secondo capitolo

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12 settembre 2021

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12 settembre 2021


"Non esistono distanze quando si hanno ragioni"
(Jane Austen)




«non puoi dirlo sul serio»Leila si era svegliata di buonumore quella mattina,peccato che suo fratello Kay stava facendo di tutto per farla innervosire,era al telefono con lui e stavano parlando da oltre mezz'ora,gli stava illustrando attentamente l'ennesima idea di papà nel fare qualcosa con l'intera famiglia nel fine settimana.

«smettila di blaterare Kay,papà dovrà fare a meno della mia presenza stavolta»disse mentre si allacciava i jeans neri.
«non credo proprio sorellina,dovresti essere grata che ti abbia chiamata io piuttosto che lui stesso per pregarti e ricattarti in qualsiasi modo possibile conosca»rispose il ragazzo dall'altro lato del telefono,Leila sbuffò odiava la montagna e suo padre voleva costringerla a fare una scampagnata,non sopportava la terra bagnata che si appiccicava sulle scarpe e sull'orlo dei pantaloni per non parlare degli insetti e dei ragni,ne era completamente terrorizzata e da quando se ne trovò uno sulla spalla si ripromise di non mettere più piede in mezzo a tutti quegli alberi,ogni volta si ritirava a casa con graffi su ogni parte del corpo a causa di numerosi rami e piante.

«non vuole proprio andare in montagna è più una scampagnata in campagna,una bella campagna con erba verde cielo aperto e campi di grano in cui correre»Leila sapeva perfettamente che Kay mentiva,non era la prima volta che le diceva una bugia pur di farla partecipare alle idee malsane del padre,non poteva restarsene a casa a leggere il suo giornale preferito o a guardare in tv stupide partite di football come tutti i padri normali nel mondo? no lui doveva costringere la sua famiglia a giornate immerse nella natura o a pedalare per chilometri con una bicicletta.

«ormai conosco a memoria i tuoi metodi per farmi partecipare,d'accordo verrò»si arrese,tanto era più che sicura che quanto prima l'avrebbe chiamata anche suo padre e non voleva innalzare una discussione perché lei non era intenzionata a fare quello che organizzava,accettava perlopiù per non litigare e non perché le andava veramente.

«ci vediamo sabato allora,ciao sorellina»i due si salutarono e una volta riattaccata la chiamata finì di prepararsi.

«Millie sei pronta?»alzò il tono di voce per farsi sentire dalla sua amica che si trovava nel bagno per lavarsi.
«si!»rispose poco dopo uscì dal bagno.

Entrambe indossarono le loro giacche e con in mano i libri lasciarono il dormitorio.

La giornata era splendida e il sole gli accarezzava dolcemente la guance,amava quella sensazione di calore che le provoca i raggi forti del sole,nelle fredde giornate d'inverno era un toccasana.

«come è andata ieri sera con Tyler?»Leila spezzò il silenzio che si era creato domandole come fosse andato l'appuntamento della sera prima con quel soggetto,lei dormiva quando Millie era tornata a tarda notte così non le poté chiedere come fosse andata.
«mi ha detto che gli dispiace per essere sparito qualche settimana fa»ad ogni parola Leila rischiava di abbandonare Millie li terra da sola e correre da Tyler per torturarlo fin quando non avesse mollato una volta per tutte la sua amica e l'avesse lasciata finalmente libera da lui stesso e dall'ondata di tossicità che lo travolgeva.

| il mio professore di letteratura |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora