.
Eppure di Luke ne aveva così fottutamente bisogno. Di solito con i ragazzi si limitava a starci al massimo una notte, niente di piú.
Entrambi avevano gli occhi chiusi, le mani di Luke le stringevano leggermente i fianchi. Quando si mossero, con l'esperienza di così tante ragazze dietro, si spostarono sulla base della schiena, infilandosi tra i passanti dei pantaloncini. Tirarono Diana più vicina al ragazzo.
-Dio Diana- sussurró Luke sulla sua bocca. I loro sguardi erano seri, nessuno dei due ci caoiva qualcosa, ma andava bene così.

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