prologo

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                            -spazio autrice-

Ho deciso di revisionare un po' il prologo poiché quello precedente non mi convinceva più come all'inizio quando l'ho pubblicato,l'ho riletto e riletto e non so c'era qualcosa che non non mi soddisfava al cento percento,così ho preferito riscriverlo cambiare qualcosina e accorciarlo rispetto al precedente,non ho cambiato granché ma anzi credo di aver aggiunto dei particolari,quindi nulla tutto qui🌷




E cos'altro può essere l'amore se non una segreta pazzia, una opprimente amarezza e una benefica dolcezza.
(William Shakespeare)

Leila era più che entusiasta di ricominciare un nuovo anno al college,amava la letteratura e soprattutto leggere i grandi classici,spesso veniva definita con appellativi del tipo "noiosa" ma a lei non importava affatto,preferiva di gran lunga passare le giornate in compagnia di un libro che uscire e fare le tipiche cose che facevano i ragazzi di vent'anni,non le importava granché,non si definiva un asociale gli piacevano le feste e stare in compagnia di altre persone ma non le prediligeva più di tanto,si sentiva spesso a disagio quando Millie la sua migliore amica la trascinava alle feste delle confraternite o a conoscere alcune persone dei corsi che frequentava,tra l'altro lei sapeva benissimo chi fossero quei ragazzi poiché lei e Millie frequentavano esattamente gli stessi corsi e oltretutto erano in stanza insieme,non apprezzava la monotonia ma spesso si perdeva in essa,tutte le volte che rifiutava gli inviti di Millie.

Apprezzava il fatto che la sua migliore amica si facesse in quattro per aiutarla ad allargare la sua cerchia di amicizie o a farla divertire,ma lei ormai aveva imparato a stare sola e stava così bene,ci aveva messo un po' per accettare il fatto che solo lei importava e che probabilmente oltre Millie non avrebbe potuto contare su nessun altro oltre ovviamente alla sua adorata famiglia.

Sua madre Nora,suo padre Matt e i suoi due fratelli,Evan e Kay.

Non credeva si potessero amare delle persone in maniera così folle ed essere legati a loro con un filo che non si sarebbe spezzato mai,dire che li amava era poco perché effettivamente impazziva per la sua famiglia soprattutto per i suoi fratelli,tutti e tre loro erano alquanto diversi,con tre caratteri differenti e ognuno ovviamente aveva dei lati spinosi e complicati,si somigliavano tutti,capelli castani,naso all'insù e occhi color miele tralasciando quelli di Kay che invece erano di un verde intenso ma sempre con qualche sfumatura scura intorno a l'iride.

Kay era il più grande con i suoi ventiquattr'anni di pura sfacciataggine e narcisismo,amava se stesso,curava se stesso e per lui importava solo se stesso per quanto lui si ostinasse a dirlo,ma tutti sapevano che stravedeva per la sua famiglia anche se non era propriamente tipo da farlo intendere con dimostrazioni d'affetto plateali si limitava ad altro,cose decisamente più alla sua portata che non l'avessero fatto apparire in una maniera differente di come si mostrava di solito.
Kay era un ragazzo buono,auto ironico solare e purtroppo molto molto orgoglioso e spesso egoista,beh la parola buono ed egoista forse non andrebbero lette insieme,detestava le persone false poiché lui faceva parte della categoria di persone che non hanno peli sulla lingua e che direbbero la verità in qualsiasi occasione,ormai Leila aveva perso il conto di tutte le persone che aveva messo a tacere o che erano uscite dalla sua vita per colpa della sua lingua tagliente ma pur sempre vera.

Passava le ore davanti lo specchio e fin da bambino aspettava con ansia il suo compleanno per essere al centro dell'attenzione quello che invece Leila odiava dal profondo,preferiva di gran lunga fare da concorrenza alla tappezzeria piuttosto che sentirsi il centro di fin troppe attenzioni che lei non gradiva affatto,il suo diciottesimo compleanno era stato un vero a proprio trauma che per fortuna non si sarebbe mai più ripetuto,forse fra molti anni quando avrebbe compiuto trent'anni o meglio quaranta,quello che contava era che per un po' nessuno gli avrebbe più teso una trappola che le persone normalmente chiamavano "festa a sorpresa" un vero e proprio incubo.

| il mio professore di letteratura |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora