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il viaggio era relativamente tranquillo,grazie soprattutto alla presenza del mio lupo. parlammo molto con lo scopo di conoscerci meglio,ma parliamo soprattutto di NOI, nel senso come coppia e come famiglia. infatti quasi alla fine del volo,gli spiegai come si doveva comportare con la mia famiglia soprattutto in presenza di mio fratello maggiore e mio nonno,ma a lui non ci badò molto.

quando finalmente atterrammo,già nel calore dell'ambiente sentì tutto il mio corpo rilassarsi sentendomi a casa. guardai Kirk,lui invece era incuriosito dalla vetrata dell'aeroporto dove si presentava la grande e verde foresta. gli accarezzai il braccio con dolcezza e gli dissi

-se você sabe ouvir a floresta, a floresta será sua amiga-

lui mi guardò curioso,mentre le sue mani enormi mi presero per i fianchi per farmi avvicinare a lui.

-cosa vuol dire?-

io misi una mano sul suo petto possente,per poi fissarlo intensamente negli occhi

-se sai come ascoltare la foresta,la foresta ti sarà amica-

poi gli bacia le labbra con lentezza e dolcezza,provocando in me mille brividi di piacere.ma quando sentì da lontano la voce dei miei famigliari che chiacchieravano,sorrisi e gli sussurrai tra le labbra

-ma prima devi affrontare la mia famiglia-

così lo strattonò verso l'uscita.

quando arrivammo all'uscita urla di gioia riempivano tutti gli spazi. c'erano tutti,le mie zie e,cugini,fratelli e sorelle,mi vennero incontro sopraffacendo di baci,abbracci e domande.grazie alla loro gioia e al ricordo di quanto mi mancavano,piansi dalla gioia ripetendo a tutti quanto mi mancavano.passò un bel pò di tempo a parlare,finchè,Manuel,mio fratello più piccolo mi chiese chi era "quell'uomo grosso". quando mi voltai e vidi la faccia divertita del mio amato,sbattei una mano sulla fronte maledicendomi di essermi dimenticata di lui. così lo presi sottobraccio e lo presentai alla mia famiglia come mio compagno. a quell'annuncio tutto tacque dallo shock . io strinsi la presa sul braccio di Kirk con agitazione,soprattutto quando mio fratello maggiore si avvicinò e si mise di fronte a noi. Nell'aria c'era una sfida di sguardi intensi,nessuno si decideva ad abbassare lo sguardo. mio fratello era testardo e non si fidava di nessuno se non era della famiglia.

-joao ...-

cercai di supplicarlo,ma lui mi scompigliò i capelli per farmi zittire.

-quanto?-

chiese mio fratello a Kirk,indicando con lo sguardo.

-l'anima-

rispose il lupo deciso.

e dopo neanche pochi secondi si diedero un abbraccio "da uomini" e poi mio fratello con gioia invitò la mia famiglia a presentarsi,sotto il mio sguardo completamente basito

La tribù dei lupi bianchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora