CAPITOLO 9

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In quel periodo di malattia, che a Christian sembrò durare un'eternità, il ragazzo ebbe parecchio tempo per sé. Quando tutti erano a lezione o alle prove e neanche le premure di Mattia potevano tenergli compagnia, lui se ne stava per ore interminabili in casetta da solo. O meglio, da solo con i suoi pensieri. E, come si sa, i pensieri nella testa di Christian erano sempre tanti.
Passava le ore steso sul letto a ripercorrere mentalmente il suo percorso all'interno della scuola: la gioia immensa provata quando era entrato, l'onore di poter lavorare con dei ballerini professionisti a sua disposizione, gli apprezzamenti del suo professore che l'aveva fatto crescere tanto, ma anche le critiche delle altre maestre, che spesso avevano da ridire sulle sue esibizioni.
Osservando lo scorrere delle immagini nella sua mente come se stesse guardando un vecchio film, realizzò che Mattia era sempre presente in tutti i momenti o quasi, tanto nei più felici, quanto in quelli più tristi.
Era sempre lì, al suo fianco, a stringergli la mano o a sorridergli affettuosamente.
In realtà anche il diciasettenne aveva vissuto tanti momenti di difficoltà, eppure quando Christian aveva bisogno tutto sembrava passare in secondo piano e non si tirava mai indietro dai suoi doveri di migliore amico, o di qualsiasi altro ruolo avesse nella sua vita.  

Neanche a farlo apposta, la produzione sembrò mettere un punto ai suoi pensieri quando, durante la registrazione della puntata della domenica, subito dopo l'esibizione di Mattia, Maria chiese un collegamento in casetta con il malato.
Dimenticandosi per un attimo di trovarsi al centro del palco, Mattia rise arrossendo nel vedere il volto pallido ma comunque stupendo del moro apparire a tutto schermo davanti a lui.
<<Devo far vedere un filmato che vi riguarda... è una cosa carina!>> Maria ruppe l'imbarazzo.
I due ragazzi osservarono, distanti fisicamente ma vicini col cuore, i primi momenti della loro amicizia, quando ancora erano disinvolti nello stare vicino senza malizia, quando ancora non sapevano dove li avrebbe portati quel rapporto speciale.
Alla fine del video Mattia, con le guance rosse e gli occhi che luccicavano, aggiunse ancora una volta quanto bene volesse al moro e quanto fosse speciale per lui. Poi il collegamento fu interrotto e la puntata riprese normalmente, così come anche il fiume di pensieri di Christian in casetta.

Ancora una volta emozioni contraddittorie lo avevano pervaso vedendo il video. A lasciarlo perplesso era stata soprattutto la frase comparsa alla fine del filmato, un'etichetta sul loro rapporto che gli stava parecchio stretta: "AMICI PER SEMPRE".
Era davvero così che apparivano agli occhi degli altri? Ma soprattutto era così che loro volevano apparire?
Christian sbuffò realizzando che gran parte della colpa era sua, perché ancora si faceva frenare dalle sue stupide paranoie. Ma forse per il momento era davvero meglio così, in fondo il loro percorso era già abbastanza travagliato anche senza aggiungere questo dettaglio che avrebbe di certo fatto parlare (o magari sparlare) ancora di più di loro.
E poi adesso il suo principale pensiero doveva essere quello di stare meglio, di tornare a ballare.

Purtroppo, però, la guarigione richiese più tempo del previsto e, come se non bastasse, il giorno dopo la registrazione anche Mattia iniziò ad accusare un po' di malessere.
<<Te l'avevo detto io. Non mi hai voluto ascoltare e adesso sul più bello che iniziavo a stare meglio io te la sei presa tu.>> Lo attaccò Christian dopo avergli trovato 37.8 °C di temperatura. <<E d'accordo forse avevi ragione, però che ci posso fare, non riesco a starti lontano... ahh la testa che dolore!>>
Mattia era proprio un lamentone: nonostante la sua influenza fosse più lieve rispetto a quella del moro, non faceva altro che dimenarsi nel letto e sbuffare con lo sguardo perso nel vuoto, facendo preoccupare i compagni, che scoppiavano a ridere ogni volta che constatavano che invece aveva solamente due linee di febbre.
Se non altro l'unica cosa positiva era che Christian adesso non era più solo, perché c'erano i lamenti di Mattia a tenergli perennemente compagnia, forse fin troppo.

Ogni tanto il moro si alzava e andava a sedersi sul letto affianco al suo, contemplando il biondo che dormiva come un angioletto tormentato e quella visione gli procurava sempre un sorriso intenerito.
Spesso si stendeva vicino a lui, in modo da combattere i brividi che pervadevano entrambi a causa della febbre e si sentivano subito meglio nel calore dei loro abbracci innamorati.
Perché ormai era evidente che fossero innamorati; lo si vedeva nella passione che mettevano nel prendersi cura dell'altro più che di loro stessi, nei sorrisi che si rivolgevano da un letto all'altro appena svegli, nella pace che provavano stando insieme persino in quelle condizioni.
In quei giorni, anche Christian smise di avere difficoltà ad ammetterlo e, in quella dimensione di isolamento forzato ma gradito, riservava al minore tutte le attenzioni che meritava.
E Mattia, beh lui non poteva che sentirsi il ragazzo più fortunato e più coccolato del mondo. 

Tra silenzi💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora