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Non so come riuscì a passare questi due giorni senza pensare a Kirk.

Ogni volta c'era lui, sempre lui, e questo era molto frustrante soprattutto mentre stavo organizzando i preparativi della battaglia.

Mi distesi sul letto con il cuore pieno di angoscia e preoccupazione.

Avevo inviato una lettera grazie al mio falco viaggiatore.

La preoccupazione che lo avessero ucciso e avrebbero scoperto tutto era alta.

Provai molte volte a varcare il confine per cercare di raggiungerlo per così parlargli del piano, ma ogni volta venivo fermata e attaccata, e ogni volta per poco non venivo uccisa.

Ormai era fatta sera, finalmente tutto era pronto e potevo finalmente riposare.

Ma con il mio animo preoccupato, l'unica cosa che potevo fare era lucidare le armi e l'armatura.

Nella stanza si sentiva solo il rumore dello striscia che strega sulla lucida lama del pugnale d'argento.

Ma i pensieri per lui non facevano neanche sentire questo piccolo suono.

Mi manca tutto di lui, e questo è frustrante perché mi faceva paura.

Paura che un giorno non saprei più a smettere di pensare a lui.

-l'imprinting mi sta dando alla testa-

Mettendo a voce i miei pensieri.

-allora non sono l'unico-

Dallo spavento e per istinto, sobbalzare e tirai il pugnale verso la direzione del suono.

Quando vidi però lui tra le dita il pugnale, non potrei fare a meno di sentirmi in colpa.

-ti prego perdonami, ti sei fatto male... Signore non devi venirmi così di sorpresa-

Dissi avvicinandomi a lui e verificando che stesse bene.

I suoi occhi vermigli e il suo candidò sorriso mi fecero sciogliere ogni preoccupazione.

-stai tranquilla ho imparato la lezione-

Mi porse il pugnale con maestria insieme a un sincero sorriso.

Non potrei trattenere un sorriso sincero prima di riporlo sulla federa.

- Hai ricevuto il messaggio? -

Lui si sedette sul letto.

-si tranquilla è stato tutto ricevuto e già il mio branco è pronto per l'attacco a sorpresa-

Tirai un sospiro di sollievo

-allora che ci fai qui? -

Lui si alzò e si pose di fronte a me con i nostri occhi incollati l'uno con gli altri

-volevo parlare finalmente i miei pensieri verso di te e vederti di persona-

Il mio cuore ormai era sciolto dalla sua tenerezza e romanticismo anche a tal punto da farmi arrossire le guance.

Mi sposati dalla sua visuale mettendo in ordine la mia armatura.

-allora... Come hai fatto a prenderlo con tale velocità? -

Dissi per parlare l'imbarazzo che occupava apposto dell'aria

-essendo che da giovane non sono mai stato uno studioso, mio padre fin da piccolo mi fece allenare in ogni modo e con ogni arma, e il lancio del pugnale addosso era la colazione per me-

Nonostante stesse sorridendo, potei sentire la sua delusione in questo.

Mi avvicinai nuovamente a lui e guardandolo negli occhi gli esprimere tutto il mio rammarico e sostegno.

Con le mie mani gli toccai le braccia e con delicatezza le accarezzai.

-mi dispiace tanto dovrebbe essere stato orribile, come anche il fatto che domani dovrai affrontarlo-

Lui si allontanò da me, e capì che toccai un tasto dolente, ma io ero disposta a tutto pur che questo legame funzionasse...

Almeno finché non scoprì che funzionava già da sé, ma capitemi ancora ero ignorante sulla natura di questa cosa.

Lo vidi sedersi per terra con la schiena appoggiata al muro di fronte al letto.

Si torturava la faccia frustrato cercando le parole giuste per dirlo, ma sapevo che non c'erano.... Per questo per me non c'era bisogno.

Non so se era il legame o il mio istinto, ma in quel momento non importava.

Mi avvicinai a lui e gli presi il volto obbligandolo a guardarlo negli occhi.

lui era in conflitto e io invece lo capivo,e questo bastava più di mille discorsi programmati o improvvisati.

senza distogliere lo sguardo mi fece sedere sulle sue gambe,mettendosi così a cavalcioni.

le sue mani teneva la mia vita,in modo saldo ma dolce,come se mi chiedesse di non allontanarmi da lui.

per quanto ci ebbi provato in questi due giorni a cercare di essere forte,io non posso essere nulla senza il suo sguardo.

-per quanto mi addolori combattere contro mio padre,ora gli unici due obbiettivi della vita sono portare pace nel mio branco e avere l'onore di guardarti negli occhi ogni singolo secondo della mia vita-

sentì i nostri cuori battere all'impazzata sui nostri petti, e dentro di me divampa un fuoco che neanche l'acqua saprebbe come spegnerlo.

alzò il busto,in modo che i nostri petti rimanessero attaccati e che i nostri visi si sfiorassero.

le sue possenti braccia mi strinsero tra sé in un abbraccio possessivo.

io invece portai le mani intorno al suo collo,come per invitarlo ad avvicinarsi.

le nostre bocche mancavano un soffio per essere unite,mentre i nostri occhi non potevano far a meno di staccarsi.

-così mi tieni in gabbia-

dissi io sorridendo.

sorrise anche lui

-credimi se ti dico che sono prigioniero nel tuo cuore da quando ho osato guardarti-

e così successe...le nostre labbra si erano unite in una danza nostalgica ma anche piena d'amore.

non c'era malizia o qualcosa che potesse essere diverso,da quell'amore sconosciuto e avventuroso.

tutti e due eravamo disposti a buttarci a capofitto pur che stessimo insieme,e forse è questo il motivo per cui mi fido di lui.

ci staccammo per un tempo indeterminato,con i respiri affannosi per mancanza di aria.

lui mi accarezzò una guancia mentre mi guardava in modo innamorato.

io invece guardai il suo petto,troppo imbarazzata dall'accaduto.

wow la mitica Abayomi che si imbarazza per un bacio,se il regno lo sapesse mi prenderebbero in giro.

-sei molto bella,soprattutto quando arrossisci per me-

ormai ero diventato un pomodoro,lo abbracciai nascondendomi dal suo sguardo compiaciuto.

-ti prego non morire domani-

dissi dando voce ai tormenti che mi affliggevano il cuore.

lui mi strinse più forte

-stai tranquilla dopo questo non so se ho il coraggio di morire-

io lo colpì sulla spalla imbarazzata,mentre lui sorrideva con ancora quello sguardo compiaciuto.

rimanemmo così per un bel po tra le chiacchere prima di decidermi di andare a dormire.

quella notte noi due dormimmo uno tra le braccia dell'altro,anche se dentro di me nasceva un altro problema.

Sarà disposto a lasciare il suo branco pur di rimanere al mio fianco?

La tribù dei lupi bianchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora